sabato 22 dicembre 2018

Le 10 cose che non sapete sullo scrittore Patrizio Grossi autore de "“Il più grande chirurgo del mondo” (2018 Ipaziabooks Ed.)







1)      Quando e Dove sei nato?   Il 5 settembre 1967 a Sermide in provincia di Mantova.
             Quando e Dove ti sarebbe piaciuto nascere? Dopo il 2000 perché penso che tante cose                     fantastiche che ci saranno tra 50 anni  è difficile che riesca a vederle. In una qualsiasi città                   dell'Inghilterra o Irlanda, così non avrei faticato tanto per imparare un po' di inglese.
2)      Oltre alla scrittura pratichi qualche altra forma artistica? Disegno, ma solo quando sono triste.
3)      Ami la città o la campagna? Amo la città e penso che la campagna sia una cosa fantastica, solo se presa in piccole dosi.
4)      Che animale hai in casa? Valgono anche i propri figli?
5)      C'è un genere letterario a cui sei più legato e un altro che detesti? Adoro la fantascienza, soprattutto quella classica, di contro se non sono obbligato per la professione o per altro evito di leggere saggi o manuali.
6)      Di quale romanzo avresti voluto essere l'autore e perché? Harry Potter, sono un fan della Rowling fin dalla prima uscita in Italia. Dire che i soldi che ha guadagnato l'autrice non contino nulla sarebbe ipocrita, ma il motivo principale è che questa saga ha davvero influenzato tutto il mondo più di qualsiasi libro uscito da molto, molto tempo!
7)      Dei romanzi che hai scritto a quale sei più affezionato? Quale invece riscriveresti? Ho completato sei romanzi, tre dei quali pubblicati. Tra questi “Il più grande chirurgo del mondo”, quello appena uscito, è forse il più curato e per certi versi coccolato, tanto che diverse volte ha rischiato di essere pubblicato prima d'ora. Invece riscriverei e in effetti ho riscritto il primo uscito: “Ad un passo dalla verità”.
8)      Come è nata l'ispirazione per scrivere “Il più grande chirurgo del mondo”? Ho immaginato che qualcuno facesse del male alla mia famiglia. Mi sono immedesimato a tal punto che sono stato male. Ho provato un odio incredibile, per fortuna verso qualcosa di inesistente. Il resto è venuto da sé.
9)      Sei soddisfatto della tua esperienza di autore e dei rapporti col tuo pubblico? Mi piace inventare storie, mi diverto molto. Quindi direi di essere appagato come autore. Per quanto riguarda i rapporti con il pubblico la mia timidezza è quasi patologica e alla presentazione di due anni fa ho rischiato di rimanere bloccato davanti al microfono se non fosse stato per la curatrice e gli amici che mi erano vicini.
10)  Come ti vedi tra 10 anni? Entrando nei 60 spero non troppo diverso da adesso.


 Biografia breve

Nato nella provincia mantovana a tre anni sono stato portato a Genova dove sono cresciuto, ho studiato e mi sono laureato in Odontoiatria. Nel frattempo ho conosciuto l'amore della mia vita, Viviana che è diventata mia moglie e con cui ho avuto due figli. Faccio il dentista implantologo, anche se ultimamente mi occupo più di posturologia in giro per l'Italia.

Cronologia opere
“Ad un passo dalla verità” (2007 Ennepilibri Ed.)
“Giallo zen-zero” (2016 Amarganta Ed.)
“Il più grande chirurgo del mondo” (2018 Ipaziabooks Ed.)








Sinossi Michele Dellacasa, luminare della chirurgia, ricercatore di nanotecnologie, professionista integerrimo, ha avuto tutto dalla vita: un bell’aspetto, ricchezza, potere, rispetto, una carriera luminosa e una famiglia bellissima. La fine brusca di quel suo bel sogno arriva prima con la violenza subita dalla giovane e amata figlia Silvia, costretta da quel momento a vivere immobilizzata a letto, alla stregua di un vegetale, e poi con la successiva scomparsa della moglie Serena, morta di dolore. Sarà dopo questi tristi eventi che le strade del “più grande chirurgo del mondo” e del coriaceo commissario Francesco Dettori, della Questura di Genova, si incontreranno, marcando l’inizio di una avventura investigativa di grande intensità, resa memorabile da un indiscutibile tratto gotico post-moderno, capace di catturare l’attenzione del lettore dalla prima fino all’ultima riga.


giovedì 20 dicembre 2018

Le 10 cose che non sapete sulla scrittrice Lucia Guida, autrice della silloge di poesie Interlinee, Amarganta 2018






1) Quando e dove sei nata? Quando e dove ti sarebbe piaciuto nascere?
Ciao, Federica! Sono nata in un giorno di neve il 6 febbraio a San Severo (FG), popolosa città pugliese che accoglie ancora i miei genitori. Era il 1965, l’Italia era nel pieno del boom economico ed era un grande periodo di speranze e aspettative per tutti verso un futuro migliore. Dove e quando mi sarebbe piaciuto nascere? Forse nello stesso periodo in Bretagna o in Cornovaglia, due regioni che non ho mai conosciuto ma che mi sarebbe piaciuto visitare. Magari un giorno lo farò, chissà…

2) Oltre alla scrittura pratichi qualche altra forma artistica?Da ragazza amavo molto cantare, ero nel coro della scuola, e dipingere, ero piuttosto capace anche in quello. Ora, invece, ho scelto di dedicare il poco tempo che mi resta, tolte le incombenze professionali (sono una prof di lingue) e familiari alla scrittura in prosa e in versi. Vorrei farlo con più tempo e in modo più rilassato ma non mi lamento; con qualche sacrificio  riesco a portare con dignità avanti entrambe le mie situazioni, professionali ed extraprofessionali di tipo artistico.

