Interviste Culinarie di Federica Gnomo Twins
Mauro Corticelli
Oggi salutiamo e ringraziamo l‘autore
Mauro Corticelli, cestista e autore esordiente con un
divertente romanzo “Nescafè Frappè”,
0111 Edizioni, per averci aperto la porta della sua cucina e un po’ della sua
quotidianità.
Potete gustare le risposte e preparare
la ricetta che ci suggerisce mentre
leggete il suo romanzo.
Nescafè frappè
Il romanzo, suddiviso in scene dal ritmo
cinematografico, narra la storia di 4 uomini e 4 donne le cui vite, nell'arco
di 3 mesi , si incontrano e si scontrano, dando vita ad emozioni, speranze e
delusioni, fino ad un finale a sorpresa.
L'autore tenta di esplorare le insoddisfazioni dei
30-40enni avvicinando mondi e vite comuni di impiegati, liberi professionisti e
artisti alle prime armi, personaggi che
cercano nei sentimenti e nel sesso la medicina per curare e riempire i propri
vuoti, tutto questo arricchito dalle grandi passioni dell'autore, i viaggi, la
musica leggera e soprattutto la pallacanestro.
Il personaggio principale, Cesare, è un giocatore professionista costretto a
scendere tra i dilettanti a causa di un problema cardiaco. Ecco che anche il
microcosmo dello spogliatoio di una squadra di basket diventa protagonista
della narrazione insieme ad una rievocazione dello scudetto 2005 della
Fortitudo, un passaggio fondamentale della trama e dell'evoluzione della
storia.
Passando per Città del Capo, Lucera, il Pireo e
Vancouver, il romanzo si snoda tra i panorami mediterranei di Cefalonia e
soprattutto le vie di Bologna, cercando di raccontarne le atmosfere e le contraddizioni
di una città sempre meno bolognese e sempre più complicata, in cui i
personaggi sembrano smarrirsi.
Per acquistarlo:
La prima domanda di rito è: le piace
mangiare bene? E cucinare?
Sì, mi piace mangiare bene, ma non mi piacciono le abbuffate. Trovo che
cucinare sia molto rilassante e se non ci fosse il problema di rimettere in
ordine la cucina, mi piacerebbe ancora di più mettermi ai fornelli.
Lo fa per dovere o per piacere?
La sera, se sono da solo rischia di diventare un dovere, e mi rifugio
spesso in insalate miste o cose veloci da preparare. Per fortuna mia madre, che
abita molto vicina, corre spesso in mio soccorso con le sue specialità, solo da
riscaldare.
Invita amici o è più spesso ospite di amici?
Ultimamente è cambiata un po' la mia vita, e questo cambiamento ha
momentaneamente fermato le serate con gli amici a casa mia. In questo momento
sono molto più spesso invitato.
Ha mai conquistato amici o una donna
cucinando?
Per gli amici, ogni tanto ho sfruttato le già citate specialità di mia
madre. Per quanto riguarda le donne, non me la sono mai sentita di rischiare
con la cucina...anche perché sono troppo timido per invitare una donna a casa
al primo appuntamento.
Vivrebbe con una compagna o un compagno che non sa mettere
mani ai fornelli?
Fino ad oggi sono stato fortunato. Per il futuro, dovesse succedere di
trovare una nuova compagna non proprio esperta ai fornelli, spero sia almeno
brava a rimettere in ordine la cucina dopo il mio passaggio.
Quando ha scoperto questa sua
attitudine alla cucina?
Di certo le mie esperienze in cucina hanno avuto qualche scivolone, senza
che questo faccia di me una completa negazione ai fornelli. Qualche mio amico
non scorderà mai le mie indigeribili "mattonelle", toast fritti tipo
mozzarella in carrozza.
Ci racconta il suo primo ricordo
legato al cibo?
Non so se sia il primo ricordo in assoluto, ma è un aneddoto rimasto famoso
in famiglia.
Avevo 6 anni, eravamo in crociera nel mediterraneo con la gloriosa e
sfortunata Achille Lauro. Nella tappa a Il Cairo ci portarono in un ristorante
locale per il pranzo. Tra i vari piatti strani del buffet, ritenuti a rischio,
io e mia sorella ci rifugiammo in polpette dall'aspetto molto tranquillo e quasi
familiare per poi scoprire, dopo averle mangiate, che erano state fatte con
carne di cammello.
