lunedì 8 giugno 2015

A letto con la scrittrice Nunzia Volpe, La bambina che parlava alla luna,Mauri Spagnol 2015


Stasera facciamo irruzione nella camera da letto di NUNZIA VOLPE, autrice de LA BAMBINA CHE PARLAVA ALLA LUNA, 
Editore Gruppo Mauri Spagnol, 2015.
                                                                Di che parla il romanzo:
Giugno 1944. A Orcignano, pacifico borgo tra gli ulivi della campagna toscana, la vita scorre assecondando i ritmi della natura, dominata da Ca’ Rosetta, la tenuta dei Gervasi, ricchi proprietari terrieri fedeli al Duce fin dalla prima ora. Gli uomini di Orcignano sono nodosi e forti, hanno radici profonde, così simili agli ulivi che argentano l’intera valle, attaccati a una terra che alla Patria ha sacrificato i giovani migliori, come Cosimo, fratello della piccola Maria, la quale, dalla partenza del fratello, non sorride più e la sera si rifugia sul vecchio ulivo dietro casa. In paese è rimasto Mauro, vedovo, con il figlio Antonio, poco più d’un ragazzo; Rosa, l’unica maestra di Orcignano, figlia di Giulio Gervasi, di cui lei non capisce né condivide le scelte; Angelo, il ragazzino che non riesce a far a meno di stuzzicare la piccola Maria, e poi le donne e i gli altri bambini, intenti a vivere con i tempi e i ritmi delle generazioni precedenti.

Nel giugno del 1944, però, il Male, nelle vesti nere di un drappello di SS alla ricerca di partigiani da stanare, irrompe nella piccola comunità montana con il grido rabbioso della rappresaglia e col sangue degli innocenti sparso in terra, sotto lo sguardo subdolo di chi ha tradito. Forte e commovente, questo romanzo corale ci restituisce appieno la vita del mondo contadino prima che la catastrofe della Seconda Guerra mondiale ne sconvolgesse per sempre la pacifica esistenza.
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1)      Per prima cosa vorrei chiederle: ama dormire molto? Se non dovesse lavorare o studiare andrebbe a  letto tardi, o presto? si sveglierebbe all’ora di pranzo o all’alba? Purtroppo soffro d’insonnia e invidio tremendamente le persone, marito compreso, che appena poggiano la testa sul cuscino s’addormentano. Cerco sempre d’andare a letto tardi, anche perché l’unico momento di pace in casa mia è quando i miei figli si sono addormentanti, mi spiace quindi bruciare la serata andando a letto presto.

2)      Che tenuta notturna preferisce? Le piace dormire nuda, anche in inverno, o comunque con poche cose addosso o ben coperta? Ci descrive il suo pigiama preferito o camicia da notte? Si è mai comprato qualcosa che esce dal suo schema e poi non ha indossato? Giacché faccio un enorme fatica a dormire, quando vado a letto devo essere super comoda. Quindi in inverno via libera a pigiamoni antistupro e calzettoni (povero marito) , in estate, giacché detesto il caldo, slip e canotta (e mio marito torna a sorridere J). Detesto le camicie da notte, perché quando t’infili sotto le lenzuola salgono e si arricciano tutte in vita. Il mio pigiama preferito è un completino composto da calzoncini e canottiera in raso grigio perla.


3)      Potendo avere una casa grande, vorrebbe dormire in coppia o in stanze singole? Le piace un letto singolo o matrimoniale? Assolutamente matrimoniale, non mi piacerebbe dormire in stanze singole, accidenti! E la vita di coppia che fine fa?
4)      Cosa fa prima di dormire, una volta entrato nel letto? (Leggere, scrivere, guardare la tv,  stare al portatile con gli amici, mangiare cioccolatini, pregare, ecc…) Chiacchiero con mio marito, poi spengo la luce, mi giro a pancia in giù, acchiappo un cuscino e lo infilo tra la gamba destra e il materasso e forse m’addormento.
5)      Comodino piccolo o gigantesco? Cosa tiene di solito sul suo comodino? Libri e fazzoletti su un comodino piccino.
6)       Le capita di alzarsi di notte, completamente riposato? E cosa fa? Mangia, scrive perché ha un’idea, si rilassa  leggendo e riprende a dormire, o cosa? Mi alzo spessissimo la notte e purtroppo per la mia linea, inizio a mangiare come se non ci fosse un domani (e una bilancia). Spesso mangio e leggo, anche per un paio d’ore, poi sazia e rilassata torno a nanna.
7)      Le capita di sognare? Cosa sogna spesso? Ha incubi ricorrenti? Sogna a colori? Ricorda i sogni? I miei sogni sono raramente felici, è una cosa che mi trascino dall’infanzia, spesso quando mi sveglio non riesco immediatamente a muovermi, mi sento come congelata. Questo è uno dei motivi per cui non potrei dormire da sola. Quando esco da questi brutti sogni la prima cosa che faccio è avvicinarmi a mio marito.
8)      Ha mai sognato la trama di un romanzo che poi ha scritto? Più che altro mi capita di continuare a “scrivere”, nel sogno, il romanzo a cui di giorno sto lavorando.
9)      Come è nato il suo ultimo romanzo? Ricorda lo spunto? La bambina che parlava alla luna nasce dalla mia infanzia, dai ricordi di mia nonna in tempo di guerra.  

10)   Lo consiglierebbe ai nostri lettori da leggere prima di dormire? Secondo lei che reazione avrebbe un lettore: si addormenterebbe sereno dopo poche pagine, continuerebbe a leggere tutta la notte, smetterebbe terrorizzato o cosa le hanno detto i suoi fan?  So per certo che chi l’ha letto ha fatto fatica a staccarsene, è un romanzo drammatico e struggente assieme, ma se volete dormire non leggetelo a letto.

11)   Al risveglio fa sempre colazione? Cosa mangia a colazione? Dolce o salato? A casa o  al bar? Appena apro gli occhi ho assoluto bisogno di bere caffè, senza la mia tazzina di caffè potrei commettere un omicidio. Poi, in successione: spremuta d’arancio e due fette biscottate. Ovviamente fosse per me m’ammazzerei di nutella e biscotti.
12)   Mi regalerebbe  una frase del suo romanzo per iniziare la giornata e una su cui sognare stanotte?
Grazie per avermi concesso un’intervista così intima.
La valle piangeva i suoi figli innocenti, mignole candide danzavano nell’aria fetida di morte, depositando petali immacolati sulle pozze di sangue, sui volti grigi e freddi, sugli occhi ciechi e sbarrati, ricoprendo le strade, i prati, come neve d’estate.

Il paese dormiva.
Il sole non era ancora riuscito a scavalcare le montagne silenziose e abbracciare la piccola valle, la fontana del lavatoio gorgogliava solitaria, nell’immobilità che precede il risveglio.

Grazie per avermi concesso un’intervista così intima 

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