3) Ami la città o la campagna?
Mi sarebbe piaciuto vivere in campagna o in un borgo di piccole dimensioni ma poi la vita mi ha portata ad abitare a Pescara, città adriatica di mare che mi ha adottata più di trent’anni fa. Alla mancanza di un pezzetto di terra da coltivare ho rimediato trasformando l’ampio terrazzo dell’appartamento in cui vivo attualmente in una specie di giardino pensile cui dedico le mie energie migliori soprattutto nella bella stagione.

4) Che animale tieni in casa?
Al momento nessuno e per un motivo preciso. Mi affeziono a ogni cosa compaia nella mia vita e ho difficoltà a lasciarla andare. Quando ero bambina ho avuto un pesciolino rosso regalatomi da un amico di mio padre e un canarino, accudito in condivisione con mio fratello e mia sorella. Ricordo che ero molto legata a entrambi.

5) C’è un genere letterario a cui sei più legata e un altro che detesti?
Generalmente leggo di tutto ma se proprio devo esprimermi forse ho qualche remora in più a leggere un fantasy o un pulp. Opere di questo genere non sono esattamente nelle mie corde.
Adoro leggere la bella poesia e la narrativa scritta bene.

6) Di quale romanzo avresti voluto essere l’autrice e perché?Questa è una domandona, eh…Allora, premesso che non è semplice vestire i panni di un altro autore (sarebbe come intestardirsi a indossare un vestito cucito su misura per terzi!) forse mi piacerebbe immedesimarmi nello stile scrittorio di romanzieri classici come Thomas Hardy o Jane Austen, sebbene diversissimi l’uno dall’altra. In ogni caso, se mi consenti, aggiungerei che ciascuno di noi autori infonde nelle cose in cui scrive quello che è il prodotto finale della summa delle letture effettuate nella sua vita. Una specie di imprinting autorale che ci aiuta a diventare ciò che siamo oggi.

7) Dei romanzi che hai scritto a quale sei più affezionata? Quale invece riscriveresti?
A quello d’esordio, “La casa dal pergolato di glicine”, in cui ho riversato molto della mia interiorità e della mia visione esistenziale. Ed è “Pergolato” che riscriverei forse con uno stile più agile, meno letterario, nonostante abbia ricevuto due premi, uno nazionale e un altro internazionale. Anche se sono fermamente convinta che la scrittura di ciascun autore sia in continuo divenire: si evolve con lui e lo seguendolo passo dopo passo nella propria crescita personale.

8) Come è nata l’ispirazione per scrivere “Interlinee”, tua prima silloge di poesie?
“Interlinee” nasce poco per volta negli ultimi dieci anni e rappresenta le mie riflessioni su cose, persone e situazioni in relazione alla mia e altrui quotidianità. Una specie di zibaldone scritto a più riprese, nei momenti di pausa tra un lavoro di prosa e l’altro ma anche in istanti in cui mi sono fermata a pensare a ciò che mi aveva colpita: a un profumo, un’immagine, una sensazione impattante sulla mia sensibilità di persona. Ho deciso di dare alle stampe queste 33 poesie in un momento di grande ripensamento di me come autrice grazie anche a Cristina Lattaro, mia "editora" di Amarganta, che ha creduto da subito in questo progetto accettando di pubblicarmele. Considero questo libro una specie di trampolino di lancio verso nuove esperienza di scrittura: mi ha dato l’entusiasmo necessario per continuare a farlo in assoluta coerenza con ciò che, ora, sono in grado di dare. Verrebbe quasi da dirmi ‘Avanti così, Lucia. Ce la puoi fare ancora’…

9) Sei soddisfatta della tua esperienza di autrice e dei rapporti con il tuo pubblico? Credo di avere ancora molto da imparare come autrice, lo dico con semplicità. In questo processo di crescita rientrano moltissime cose tra cui, ad esempio, l’idea che ho, a oggi, del valore di una pubblicazione. Ho imparato che scrivere e dare alle stampe un libro sono soltanto i primi passi iniziali, importantissimi, di un percorso molto più complesso in cui c’è bisogno di comunicazione di qualità per evidenziare nella giusta luce il tuo lavoro. Parafrasando qualcuno, vende molto di più un brutto libro ben propagandato di un buon libro non propagandato. Una verità sacrosanta, ahimè. I miei lettori sono molto carini con me e, direi, piuttosto sistematici nel seguirmi, nonostante io abbia sino a ora pubblicato soltanto per piccole case editrici di qualità che non hanno potuto investire troppo nel battage pubblicitario.  È chiaro che il pubblico va seguito con una certa regolarità evitando, però, la sovraesposizione e il presenzialismo, due pessime cose che non aiutano un autore a conservarne il favore.

