martedì 28 aprile 2015

IN CUCINA CON LO SCRITTORE Fabio Davì, Alla ricerca dell'arma ancestrale: la falce di Saturno, Booksprint 2015


Interviste culinarie di Federica Gnomo Twins


Oggi salutiamo e ringraziamo l‘autore Fabio Davì , “ Alla ricerca dell’arma ancestrale: la falce di Saturno” casa editrice Booksprint, anno 2015, per averci aperto la porta della sua cucina.
Un terrificante scontro si era svolto sull'Olimpo, Zeus con i suoi fratelli contro Ade fratello e despota, solo per evitare che quest'ultimo si impossessasse dell'arma ancestrale: la falce di Saturno, uno strumento potentissimo senza eguale. Il terribile scontro causò la scomparsa dell'arma, risucchiata all'interno di un buco nero, e precipitata come una cometa in un mondo lontano, oltre il tempo e lo spazio. Nel regno di Hanthetris un uomo oscuro di nome Rasputin, ne brama il potere, ad ostacolarlo ci sarà un giovane, che dovrà impedire la sua ascesa. Halui, un ragazzo di 15 anni predestinato a scontrarsi con il terribile Tiranno circondato da bestie e feroci guerrieri, dovrà affrontare prove durissime, incontrare sacerdotesse appartenenti ad un'antica congrega quasi estinta, si scontrerà con L'Amie, Golem, mostri di sabbia, ma nel suo viaggio sarà affiancato da Florence la sua migliore amica e dalla vestale consanguinea incontrata lungo il tragitto. Sarà sufficiente trovare l'arma, per evitare che il nemico adempia al suo scopo?
Possibile acquistarlo presso i seguenti negozi:

La prima domanda di rito è: le piace mangiare bene? E cucinare?
Certo, amo il cibo, soprattutto quello genuino, quello che contiene pochi grassi e ricco di fibre.
Cucinare per me significa rilassarmi e sbizzarrirmi, come quando dipingo, apposto di usare i colori uso gli ingredienti, in questo modo nascono piatti multicolore.

Lo fa per dovere o per piacere?

No, lo faccio per piacere, quando ho del tempo mi diletto ben volentieri. Di solito la regina della cucina è mia madre, alcune volte mi lascia il campo libero e mi sbizzarrisco.

Invita spesso amici a casa o è ospite di altri?
Ĕ raro che inviti amici, e quando lo faccio è un vero divertimento, non è di mia abitudine mangiare da amici, preferisco che siano loro a venire a mangiare da me in quelle poche volte, poiché io sono impegnato, altrettanto loro.

Ha mai conquistato una donna cucinando?
No, in quanto single, mi piacerebbe farlo, chissà in futuro…

Vivrebbe con  una compagna che non sa mettere mani ai fornelli?
La mia risposta è Sì, in questo modo sarei io il re dei fornelli, e farei gustare dei piatti succulenti alla persona che mi starebbe accanto.

Quando ha scoperto questa sua passione?
Se parliamo del cucinare, la passione mi è nata col tempo, vedendo mia madre cucinare, e i programmi a tema, ho iniziato a sperimentare, prima con l’aiuto di mia madre, poi da solo, adesso per alcuni piatti sono io a dare consigli a mia madre, ed è un qualcosa di appagante.

Ci racconta il suo primo ricordo legato al cibo?
La prima volta che ho iniziato a muovere i primi passi in cucina, si trattava  di preparare la cena utilizzando del semplice filetto di pesce persico, allora frugando in frigo, ho preso alcuni ingredienti a me utili, e ho iniziato a cucinare il pesce; appena terminata la cena, la mia famiglia mi fece i complimenti, e quando ripropongo quel piatto, anche se il loro palato ormai  è abituato, nascono sempre i complimenti.

Ha un piatto che ama e uno che detesta?
Come ogni persona, anche io ho un piatto che adoro, la pasta col pesce spada e melanzana, lo adoro, lo mangerei ogni giorno, ma per le troppe calorie, mi devo equilibrare.
Il piatto che odio, che neppure se venisse la mia cantante preferita a dirmi di mangiarlo, lo farei, si tratta della pasta con la lattuga e i sui simili, la consistenza mi ripugna, è più forte di me, non ci riesco.

