lunedì 27 ottobre 2014

L'UMILTA' NON E' UNA DOTE DA SCRITTORI



L' umiltà non è una dote da scrittori, e sopratutto da esordienti/emergenti. Nella mia piccola esperienza in rete, sia come autrice che lettrice e blogger, parlando con tanti autori piccoli e grandi, devo dire che, a parte pochissime eccezioni, tutti gli scrittori pensano di essere bravi, incompresi e migliori di tanti altri che hanno avuto la  "fortuna" di pubblicare con big ce. Non solo, ma anche dopo anni di gavetta, raggiunto il traguardo di essere inseriti in una decente scuderia, non fanno tesoro della loro storia personale e iniziano a fregarsene degli amici, dei colleghi sfigati, dei lettori futuri, pavoneggiandosi del piccolo, e dico piccolo risultato raggiunto. Vorrei ricordare che, a parte sempre i veri pochi autori bravi (di solito simpatici e semplici) e posso dire di conoscerne un cinquina al massimo ( ma non farò nomi ) è difficile rimanere a galla per anni, che serve l'aiuto degli amici e dei lettori, che in breve tempo si emerge e in ancora più breve tempo si viene sorpassati e dimenticati. L'umiltà e il reciproco aiuto paga sempre, con editor e lettori. Ho assistito a presentazioni indecenti di esordienti pieni di boria, pompati dai partiti politici e ora finiti nel nulla. Sarebbe saggio costruire  il nostro zoccolo di lettori sui  buoni romanzi ma anche sulla gentilezza e la cordialità con i simili, gli amici,  la stampa e  la CE.  Nessuno è specialissimo, o tanto originale da non essere sostituito;  possiamo essere scaricati in qualsiasi momento.  In ultimo vorrei dire agli scrittori che lamentano poche vendite, che come amano essere comprati e letti, dovrebbero fare altrettanto con altri autori, anche piccoli, anche amici, il passaparola parte da quelli non dall'ufficio stampa e come fa loro piacere avere due righe di commento, potrebbero fare altrettanto, scendendo dal loro piedistallo traballante.

5 commenti:

  1. Descrivi un mondo ideale, cara mia. :-)
    La sindrome è diffusa e colpisce anche amici insospettabili ehehhee

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  2. Purtroppo chi si autocolloca sul piedistallo c'è: personalmente ho sempre creduto a quello che dici tu: "autori bravi (di solito simpatici e semplici)".
    Tutto il resto è ruota di pavone.

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  3. Ah: non ho barrato caselle perché mancava "assennato" :-)

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  4. Vero, per me, in parte. Conosco un sacco di scrittori non affermatissimi, ma che comunque hanno pubblicato molto bene, assolutamente umili, empatici e alla mano. Forse mi sono capitati solo contatti con le eccezioni che citi. Un caro saluto.

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  5. A volte nemmeno dopo la pubblicazione e direttamente prima, senza ritegno. Che poi, una volta che hai venduto duecento copie di un romanzo, ... ma che hai fatto?

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