10) Come ti vedi tra 10 anni?
Probabilmente in pensione (ho iniziato a lavorare da giovanissima) e impegnata con la stesura di un libro sulla scuola, (mi piacerebbe parecchio farlo ma aspetto tempi idonei per cimentarmi in quest’opera); o anche in attesa di un treno, un pullman o un aereo, adoro viaggiare. Piena comunque di piccoli interessi. Magari diventata, finalmente!, un’ottima casalinga…Al momento tra una faccenda domestica e una passeggiata all’aria aperta preferisco decisamente quest’ultima cosa!


Biografia breve

Lucia Guida, nata a S. Severo (FG), abita e lavora a Pescara come docente di lingua inglese nella scuola pubblica statale. Nel suo tempo libero ama leggere e scrivere. Ha partecipato con racconti brevi alla realizzazione di antologie di autori vari per diverse case editrici dando alle stampe come solista e per la casa editrice Nulla Die nel 2012 la silloge di racconti "Succo di melagrana, Storie e racconti di vita quotidiana al femminile", menzione speciale al Premio Nazionale giornalistico, fotografico e letterario "Donne e così sia" (2014),  e nel 2013 il suo romanzo d’esordio “La casa dal pergolato di glicine", premiato alla XIV Edizione del Premio Internazionale "Val di Vara - Alessandra Marziale” e al Concorso Nazionale "Urbe Parthenicum" nel 2015 per le sezioni editi. A febbraio 2016 ha pubblicato per Amarganta Editrice “Romanzo Popolare”, vincitore del Premio Speciale ‘Massimiliana De Vecchi’ alla  XXIX edizione del Concorso Internazionale Cinque Terre - Golfo dei Poeti - Sirio Guerrieri e del Marchio Microeditoria di Qualità alla IX Edizione del Premio Microeditoria di Qualità 2018. Sua ultima pubblicazione la silloge di poesie “Interlinee” per Amarganta ( settembre 2018)
In passato ha curato la rubrica letteraria di un’associazione culturale olistica abruzzese. Al momento si occupa di un blog sulla piattaforma di WordPress  e di uno spazio da autrice su Cyrano Factory.   Su Facebook gestisce una pagina di scrittura e lettura e cinque pagine dedicate intitolate a se stessa e ai suoi libri.



Breve sinossi:






martedì 18 dicembre 2018

Le 10 cose che non sapete sullo scrittoamatore Aurelio Raiola




      1)      Quando e Dove sei nato? Quando e Dove ti sarebbe piaciuto nascere?
Sono nato il 24 maggio, quando il Piave mormorava: e mo chi ’o supporta a chisto?
Mi sarebbe piaciuto nascere sempre a Napoli, in tempo per vedere il leggendario incontro dei miei genitori avvenuto nel trenino della Circumvesuviana cinque anni prima che nascessi.

      2)      Oltre alla scrittura pratichi qualche altra forma artistica?
Senza vergogna alcuna, mi confesso scrittoamatore e fotoamatore. Peccato che la scrittura e la fotografia non mi corrispondano. Crudeli!

      3)      Ami la città o la campagna?
Ma una villetta in un viale del centro nun se po’ ave’?

      4)      Che animale tieni in casa?
Oltre me? Nessuno.

5)      C’è un genere letterario a cui sei più legato e un altro che detesti?
Mi piace spaziare tra i generi e la letteratura d’autore, ma ho sempre amato il giallo, soprattutto quello classico, come i delitti della camera chiusa di John Dickson Carr.

      6)      Di quale romanzo avresti voluto essere l’autore e perché?
Indice medio della felicità di David Machado. Umorismo, viaggio, tranci di vita e disperazione. Cosa vuoi di più dalla vita?

      7)      Dei  romanzi  che hai scritto a quale sei più affezionato? Quale invece riscriveresti?
Che fai, sfotti? Ho scritto un solo romanzo!

8)   Come è nata l’ispirazione per scrivere Sirena?
Leggendo due tomi fondamentali: Molvania: una terra mai raggiunta dai dentisti e Păh-Tak. La patria del colpo di sole di Santo Cilauro, Tom Gleisner e Rob Stich. Due guide fuori dai canoni di due paesi fuori dalle mappe scritti da tre autori fuori di testa.

     9)      Sei soddisfatto della tua esperienza di autore e dei rapporti con il tuo pubblico?
Da scrittoamatore ho un bel rapporto con il mio pubblico, almeno con quello che non vuole essere pagato per venire alle presentazioni.

     10)  Come ti vedi tra 10 anni?
Con gli occhiali.





Biografia breve ( a cura dell’autore)
Nasce a Napoli nel 1963 e a Napoli lavora da trentadue anni, con pause notturne in quel di Torre del Greco. Si professa fotoamatore e scrittoamatore, un tempo anche paneamatore. Quando poi scoprì che il pane della consorte era di gran lunga più buono si è limitato ad amarlo in lontananza. Ama Napoli e gli ha dedicato un romanzo, Sirena. Viaggio umoristico nel ventre di Napoli, oramai esaurito come il suo autore. Fotografa dal 1978, con ampie pause decennali, e ha ripreso il vizio da qualche anno appresso ad altri matti. Andatelo a salvare.

