giovedì 20 dicembre 2018

Le 10 cose che non sapete sulla scrittrice Lucia Guida, autrice della silloge di poesie Interlinee, Amarganta 2018






1) Quando e dove sei nata? Quando e dove ti sarebbe piaciuto nascere?
Ciao, Federica! Sono nata in un giorno di neve il 6 febbraio a San Severo (FG), popolosa città pugliese che accoglie ancora i miei genitori. Era il 1965, l’Italia era nel pieno del boom economico ed era un grande periodo di speranze e aspettative per tutti verso un futuro migliore. Dove e quando mi sarebbe piaciuto nascere? Forse nello stesso periodo in Bretagna o in Cornovaglia, due regioni che non ho mai conosciuto ma che mi sarebbe piaciuto visitare. Magari un giorno lo farò, chissà…

2) Oltre alla scrittura pratichi qualche altra forma artistica?Da ragazza amavo molto cantare, ero nel coro della scuola, e dipingere, ero piuttosto capace anche in quello. Ora, invece, ho scelto di dedicare il poco tempo che mi resta, tolte le incombenze professionali (sono una prof di lingue) e familiari alla scrittura in prosa e in versi. Vorrei farlo con più tempo e in modo più rilassato ma non mi lamento; con qualche sacrificio  riesco a portare con dignità avanti entrambe le mie situazioni, professionali ed extraprofessionali di tipo artistico.

3) Ami la città o la campagna?
Mi sarebbe piaciuto vivere in campagna o in un borgo di piccole dimensioni ma poi la vita mi ha portata ad abitare a Pescara, città adriatica di mare che mi ha adottata più di trent’anni fa. Alla mancanza di un pezzetto di terra da coltivare ho rimediato trasformando l’ampio terrazzo dell’appartamento in cui vivo attualmente in una specie di giardino pensile cui dedico le mie energie migliori soprattutto nella bella stagione.

4) Che animale tieni in casa?
Al momento nessuno e per un motivo preciso. Mi affeziono a ogni cosa compaia nella mia vita e ho difficoltà a lasciarla andare. Quando ero bambina ho avuto un pesciolino rosso regalatomi da un amico di mio padre e un canarino, accudito in condivisione con mio fratello e mia sorella. Ricordo che ero molto legata a entrambi.

5) C’è un genere letterario a cui sei più legata e un altro che detesti?
Generalmente leggo di tutto ma se proprio devo esprimermi forse ho qualche remora in più a leggere un fantasy o un pulp. Opere di questo genere non sono esattamente nelle mie corde.
Adoro leggere la bella poesia e la narrativa scritta bene.

6) Di quale romanzo avresti voluto essere l’autrice e perché?Questa è una domandona, eh…Allora, premesso che non è semplice vestire i panni di un altro autore (sarebbe come intestardirsi a indossare un vestito cucito su misura per terzi!) forse mi piacerebbe immedesimarmi nello stile scrittorio di romanzieri classici come Thomas Hardy o Jane Austen, sebbene diversissimi l’uno dall’altra. In ogni caso, se mi consenti, aggiungerei che ciascuno di noi autori infonde nelle cose in cui scrive quello che è il prodotto finale della summa delle letture effettuate nella sua vita. Una specie di imprinting autorale che ci aiuta a diventare ciò che siamo oggi.

7) Dei romanzi che hai scritto a quale sei più affezionata? Quale invece riscriveresti?
A quello d’esordio, “La casa dal pergolato di glicine”, in cui ho riversato molto della mia interiorità e della mia visione esistenziale. Ed è “Pergolato” che riscriverei forse con uno stile più agile, meno letterario, nonostante abbia ricevuto due premi, uno nazionale e un altro internazionale. Anche se sono fermamente convinta che la scrittura di ciascun autore sia in continuo divenire: si evolve con lui e lo seguendolo passo dopo passo nella propria crescita personale.