Un colore dominante proprio di cibi che la disgustano?
Non ho un colore che mi fa ribrezzo in cucina, forse per l’aspetto la trasparenza della cipolla cotta, ogni qualvolta la vedo l' accantono, anche se il suo gusto nei piatti, mi piace.
Quando è in fase creativa ha un rito scaramantico legato al cibo? Prende caffè? O tè, una bibita speciale che la fa stare concentrato a scrivere?
No, non ho un rito scaramantico, quando scrivo, di solito a quanto so, gli scrittori si muniscono di grosse tazze di caffè, ma poiché non ne bevo, io mi munisco o di semplice acqua, più che altro per dissetarmi o succo di frutta.
Per la mia concentrazione non trovo necessarie altre bevande.

Scrive mai in cucina?
No.
Allora dove ama scrivere? e a che ora le viene più naturale?
Il posto che amo è la mia stanza, la pace e il silenzio ne fanno sovrana, poi in cucina ci sono sempre le distrazioni, causate dai componenti della mia famiglia e dalla TV.
Le ore migliori sono quelle pomeridiane o quelle serali, col buio e la sola luce del monitor, la concentrazione è maggiore.

Si compra cibo pronto ( tramezzini, pizza, snack) o si cucina anche quando è molto preso dalla scrittura?
Solo in casi sporadici, ma di solito mangio cibo cucinato in casa.

Che tipo di cibo desidera di più quando scrive ed è preso dal suo lavoro? Salato o dolce?
Dolce, per gli zuccheri, chi scrive perde energia mentale, per via della concentrazione, e sentendola come un’esigenza mangio qualcosa di dolce.

Ha un aneddoto legato al cibo da raccontarci? O una cosa carina e particolare che le è accaduta?
Si! Poiché utilizzo molto la pasta integrale e i suoi derivati, un pomeriggio vedendo la ricetta di una crostata fatta da confettura di marmellata e da farina integrale, la preparai, non dicendo nulla dei componenti, la feci assaggiare a mio fratello, appena quest’ultimo  venne a conoscenza dell’utilizzo del tipo di farina, non ci voleva credere, era buonissima e genuina.
Lei è uno scrittore di narrativa e fantasy quando esce a cena con gli amici che le piace mangiare?
Be, quando esco con gli amici, anche se raramente, preferisco le pizzerie, la pizza è l’unica pietanza, che anche  se sono fissato nel mangiare integrale non  eviterei mai al mondo.
Oppure per festeggiare una pubblicazione?  Cosa tende a ordinare in un locale?
La stessa risposta di sopra.
Nelle sue presentazioni offre un buffet? Pensa sia gradevole per gli ascoltatori intervenuti?
Più che buffet, lo definirei rinfresco, è un modo per i presenti e per me di inaugurare l’uscita del mio libro.
Tende a fare un aperitivo con due olive e patatine o a offrire quasi un pasto completo?
Non proprio olive, ma patatine, biscotti e roll di crema, bibite e non deve mancare lo spumante e il fragolino che adoro.
Ha mai usato il cibo in qualche storia?
All’interno del mio romanzo, ci sono parti dove i protagonisti fanno colazione, pranzano o cenano, ma le pietanze sono quelle conosciute da tutti noi, nel primo romanzo che poi ho accantonato, avevo utilizzato pietanze diverse da quelle conosciute da noi italiani, mi ero procurato un libro, e avevo preso in considerazione il cibo Egiziano del tempo dei faraoni.
Ad esempio in  “Alla ricerca dell’arma ancestrale: la falce di Saturno” ci sono passi che ricordano cibi o profumi di cibo?
Si, ma in brevi passi del romanzo.
Il cibo è mai co-protagonista?
No.
“Alla ricerca dell’arma ancestrale:la falce di Saturno” a che ricetta lo legherebbe, e perché?
Ad un piatto di Ratatouille, per i colori. Racchiuso nella semplicità c’è la genuinità.
Per concludere ci potrebbe regalare una sua ricetta speciale? Quella che le riesce meglio?
Pasta integrale, con pescespada,radicchio, pinoli ,uvetta e sugo
Ingredienti per due persone:
160 gr di pasta integrali “ io preferisco i fusilli ”
200 gr di pesce spada
200 gr di radicchio 
10 gr di pinoli
15 gr di uvetta ammollata
uno spicchio di aglio
200 gr di passata di pomodoro
un goccio di vino bianco ( io preferisco rosso)
olio e.v.o.
prezzemolo fresco
sale e peperoncino q.b.
Zucchero q.b.
Mettere a bollire l'acqua per la pasta.
Nel frattempo lavare il pesce spada, asciugarlo delicatamente e tagliarlo a dadini.
Lavare il radicchio, tagliarlo a pezzetti e farlo appassire in una padella con uno spicchio d'aglio.
Dopo qualche minuto quindi aggiungere il pesce spada e continuare la cottura per altri 4/5 minuti.
Sfumare con un goccio di vino bianco e proseguire la cottura a fuoco basso per qualche altro minuto.
Aggiungere la passata di pomodoro, fare cuocere il tutto per un 20 minuti.
Spegnere la fiamma ed aggiungere i pinoli, l'uvetta, regolare di sale ed aggiungere a piacere un pizzico di peperoncino.
Mescolare delicatamente.
Una volta pronta la pasta scolatela al dente passatela nella padella con la verdura ed il pesce, aggiungere un goccio di olio e.v.o. a crudo, impiattare e servire subito con una spolverata di prezzemolo tritato fresco.  
Quale complimento le piace di più come cuoco?
Il complimento che mi piace anche se semplice è “ Bravo”
E come scrittore?
Come scrittore, invece: “ sai scrivere, e farai strada, da tenerti in considerazione”
Che frase tratta dalla sua opera o dalla sua esperienza di scrittore possiamo portarci nel cuore uscendo dalla sua cucina?
Non si deve smettere mai di sognare, in quanto fonte inestinguibile di pace e di prospettive.
Grazie per la sua disponibilità
Grazie a lei, è stato un vero piacere.