Cronologia opere  
Sirena. Viaggio umoristico nel ventre di Napoli, Homo Scrivens 2014
Prima, e dopo, ma anche in durante, racconti e poesiole varie di sapore spesso umoristico in numerose raccolte






giovedì 13 dicembre 2018

Le 10 cose che non sapete sulla scrittrice Laura Costantini e i suoi “Cercatori di pace” Dei Merangoli ,2018




1)      Quando e Dove sei nata? Quando e Dove ti sarebbe piaciuto nascere?
Sono nata a Roma nel 1963. Mi sarebbe piaciuto nascere a Roma durante l’impero di Augusto, possibilmente non tra gli schiavi.
2)     Oltre alla scrittura pratichi qualche altra forma artistica?
Mi piace molto colorare mandala. Non credo possa ritenersi un’arte, ma il disegno e la pittura pretendono una fedeltà che io ho deciso di dedicare alla scrittura.
      3)     Ami la città o la campagna?
La città, decisamente. La campagna mi affascina, ma non riuscirei a viverci. Ho bisogno di vedermi circondata da persone e caos.
      4)     Che animale tieni in casa?
Nessuno attualmente. Ho curato per anni dei pappagallini inseparabili, adorati da mia madre. Molti anni fa ho avuto un gatto. Non è detto che non torni ad averne uno.
5)     C’è un genere letterario a cui sei più legata e un altro che detesti?
Adoro leggere, e scrivere, romanzi storici. Odio i cosiddetti dark e mafia e forbidden romance. Li trovo delle vere e proprie aberrazioni.
6)    Di quale romanzo avresti voluto essere l’autore e perché?
“Il nome della rosa” di Umberto Eco, perché contiene un mondo intero.
7)    Dei  romanzi  che hai scritto a quale sei più affezionata? Quale invece riscriveresti?
Li amo tutti. Vorrei che avesse avuto più fortuna uno dei migliori che abbiamo scritto io e Loredana: “Contrabbandieri d’amore” che la HarperCollins ha pubblicato e abbandonato al proprio destino. Ma non è detto che non lo rieditiamo da indipendenti. Non ne riscriverei nessuno perché i romanzi hanno una loro nascita e una storia precise. E devono testimoniare dell’evoluzione di chi li ha scritti.7)
8)   Come è nata l’ispirazione per scrivere “I cercatori di pace”?
Ho una passione per la creazione di mondi. Ne volevo uno che avesse toccato il fondo e aspirasse a riemergere. Le suggestioni legate al fantasy epico, come Il signore degli anelli, hanno fatto il resto. “I cercatori di pace” narra di un mondo travolto da una guerra lunga 518 anni e precipitato in un medioevo tanto più doloroso perché conserva la memoria di ciò che è stato e che avrebbe potuto continuare a essere. Partono in quattro per cercare la chiave di volta che possa restituire la pace e il progresso all’umanità.
      9)    Sei soddisfatto della tua esperienza di autore  e dei rapporti con il tuo pubblico?
Sì, lo sono. Questo non significa che non voglia continuare a crescere in termini di vendite e di lettori. Ma mi piace la consapevolezza di aver conquistato quasi personalmente ognuna delle persone che si è appassionata alle mie e alle nostre storie.
10)   Come ti vedi tra 10 anni?
Più calma, più saggia, più felice, con lunghi capelli ricci e canuti, tanti libri scritti e tanti libri da leggere. E, magari, un gatto.

Biografia breve: Laura Costantini è romana, giornalista Rai. Scrive da sempre con Loredana Falcone, ma si concede piccole “evasioni” a due sole mani. “I cercatori di pace” (Dei Merangoli editrice) è una di queste.
Cronologia opere : Nel 2018 ha festeggiato i dieci anni di attività editoriale. Il primo romanzo pubblicato risale al 2008, “Le colpe dei padri” di Costantini – Falcone, Historica edizioni. Da allora non si è più fermata. Nel 2015 il thriller “Il puzzle di Dio” di Costantini – Falcone, goWare è stato scelto come miglior edito 2014 dai lettori del blog Liberidiscrivere. Nel 2016 con HarperCollins ha pubblicato “Contrabbandieri d’amore” di Costantini – Falcone. Il prossimo 31 dicembre uscirà – autoprodotto – il noir “Rosso violento”, primo di una trilogia sempre a quattro mani.




Breve sinossi:
Una guerra senza speranza. Un mondo distrutto e ridotto alla barbarie. Quattro stati belligeranti che incaricano quattro giovani di partire alla ricerca di una leggenda: il Mutato. Un mitico guerriero titolare della sapienza tecnologica che può restituire un futuro al mondo. Un viaggio lungo, difficile, ricco di insidie che li costringerà a conoscersi, scoprirsi, fidarsi l’uno dell’altro. E combattere. Per la vita e non solo. Perché la pace li attende proprio lì da dove la guerra è partita. Raggiungerla e restituirla al mondo chiederà un prezzo altissimo.
Il romanzo è illustrato da Niccolò Pizzorno.

