lunedì 10 febbraio 2014

Book & Breakfast: Lingue di gatto e La trilogia di Biglia di vetro, di Cristina Lattaro, Eros cultura, 2013


Ho conosciuto molti mesi fa Cristina, e l’ho immediatamente  ammirata per la sua energia. Ci siamo scambiate i nostri romanzi, io ho cominciato a leggere il primo della sua trilogia, La biglia di vetro, Taurus, e poi, dopo una pausa, Aemilia. Il terzo penso sia uscito da poco. La sento vicina perché è un’autrice che come me tocca aspetti della sfera erotica che altri hanno paura di affrontare, inoltre è una donna poliedrica, con un animo sia maschile che femminile.

 Dico subito di aver notato una grande differenza di scrittura tra il primo volume e il secondo. Se posso osare, una maturità nel dosare e descrivere le scene erotiche, forse un po’ troppo esplicite e pressanti nel primo libro, stemperate, finalizzate  e interiorizzate nel secondo. Un modo di scrivere diciamo più maschile, e poi più femminile. Un'alternanza, magari non voluta, ma sicuramente che la rappresenta.
La trilogia BIGLIA DI VETRO, percorre la strada del giallo erotico,scelta che, come ebbi modo di dirle mesi fa durante un’ intervista, per le autrici italiane è difficilissima. Infatti, mentre i gialli sono dedicati a un pubblico vasto ed eterogeneo,  la lettura dell’erotico, incentrato su una storia d'amore, è prevalentemente femminile e unire i due generi è faticoso e imprevedibile. Pochi editori scommettono quindi su questo filone. Un plauso va pertanto alla tenacia dell’autrice e la fiducia accordatale da Eroscultura, che spero ne abbia ricavato giovamento. Tornando alla serie, che si presta per uno sceneggiato,  in quanto ambientato a Rieti, città antica e misteriosa, adatta al  giallo erotico, contaminato fantasy si muovono personaggi reali, Paolo Rigati e Fabiola Corolla e  un demone Taurus, molto bello e magnetico, vero contenitore di tutte le pulsioni. I libri sono talmente pieni di colpi di scena e personaggi con relative avventure erotiche, che non posso spiegarveli, anche perché essendo casi da risolvere,  vale la pena di leggerli. Io ho amato più Aemilia,  per certe caratteristiche di Paolo, il protagonista, contaminato da Taurus e dotato di poteri tra cui quello di percepire altre vite attraverso il tocco di oggetti o vestiti delle vittime, ma bisogna iniziare con Taurus e scoprire questo demone, per entrare nella vicenda. Auguro a Cristina e i suoi tanti progetti, molta fortuna. Ricordo che è stata selezionata per Rieti, insieme a Dorotea De Spirito, per Viterbo a rappresentare i giovani scrittori laziali presso la Unione giovani industriali. Ho avuto modo di avere fra le mani il suo ultimo lavoro Venezia d'acqua dolce, anche questo un intrigante esempio di paranormal triller.
E dopo tutte queste emozioni ci aspetta un dolce caffè doppio, magari con panna aromatizzata alla cannella e semplici lingue di gatto. Vi lascio la ricetta dal bellissimo blog di Labna, che ringrazio.
http://www.labna.it/lingue-di-gatto.html)
Ingredienti
  • 150 g di farina
  • 100 g di burro a temperatura ambiente
  • 100 g di zucchero a velo
  • 4 albumi (*) a temperatura ambiente (bastano 3 albumi se avete uova molto grandi)
  • qualche goccia di estratto di vaniglia
Procedimento
  1. Prima di cominciare, un chiarimento sulle dosi: a rigore, dovreste usare pari peso di albumi (*), di zucchero, di burro e di farina, quindi dosare in base al peso degli albumi, sapendo che un albume pesa mediamente 40 g; nella mia ricetta vedete meno burro e meno zucchero però, perchè secondo me sono sufficienti in queste proporzioni).
  2. Mettete il burro in una ciotola capiente e lavoratelo con un cucchiaio insieme allo zucchero a velo fino ad ottenere una consistenza a “pomata”, cioè molto morbida. Se avete una planetaria   potete lavorare il burro e lo zucchero con l’apposita foglia.
  3. Unite alla crema di burro l’estratto di vaniglia, la farina setacciata e gli albumi a temperatura ambiente, amalgamando bene il tutto col cucchiaio.
  4. Mettete l’impasto così ottenuto in un sac à poche con bocchetta tonda piccola (diametro di 5 mm) e formate dei bastoncini su una teglia ricoperta di carta da forno, lasciando qualche centimetro tra un bastoncino e l’altro in modo che i biscotti, allargandosi in cottura, non si attacchino l’uno all’altro.
  5. Con queste dosi dovreste riuscire a fare 30-40 bastoncini.
  6. Infornate la teglia nel forno preriscaldato a 200° e fate cuocere i biscotti per una decina di minuti, fino a quando i bordi dei biscotti non prendono colore.
  7. Sfornate le lingue di gatto e staccatele subito dalla teglia con l’aiuto di una spatola; le lingue di gatto appena sfornate e ancora calde sono molto malleabili e possono essere lavorate per dargli forma di cono, spirale, riccio ecc.
  8. Fate raffreddare le lingue di gatto su una gratella e dopo mezzoretta verificatene la consistenza: se vi sembrano ancora morbide e non croccanti, ripassatele qualche minuto al forno.
  9. Conservate le lingue di gatto in una scatola di latta, dureranno molti giorni se non le finite prima.

2 commenti:

  1. Ho letto tutti e tre i romanzi della trilogia Biglie di vetro, così Milites e Agricolae dell'altra trilogia. Cristina scrive benissimo, affronta temi difficili e molto audaci ma lo fa con una capacità narrativa così intensa e delicata da non risultare mai volgare e altresì efficace. Amo moltissimo Cristina Lattaro come scrittrice e ne consiglio la lettura. Oltre tutto è prolificissima, e sa spaziare nei vari generi letterari senza mai esser banale o inaffidabile.

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  2. Grazie Federica, leggendo il tuo articolo ho visto la storia narrata nei due libri in una luce diversa e questo e' per me un grande regalo! <3

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