Ha un piatto che ama e uno che
detesta?
Il mio piatto preferito sono senza dubbio sono le zucchine ripiene di mia
madre. Inimitabili!
Quello che odio di più, anche qui senza dubbi, sono le cozze. Faccio fatica
a guardarle.
Un colore dominante proprio di cibi
che la disgustano?
Direi il nero, legato al guscio delle cozze, al caviale, al nero di seppia.
Quando è in fase creativa ha un rito
scaramantico legato al cibo? Prende caffè? O tè, una bibita speciale per stare
fermo a scrivere?
Sono molto facile alle distrazioni e quando scrivo cerco di evitare
qualsiasi cosa possa attirare la mia attenzione, compreso staccarmi dal PC o
dall'Ipad per prepararmi un caffè. Piuttosto mi concedo un succo d'arancia
confezionato, di cui vado ghiotto.
Scrive mai in cucina?
Con l'Ipad capita, perché il tavolo e le sedie con i braccioli della cucina
sono molto comodi per scrivere.
Altrimenti dove ama scrivere? E a
che ora le viene più naturale?
Banale, ma è la scrivania; la sera dopo cena sempre che non ci sia un
allenamento o una bella partita di basket in televisione.
In effetti ricordiamo ai lettori che
siamo di fronte ad un cestista-scrittore, come si evince dal suo libro.
Si compra cibo pronto ( tramezzini, pizza,
snack) o si cucina anche quando è molto preso dalla scrittura?
Come sempre, c'è la mamma che mi porta qualcosa di pronto!
Che tipo di cibo desidera di più
quando scrive ed è preso dal suo lavoro? Salato o dolce?
Durante la scrittura preferisco dolci. Sono molto goloso e un panino con la Nutella può aiutare la mia
fantasia.
Matrimonio in provincia di Bari. Uno degli antipasti sono le famose
"crudità di mare". Vedo passare davanti a me un sacco di molluschi
crudi, soprattutto cozze pelose, ostriche e anelli di calamari. Il cameriere
non chiede niente, perché a Bari nessuno rifiuta le crudità, e riempie il mio
piatto. Lo guardo e capisco che sarà un matrimonio molto difficile. Gli sposi
hanno iniziato a girare per i tavoli, orgogliosi di avere omaggiato i propri
ospiti con quelle prelibatezze, e si stanno avvicinando pericolosamente al mio.
Lo sposo mi guarda, mi sorride, so cosa vuole da me. Afferro la forchetta,
abbasso gli occhi sul piatto e cerco di decidere la soluzione più indolore.
Attacco un anello di calamaro, chiudo gli occhi un attimo prima di portare la
forchetta alla bocca. Quella cosa molle e fredda entra sotto i miei denti che
la sfilano lentamente. La lingua ne sente la strana consistenza. Ci provo ma
non ci riesco. Fermo le mascelle prima che i denti la smembrino e deglutisco.
Rialzo la testa, apro gli occhi, lo sposo è felice.
Lei un po’ meno…
Lei è uno scrittore di romanzi di formazione quando esce a cena con
i suoi figli, o amici che tipo di locale
preferisce? Non ho figli. Con gli
amici amo andare ad un ristorante greco nel centro di Bologna. Ha un'atmosfera
speciale, sembra di stare in vacanza.
E quando esce con la sua compagna?
Mi piace molto la pizza e mi piace sperimentare le pizzerie. La mia prossima
compagna dovrà necessariamente amare la pizza.
E per festeggiare una
pubblicazione? Per il mio romanzo non ho organizzato una festa
per la pubblicazione. Per il prossimo mi servirebbero Birra, wurstel e crauti,
ma non posso aggiungere altro.
Cosa tende a ordinare in un locale a
parte la pizza?
Adoro soprattutto i primi piatti,
perché la carne non la mangio sempre volentieri. Evito i piatti tradizionali
bolognesi, ad esempio i tortellini, perché credo si mangino sempre meglio a
casa.
Ha mai usato il cibo in qualche
storia? suppongo di sì, visto il titolo del suo romanzo.