Disponibile anche la visual story con le 90 tavole realizzate da Pizzorno.







venerdì 7 dicembre 2018

Le 10 cose che non sapete sulla scrittrice MEW NOTICE autrice de " Userò la notte per incontrarti "







1) Quando e Dove sei nato? Quando e Dove ti sarebbe piaciuto nascere?
Ciao Federica, sono nata ad Augusta, una piccola città in Sicilia, ma a l'età di due anni sono andata via. Mi sarebbe tanto piaciuto nascere in America, tutta colpa di mia zia Mattea che me ne parlava sempre. Per l'esattezza a New York.
2) Oltre alla scrittura pratichi qualche altra forma artistica?
Durante il mio pochissimo tempo libero mi dedico, oltre naturalmente alla scrittura, a realizzare scatole colorate o altri oggetti vari per contenere tutte le mie cianfrusaglie.
3) Ami la città o la campagna?
Entrambe. Ho vissuto per vent'anni in Piemonte circondata dalle montagne, dalla neve e dai fiumi. Ora vivo in una città che si affaccia sul mare ed è un tripudio di monumenti fantastici.
4) Che animale tieni in casa?
Una tartaruga che vive in simbiosi con tutta la famiglia.
5) C’è un genere letterario a cui sei più legata e un altro che detesti?
Amo alla follia il Fantasy con tutte le sue innumerevoli sfaccettature, ma leggo il Romanzo storico come il Young Adult. Mi smarrisco nei romanzi d'amore come in quelli di fantascienza.
Detestare un genere? No, mi piace leggere.
6) Di quale romanzo avresti voluto essere l’autore e perché?
Wuthering Heights, ovvero: "Cime tempestose" di Emily Brontë perché ha un'ambientazione fantastica e l'autrice riesce a mescolare i sentimenti di odio e amore, passione e vendetta con una maestria unica.
7) Dei tanti romanzi  che hai scritto a quale sei più affezionata? Quale invece riscriveresti?
Il mio primo romanzo, "Come un batter d'ali" rimarrà sempre un punto di riferimento importante nella mia vita. Ho impiegato diversi anni per scrivere tutti i libri della saga e ci sono così tante cose di me che ogni volta che lo leggo mi emoziono. Nonostante il mio legame con il libro e tutti i personaggi, ho accettato di riscriverlo, di cambiare tante cose e adesso sembra molto più bello. Il primo libro verrà pubblicato nel 2019 con una casa editrice straniera. Sono molto felice e orgogliosa di Mia e Noir, Melody e Tobias.
8) Come è nata l’ispirazione per scrivere “ Userò la notte per incontrarti” ?
"Userò la notte per incontrarti" è il mio ultimo romanzo pubblicato da PubMe per la Collana Floreale. L'ispirazione è avvenuta durante un mio viaggio a Venezia. L'atmosfera magica della città lagunare mi ha affascinato e percorrere il ponte di Rialto, le calle e osservare i colori sgargianti nelle vetrine durante il Carnevale, mi ha fornito la giusta dose di fantasia per raccontare la storia di Lulù e Viola.
9) Sei soddisfatta della tua esperienza di scrittrice e dei rapporti con il tuo pubblico?
Sì, abbastanza .
10) Come ti vedi tra 10 anni?
Sempre più indaffarata, i figli crescono.

Biografia breve
MewNotice è nata nel 1971 ed è laureata in lingue e letterature straniere. È sposata ed è mamma di tre splendidi angeli. Nel suo tempo libero, oltre a dedicarsi ai suoi figli, scrive come freelance recensioni cinematografiche e romanzi. Ama leggere classici inglesi e colleziona tartarughe oltre a piattini di ceramica acquistati nei luoghi visitati.
Nel 2012, con la Sesat Edizioni, ha pubblicato: “Come un batter d’ali”, “Come onde tra gli scogli” il secondo libro della trilogia, “Un cuore tra le onde”  tradotto in inglese con il titolo “Forbidden Dream” e un’antologia di racconti noir “NoctisUmbrae”.
Con “Lasciati toccare” MewNotice si è classificata quinta al concorso letterario “Femme pour femme” (2015) e sempre per Elister Edizioni ha pubblicato “Sweet December”.
Nel 2017 è uscito “Mr. Troublemaker,  accanto a te non ho paura edito dalla Butterfly Edizioni.
Nel 2018 è uscito "Userò la notte per incontrarti" edito da PubMe per la Collana Floreale.

Cronologia opere  ( a cura dell’autore)

Nel 2012 "Come un batter d'ali".
Nel 2013"Come onde tra gli scogli" e l'antologia "Noctis Umbrae".
Nel 2014" Il cuore tra le onde" e "Forbidden Dream" versione inglese.
Nel 2015 "Lasciati toccare" e "Sweet December".
Nel 2017 "Mr. Troublemaker,  accanto a te non ho paura".
Nel 2018 " Userò la notte per incontrarti".




