mercoledì 24 aprile 2013

La bellezza dello scrittore



Per lungo tempo la bellezza esteriore non è stata annoverata tra qualità necessarie agli scrittori.  Anzi spesso associata a ristrettezza mentale, sembrava quasi un affronto che una bella donna potesse scrivere e un bell'uomo avere la facoltà di narrare cose interessanti. Quasi a volerli punire per i doni eccessivi che la natura aveva elargito loro. O più spesso, in realtà,  lo scrittore serio era immaginato sciatto, estraneo alla leggerezza dell'estetica, compreso com'è nei suoi cervellotici pensieri, e quindi poco si pretendeva, se non una foto passabile. Ebbene negli ultimi anni le cose sono cambiate, complice lo star system e gli agenti che si vendono gli scrittori come attori, anche loro, i defilati per antonomasia, vengono stanati, ripuliti e studiati per essere valorizzati.  Ecco quindi spuntare in bandelle o quarte,  foto ammiccanti di bei pelatoni ricchi di fascino e testosterone, barbuti tranquillizzanti e sexy, donne seriose ma scollate o con belle gambe in vista, e comunque pettinate, truccate, e fotografate con le luci giuste.  Insomma lo scrittore bello ora attira e seppure  da esordiente era uno scorfano impresentabile, al primo successo diventa un sogno proibito. E fa vendere di più. Spunta allora  un sentimento di nostalgia nel ritrovare vecchi libri o articoli le cui foto, impietose e figlie di un epoca che sembra lontanissima, ce li mostrano come erano, e quasi ci sembra di sbirciare di nascosto la foto sulla patente di un amico.

4 commenti:

  1. Cosa ne penserà Camilleri? :)

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  2. Camilleri ha fatto quello che fanno tutti. E' un grande vecchio, una star, e quindi ormai esula dal problema, comunque anche lui è stato ripreso di profilo. L'articolo non vuole dire che la bellezza da sola conti, accenna a una prassi che si è instaurata nelle maggiori case editrici: creare anche il personaggio scrittore, se quello già esiste perché bravo, meglio renderlo gradevole al massimo. Potrei fare molti nomi, ma evito.

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  3. "Prima" da uno scrittore ci si aspettava esclusivamente che "scrivesse". Di lui/lei circolavano gli scritti, le idee, le opinioni; ne circolava la voce in forma scritta. Nella società di oggi, dominata da una comunicazione di tipo visivo e televisivo, è inevitabile che un personaggio pubblico, come uno scrittore, debba crearsi un'immagine (in tutti i sensi). Ed è effettivamente triste, soprattutto quando si parla di scrittrici donne, delle quali si cerca di mettere in mostra la scollatura o le gambe (come hai scritto) prima e più che la cultura e il talento... Mi viene da pensare ad un articolo che ho letto poco tempo fa sulla filosofa Simone Weil. L'articolo era contro di lei ma non è stata detta una parola negativa sul suo pensiero: l'accento è stato messo sul fatto che fosse una "bruttina stagionata". Ho detto tutto.

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  4. Si dice spesso che la metà del successo di Paolo Giordano sia dovuto al fatto che è un bel tipo. E vista la qualità della scrittura può anche essere vero!

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