domenica 17 luglio 2011

IL DONO di F. Gnomo


Questa è una poesia che scrissi di getto quando mi arrivò una brutta notizia, l'avevo tolta perchè mi sembrava triste, ma siccome la vita è anche dolore oltre che piacere, la lascio qui.
A ricordarmi di vivere sempre ogni attimo.

IL DONO   

Quando  arriva la tua condanna a morte,
 arriva quasi sempre per posta
scritta a caratteri grandi.
 Neri
 su carta bianca.
 Perché tu possa leggere e non sbagliare.
 Perché tu possa leggere che devi morire.

La leggi e la rileggi
 rigirandola tra le mani.
Qualcosa di estraneo alla tua vita.
Non  ti rendi conto che parla di te, non puoi essere tu.

 Poi leggi il nome…ed è proprio il tuo, nessuno sbaglio :
 sei proprio tu che devi morire.
In realtà non provi niente, come se questo non ti appartenesse.
Hai bisogno di tempo per realizzare.
 Questo tempo non passa subito
Ma si dilata enormemente mentre la testa si svuota
e non vuole ancora credere che sia vero.

Ti senti bene
 Stai bene
 Dicono che la tua morte  è dentro di te,  ma non la percepisci ancora.

In fondo hai avuto una bella vita.
E non dovrai invecchiare.
Ti dicono che devi morire
e tu pensi che non dovrai invecchiare.
Trovi una sorta di dono in quelle righe.
 Una giustificazione alla strana sensazione di benessere,
al fatto che non hai paura.

In fondo tutti dobbiamo morire,
 la differenza è che tu sai quando
 e te lo hanno scritto a caratteri grandi.
Neri
 su fondo bianco
 per non farti sbagliare.



F.Gnomo

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