Breve sinossi

Lulù è un’aspirante scrittrice che sogna una vita migliore, ma la sua esistenza verrà stravolta dall’incontro con una misteriosa ragazza: Viola Dompè.
Un pomeriggio, Viola chiede all’amica di continuare a scrivere il suo libro e, da questo istante, le strade delle due protagoniste si uniranno per sempre.
Leggendo il manoscritto, Lulù entra nella vita di Viola e si lascia così trasportare a Villa Dreke. Pagina dopo pagina scopre ogni particolare del passato dell’amica: i suoi desideri, la sua esistenza fatta di tanti sacrifici, fino al suo grande amore per Alexander.
Intanto, la vita di Lulù prosegue: conosce Alain Blooms e sin dall’inizio si sente come attratta, incantata e affascinata da quest’uomo.
Lulù raggiunge finalmente la felicità tanto desiderata ma questa serenità viene turbata quando, continuando con la lettura del manoscritto, tutto viene stravolto.
Chi è veramente Viola? Si ripete continuamente, fino ad arrivare a odiarla, a esserne gelosa… ma solo alla fine capirà che quegli occhi, cupi e indecifrabili, eclissano un terribile segreto che forse potrà allontanarla per sempre da Alain.




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lunedì 3 dicembre 2018

Le dieci cose che non sapete sulla scrittrice LINDA BERTASI autrice de "Il Respiro dei ricordi"




       1)    Quando e Dove sei nata? Quando e Dove ti sarebbe piaciuto nascere?
Ciao, e grazie per questa bella e originale intervista. Sono nata a Portomaggiore, in provincia di Ferrara, il 28 ottobre del 1978. Se avessi potuto scegliere, sarei nata nell’Ottocento nella ridente campagna inglese.
2)      Oltre alla scrittura pratichi qualche altra forma artistica?
Un tempo, mi dilettavo in montaggi video. Ho sempre amato farli. Il teatro e il cinema sono le mie più grandi passioni, ma mai a livello praticante.
3)      Ami la città o la campagna?
Vivendo in campagna, amo la città, soprattutto la mia: Ferrara.
4)      Che animale tieni in casa?
Nessun animale, purtroppo.
5)      C’è un genere letterario a cui sei più legata e un altro che detesti?
Io venero il romanzo storico, chi mi conosce mi definisce una donna nata nel secolo sbagliato. Un genere che non amo è il fantascientifico, ambientazioni spaziali e simili non sono proprio nelle mie corde.
6)      Di quale romanzo avresti voluto essere l’autrice e perché?
Se potessi scegliere, avrei voluto scrivere due romanzi. Il primo è “Ragione e sentimento”, magari modificandone il finale. Il motivo è semplice: Jane Austen è la mia Musa da sempre e il motivo per cui scrivo storico. Un altro romanzo inimitabile per me è “Il Cavaliere d’Inverno”, adoro la Simmons dal giorno in cui scovai il suo libro sullo scaffale di una libreria.
7)     Dei tanti romanzi che hai scritto a quale sei più affezionata? Quale invece riscriveresti?
Sono affezionata a diversi per vari motivi, ma se proprio devo scegliere, scelgo “Il Profumo del Sud”, perché l’ho scritto nel periodo a me più caro, quello della maternità. Riscriverei il primo “Destino di un Amore”, per una questione di maturità che si affina con gli anni, e in effetti è ciò che ho fatto, qualche tempo fa.
8)     Come è nata l’ispirazione per scrivere “Il Respiro dei Ricordi”?
Il regency è il motivo per cui ho iniziato a scrivere storico. Il mio incontro con questo genere letterario risale all’età di dodici anni, quando lessi “Ragione e sentimento” per la prima volta. Scrivere “Il Respiro dei Ricordi” era ciò che avevo sempre sognato fare, e il cammeo che ho inserito, legato a Jane Austen, è stato fonte di forte commozione per me. Volevo raccontare di una grande storia d’amore, ma in maniera più originale, e volevo avesse un’ambientazione suggestiva: la Cornovaglia mi è venuta in soccorso.
9)      Sei soddisfatta della tua esperienza di scrittrice e dei rapporti con il tuo pubblico?
Sì sono soddisfatta, sono un’autrice non particolarmente prolifica, ma pignola sino all’esasperazione. Dopo parecchi anni, mi dico soddisfatta del mio percorso e dei miei lavori, anche se non prettamente commerciali, forse. Il rapporto col pubblico è ciò che più adoro, niente ti stimola maggiormente del contatto con i lettori, se poi sono entusiasti è uno stimolo fortissimo per scrivere senza mai fermarsi.
10)   Come ti vedi tra 10 anni?
Domanda difficilissima! Forse ancora qui a scrivere, quando il tempo me lo permetterà, forse meno blogger e più autrice, ma non mi separerò dai miei amati romanzi.