Infatti mio romanzo ha come titolo
una bevanda molto famosa sulle isole greche, il Nescafè Frappé, che ad un certo
punto del racconto diventa un leit motiv. É un frappé fatto con il caffè
solubile bevutissimo su tutte le spiagge. Se lo ordinate vi sentirete
rispondere subito nel loro strano inglese: "sugar and milk?"
Chi è stato in vacanza in Grecia, è uno dei gusti che riporta a casa
insieme allo tzatziki e alla moussaka.
Nelle sue presentazioni offre un
buffet? Pensa sia gradevole per gli ascoltatori intervenuti?
Tende a fare un aperitivo con due
olive e patatine o ad offrire quasi un pasto completo?
Non ho fatto molte presentazioni esclusive del mio romanzo. Ho cercato
situazioni in cui il pubblico fosse già presente per altri motivi, sfruttando
presenze che probabilmente non avrei avuto solo per il mio romanzo, come capita
spesso agli esordienti. Purtroppo il buffet è una delle poche armi a
disposizione di un esordiente per attirare più pubblico e si finisce a
rientrare a fatica delle spese con le copie vendute a fine presentazione. È la
triste realtà.
Per concludere ci potrebbe regalare
una sua ricetta? Quella che le riesce meglio?
Uno dei classici antipasti che potete mangiare in una taverna greca sono le
Keftedes, delle polpettine di carne
alla menta che coltivo da qualche anno sul terrazzo di casa per le polpette e
il mojito. Sono semplicissime, riescono bene anche a me, e si possono
tranquillamente offrire agli ospiti anche come secondo piatto.
Keftedes,
Ingredienti per 4-5 persone
500g di macinato di manzo
1 rametto di menta fresca
1 mazzetto di coriandolo fresco
1 mazzetto di prezzemolo fresco
1 rametto di aneto fresco
1 pizzico di origano
1 spicchio aglio
1 cipolla
1 albume (potete usare anche un uovo intero)
2 fette di pane in cassetta ammollato nel latte
scorza di limone
sale
pepe nero
Basta impastare tutti gli ingredienti, formare delle polpettine grandi come una noce e lasciarle cuocere in padella con olio d'oliva fino a quando non avranno preso colore. Servirle calde possibilmente insieme allo tzatziki.
500g di macinato di manzo
1 rametto di menta fresca
1 mazzetto di coriandolo fresco
1 mazzetto di prezzemolo fresco
1 rametto di aneto fresco
1 pizzico di origano
1 spicchio aglio
1 cipolla
1 albume (potete usare anche un uovo intero)
2 fette di pane in cassetta ammollato nel latte
scorza di limone
sale
pepe nero
Basta impastare tutti gli ingredienti, formare delle polpettine grandi come una noce e lasciarle cuocere in padella con olio d'oliva fino a quando non avranno preso colore. Servirle calde possibilmente insieme allo tzatziki.
Quale complimento le piace di più
come cuoco?
Ho digerito la cena!
E come scrittore?
Ho digerito il romanzo!
Che frase tratta dalla sua opera o
dalla sua esperienza possiamo portarci nel cuore uscendo dalla sua cucina?
La maggior parte delle cose che la gente fa, sono fatte
con secondi fini. Non sono più vere le cose che dicono in televisione, quelle
che scrivono sui giornali, quelle che proclamano i politici, forse anche quelle
che predicano i vescovi.
Non è più vero niente! Il sapore delle cose che mangiamo,
l’acqua che beviamo. È probabile che non sia vero che gli americani siano
sbarcati sulla luna, che sia stato un terrorista a mettere la bomba alla
stazione di Bologna o che ci sia Al Queda dietro all’11 settembre.
Forse non è più vero neanche il campionato di calcio...
..In un mondo dove sembra tutto falso, è possibile vivere
un amore vero?
Grazie per la sua disponibilità
Grazie a te Federica!
Mauro e la cucina....due mondi a parte, destinati a non incontrarsi mai!! E' come fare un'intervista a Cicciolina sul diritto ecclesiastico nei Patti Lateranensi.....
RispondiEliminaE sì, ci ricordiamo anche delle sue "famose" mattonelle: l'Assemblea Generale dell'ONU le ha recentemente citate nella "Convenzione contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti"....
Detto ciò, Mauro oltre che un notevole ex giocatore di basket è anche un eccellente amico e un sorprendente scrittore!
Jure Zdovc