Vuoi sapere di più su Fabio Davì?:
Biografia
Nato il 26 Febbraio 1984 a Partinico provincia di Palermo, consegue il diploma professionale in “ Tecnico della moda e del costume ” nell’anno 2005.
Dal 2002 al 2005  ha lavorato come aiutante cameraman presso due fotografi, l’anno successivo consegue l’attestato in “ Addetto alle tecniche artigianali tradizionali applicate al capo sartoriale” nello stesso anno  consegue i seguenti attestati professionali in “ Receptionist d’albergo, Office Operator e Inglese di livello base ”.
Nel 2006 si scrive presso l’Accademia di belle arti di Palermo indirizzo Decorazione, durante gli anni di studio partecipa a diverse mostre d’arte, la prima nel 2010 dal titolo: “ 20 autori 30 immagini per Liberty office ” sede di Palermo, nello stesso anno mostra dal titolo: “ Cappuccetto rosso veste il Kimono ” prima a Palermo poi spostata a Tokio, alla fine del 2010 mostra  dal titolo “ La scienza e l’immaginario ” presso l’istituto di ricerca CNR Consiglio Nazionale delle ricerche ivi Campobello di Mazzara Trapani.
Dal 2008 al 2011 ha lavorato come decoratore di carretti siciliani presso una bottega di un maestro d’arte.
Nel 2011 mostra dal titolo: “ Palermo scienza - Esperienza insegna ” presso l’università del capoluogo siciliano.
Nel 2012 realizza sotto richiesta del comandante di vigilanza Europol, il murales dello stemma Araldico del medesimo istituto.
Il 4 Ottobre 2012 si laurea presso L’accademia di belle arti di Palermo in : “ Arti visive e discipline dello spettacolo ind. Decorazione ” voto finale 110 e lode.
Poiché ha  sempre avuto una fervida immaginazione, decide di mettere su carta il suo primo progetto editoriale, così dopo un anno e mezzo conclude la stesura del suo primo manoscritto  di genere Fantasy dal titolo “ Alla ricerca dell’arma ancestrale: la falce di Saturno ”  impegnandosi nella realizzazione dei disegni interni e della grafica della copertina.
Vive con la sua famiglia  e le sue sorelle nel paese natio.


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