Biografia breve
Linda Bertasi nasce nel 1978. Appassionata di storia e letteratura inglese, gestisce personalmente il suo blog Linda Bertasi Blog, dove dà spazio agli autori con servizi gratuiti, collabora con Lit-Blog, case editrici e magazine. Autrice di diverse prefazioni, è co-founder del Facebook Group Io Leggo Il Romanzo Storico ed editor presso La Bussola – Servizi Editoriali.
Esordisce nel 2010 con il romance contemporaneo Destino di un Amore. Ha pubblicato sei romanzi che spaziano dal romance allo storico, dall’erotico al paranormal e al fantasy. Ha ottenuto diversi riconoscimenti per i suoi libri, Autrice Bestseller Amazon per Il Respiro dei Ricordi, è stata Penna d’Oro del Lions Club.
Vive nella provincia di Ferrara, dove gestisce una piccola realtà commerciale.
Cronologia opere
ROMANZI:
Destino di un amore (2010, La Caravella Editrice)
Il Rifugio – Un Amore senza Tempo (2011, La Caravella Editrice)
Il Profumo del Sud (2013, Self Publishing)
Il Silenzio del Peccato (2015, Delos Digital)
L’Erede di Tahira (2016, Self Publishing)
Il Respiro dei Ricordi (Self Publisghing)


SINOSSI: CORNOVAGLIA 1812 – È l’alba di un giorno di settembre, quando Kirstin salva Elise da una drammatica caduta oltre la scogliera. Preoccupata per le condizioni della ragazza, la donna la conduce nella sua dimora. Poco dopo, bussa alla porta il barone Thomas Percy, accorso per avere notizie della figlia. Il primo incontro con l’aristocratico è intenso e struggente, e innescherà nel cuore di Kirstin un sentimento che non è destinato a smorzarsi.
Quando il barone propone alla donna di seguirlo nel suo castello a Lizard Point, per diventare l’insegnante di Elise, si prospetta una nuova vita per Kirstin, lontana dal cicaleccio del paese e dall’estenuante controllo di sua sorella.
Sembra l’inizio di un sogno: spumeggianti onde che sfidano l’ululato del vento e scogliere ricoperte di erica. Ma il castello nasconde segreti dietro porte sigillate e, durante la notte, un sussurro si propaga nei corridoi deserti.
Cosa si cela nel maniero e dietro la morte della baronessa Percy?
Tra gli affascinanti scenari della Cornovaglia e gli sconvolgimenti politici di un’Inghilterra governata dagli Hannover, una storia misteriosa sul potere di un sentimento più forte del tempo e sulla magia dei dettagli che possono condurre alla soluzione dell’enigma.

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martedì 20 novembre 2018

Le 10 cose che non sapete sulla scrittrice ROSA TIZIANA BRUNO autrice de "L'ultimo gladiatore di Pompei", Edizioni Raffaello Scuola








1)     Quando e Dove sei nata? Quando e Dove ti sarebbe piaciuto nascere?
Sono venuta al mondo a Napoli e lì ho trascorso qualche anno della mia prima infanzia, prima di trasferirmi definitivamente a Salerno. La mia storia di bambina inizia nei turbolenti anni settanta, quando l’Italia era in subbuglio e per le strade si diffondeva a gran voce la parola “rivoluzione!”. Ero troppo piccola per comprendere quel che accadeva, ma ricordo bene il rapimento Moro, le scuole chiuse, la paura nell’aria. Credo che nulla sia a caso, e sono contenta del posto che la vita ha scelto per me, che poi non è uno solo, ma tanti. Si nasce molte volte.

 2)     Oltre alla scrittura pratichi qualche altra forma artistica?
Adoro la fotografia e il disegno, due forme narrative che considero speciali. Con diaframma e otturatore me la cavo, con il disegno molto meno. Un giorno, chissà, pubblicherò un libro fotografico.

      3)   Ami la città o la campagna?
Sono due realtà diverse, ognuna con le sue proprie bellezze. Della città amo il movimento, le architetture che parlano di noi umani e la possibilità di osservare la gente intorno a me. Sono sociologa, oltre che scrittrice, e non posso fare a meno di riflettere sulle relazioni umane. Della campagna amo il meraviglioso contatto con la natura, il senso di pace, l’allegria composta.

4    4)    Che animale tieni in casa?
Nessun animale in casa, semplicemente perché sono spesso in viaggio e non potrei accudirlo come meriterebbe.

      5)    C’è un genere letterario a cui sei più legata e un altro che detesti?
Apprezzo i romanzi intimisti, quelli che aprono grandi interrogativi e accendono dubbi sulla nostra umanità. Non riesco a leggere le trame banali, la scrittura finta, quella costruita tecnicamente bene ma senza alcuna sostanza.

       6)  Di quale romanzo avresti voluto essere l’autore e perché?
Che domandona! Difficile rispondere. Forse di nessun romanzo non mio avrei vorrei essere autrice perché un libro è un’opera d’arte e, in quanto tale, ha una sua storia. La storia di un romanzo parte dal giorno in cui l’autore ha iniziato a pensarla, dai suoi primi appunti scarabocchiati su un foglio, dalle cancellature, dalle domande che si è posto. Io ho la mia storia, non voglio quella degli altri. E poi, per fortuna, succede che ogni libro, dopo che è venuto al mondo, diventa di tutti coloro che lo leggono, quindi anche mio.

7    7)  Dei romanzi che hai scritto a quale sei più affezionato? Quale invece riscriveresti?
Anche questa è domanda difficile. Davvero non so scegliere, sono tutte mie creature, come si fa? Se proprio devo indicarne qualcuno, ammetto che “Un ribelle a Scampia” e “La locanda di Asellina” e “L’ultimo gladiatore di Pompei” sono tre romanzi a cui mi sento particolarmente legata.