8) Come è nata l’ispirazione per scrivere “Interlinee”, tua prima silloge di poesie?
“Interlinee” nasce poco per volta negli ultimi dieci anni e rappresenta le mie riflessioni su cose, persone e situazioni in relazione alla mia e altrui quotidianità. Una specie di zibaldone scritto a più riprese, nei momenti di pausa tra un lavoro di prosa e l’altro ma anche in istanti in cui mi sono fermata a pensare a ciò che mi aveva colpita: a un profumo, un’immagine, una sensazione impattante sulla mia sensibilità di persona. Ho deciso di dare alle stampe queste 33 poesie in un momento di grande ripensamento di me come autrice grazie anche a Cristina Lattaro, mia "editora" di Amarganta, che ha creduto da subito in questo progetto accettando di pubblicarmele. Considero questo libro una specie di trampolino di lancio verso nuove esperienza di scrittura: mi ha dato l’entusiasmo necessario per continuare a farlo in assoluta coerenza con ciò che, ora, sono in grado di dare. Verrebbe quasi da dirmi ‘Avanti così, Lucia. Ce la puoi fare ancora’…

9) Sei soddisfatta della tua esperienza di autrice e dei rapporti con il tuo pubblico? Credo di avere ancora molto da imparare come autrice, lo dico con semplicità. In questo processo di crescita rientrano moltissime cose tra cui, ad esempio, l’idea che ho, a oggi, del valore di una pubblicazione. Ho imparato che scrivere e dare alle stampe un libro sono soltanto i primi passi iniziali, importantissimi, di un percorso molto più complesso in cui c’è bisogno di comunicazione di qualità per evidenziare nella giusta luce il tuo lavoro. Parafrasando qualcuno, vende molto di più un brutto libro ben propagandato di un buon libro non propagandato. Una verità sacrosanta, ahimè. I miei lettori sono molto carini con me e, direi, piuttosto sistematici nel seguirmi, nonostante io abbia sino a ora pubblicato soltanto per piccole case editrici di qualità che non hanno potuto investire troppo nel battage pubblicitario.  È chiaro che il pubblico va seguito con una certa regolarità evitando, però, la sovraesposizione e il presenzialismo, due pessime cose che non aiutano un autore a conservarne il favore.

10) Come ti vedi tra 10 anni?
Probabilmente in pensione (ho iniziato a lavorare da giovanissima) e impegnata con la stesura di un libro sulla scuola, (mi piacerebbe parecchio farlo ma aspetto tempi idonei per cimentarmi in quest’opera); o anche in attesa di un treno, un pullman o un aereo, adoro viaggiare. Piena comunque di piccoli interessi. Magari diventata, finalmente!, un’ottima casalinga…Al momento tra una faccenda domestica e una passeggiata all’aria aperta preferisco decisamente quest’ultima cosa!


Biografia breve

Lucia Guida, nata a S. Severo (FG), abita e lavora a Pescara come docente di lingua inglese nella scuola pubblica statale. Nel suo tempo libero ama leggere e scrivere. Ha partecipato con racconti brevi alla realizzazione di antologie di autori vari per diverse case editrici dando alle stampe come solista e per la casa editrice Nulla Die nel 2012 la silloge di racconti "Succo di melagrana, Storie e racconti di vita quotidiana al femminile", menzione speciale al Premio Nazionale giornalistico, fotografico e letterario "Donne e così sia" (2014),  e nel 2013 il suo romanzo d’esordio “La casa dal pergolato di glicine", premiato alla XIV Edizione del Premio Internazionale "Val di Vara - Alessandra Marziale” e al Concorso Nazionale "Urbe Parthenicum" nel 2015 per le sezioni editi. A febbraio 2016 ha pubblicato per Amarganta Editrice “Romanzo Popolare”, vincitore del Premio Speciale ‘Massimiliana De Vecchi’ alla  XXIX edizione del Concorso Internazionale Cinque Terre - Golfo dei Poeti - Sirio Guerrieri e del Marchio Microeditoria di Qualità alla IX Edizione del Premio Microeditoria di Qualità 2018. Sua ultima pubblicazione la silloge di poesie “Interlinee” per Amarganta ( settembre 2018)
In passato ha curato la rubrica letteraria di un’associazione culturale olistica abruzzese. Al momento si occupa di un blog sulla piattaforma di WordPress  e di uno spazio da autrice su Cyrano Factory.   Su Facebook gestisce una pagina di scrittura e lettura e cinque pagine dedicate intitolate a se stessa e ai suoi libri.



Breve sinossi:






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