8    8)      Come è nata l’ispirazione per scrivere “L’ultimo gladiatore di Pompei” ?
Il romanzo nasce dalla mia grande passione per la Storia. E per Storia non intendo i grandi avvenimenti del passato, le guerre, le conquiste, intendo piuttosto le emozioni quotidiane che hanno provato i nostri antenati, i loro piccoli combattimenti quotidiani, l’evoluzione della mentalità, del pensiero, dei sentimenti. E’ l’archeologia dell’anima che mi interessa.
Così, mi sono imbarcata nella grande avventura dell’esplorazione del passato che davvero può permetterci di capire chi siamo oggi e cosa potremmo diventare. Ho la fortuna di vivere a poca distanza di Pompei, che è un posto fantastico. Puoi passeggiare nelle stradine di una città vecchia di duemila anni, entrare nelle case, guardare le cucine, i saloni da pranzo, le piscine, le terme con i dipinti mozzafiato sul soffitto. Dalle mie lunghe passeggiate in quei luoghi emozionanti è nato “L’ultimo gladiatore di Pompei”. Ho provato a immaginare cosa devono aver provato i pompeiani nelle ultime ore prima della fine, la paura di perdere la vita e di dover abbandonare tutta quella immensa ricchezza accumulata. I poveri accanto ai ricchi, accomunati da un unico destino. Cosa succede quando d’improvviso succede qualcosa che azzera le differenze, come la paura di morire? E’ possibile un lieto fine? Forse sì, ma non voglio svelarlo per non togliere al lettore il gusto di scoprirlo.

9   9)     Sei soddisfatto della tua esperienza di autore e dei rapporti con il tuo pubblico?
Sì, sono straordinariamente soddisfatta. Il calore e l’entusiasmo con cui mi accolgono i ragazzi nelle scuole e gli insegnanti che seguono i miei corsi di formazione (perché scrivo anche libri per docenti) mi colma di gioia.

  10)  Come ti vedi tra 10 anni?
Mah! Confesso che mi piace più immaginare cosa farò fra qualche ora che fra qualche anno. Il presente ha un fascino superiore, puoi viverlo molto più intensamente.

Biografia breve 
Rosa Tiziana Bruno, sociologa, scrittrice e insegnante
Autrice di racconti fiabeschi, romanzi e saggi sull’educazione. Il suo esordio come scrittrice è avvenuto con un saggio sul ruolo dei libri di testo nella scuola. Conduce studi sull’uso della fiaba nella didattica ed è formatrice di insegnanti. Fa parte dell’ICWA (Italian Children’s Writers Association) e ha vinto l’International Writers Awards nel 2017 e il premio Gourmand World Awards 2018, miglior libro italiano nella categoria children book e secondo posto nella classifica mondiale. In Italia ha vinto il Premio Candelaio Junior 2017 ed è stata candidata al Premio Strega Ragazzi 2016 e al Premio Bancarellino 2017 e 2018. Dal 2014 è direttrice artistica del festival di letteratura ICWA “Scampia Storytelling”

Cronologia opere:
La mia scuola (Einaudi)
La Pasticceria Zitti (La Margherita)
Un ribelle a Scampia (Paoline)
La signorina Contasogni (Il Ciliegio)
L’ingrediente segreto (Fasi Di Luna)
L’ultimo regalo (Il Ciliegio)
La locanda di Asellina (La Medusa)
Insegnare con la letteratura fiabesca (Raffaello)
La forchetta volante (Eli-La Spiga)
L’ultimo gladiatore di Pompei (Raffaello)


Pompei, impero Romano. Sotto una pioggia incalzante di pietre infuocate, nell’anno 79 d. C., i personaggi si muovono per fuggire o per proteggere le persone che amano. La trama è ricca di intrighi e di sorprese, le vicende personali si intrecciano con la storia dell’impero.
Il filo conduttore del romanzo è il desiderio di libertà e giustizia di un gruppo di gladiatori che si dibattono tra due forze contrapposte.  Da una parte il rancore verso chi sfrutta e opprime, dall’altra la ricerca della pace e il senso del perdono.
I protagonisti sono un ragazzo pompeiano di nome Tito e suo padre,  uomo ricco finito in disgrazia e costretto a fare il gladiatore. Il giovane Tito, mosso dalla sete di conoscenza, esplora la città di Pompei, bighellonando nelle strade e curiosando nell’anfiteatro. E proprio lì, durante uno spettacolo di giochi gladiatori, scopre molte verità sul mondo che lo circonda e decide di dare inizio a una coraggiosa battaglia accanto a Lucilla, protagonista femminile del racconto. Per compiere la sua missione, Tito dovrà affrontare un lungo e pericoloso percorso, mentre sulla città incombe la gigantesca nube nera. Il coraggio e l’amore: queste due forze torneranno di continuo in soccorso del protagonista, nei momenti più difficili.
La narrazione è arricchita da dettagli storici e si svolge nei giorni dell’eruzione del Vesuvio, sotto una spettacolare pioggia di lapilli e cenere. Tito comprenderà sempre di più la sua vera missione dal momento in cui scamperà miracolosamente alla prigionia e alla condanna a morte. Attraverso le vicende e gli incontri, soprattutto quello con Lucilla, il suo coraggio crescerà sempre più e alla fine del romanzo sarà un ragazzo “nuovo”.

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