Interviste culinarie di
Federica Gnomo Twins
Oggi, in occasione dell’uscita del mio romanzo, Il ragazzo alla pari, edito da Gremese, collana Ombrerosa, vi parlo
del mio rapporto cucina, cibo, libro, dopo aver passato in rassegna decine di
autori e titoli per questa rubrica.
“Il ragazzo alla pari”, scritto nel 2010 e ritenuto allora un po' troppo hot per essere una commedia rosa, esce a fine maggio 2013, dopo il clamore suscitato dai romanzi porno, e in contemporanea ad un film che affronta lo stesso
argomento, “Vent’anni di meno”, film francese, di David Moreau. Come avrete
capito parliamo del rapporto d’amore tra
due persone con una forte differenza d’età. Quello che in una coppia sembra
essere la regola (uomo maggiore anche di molto rispetto alla donna) quando i due soggetti si invertono scatena
sempre delle polemiche. Partendo da questo dato, il romanzo di sviluppa tra le
paranoie autoironiche della protagonista, il desiderio travolgente che aleggia
sempre nell’aria e molti intoppi. Il ragazzo alla pari è un
romanzo leggero, un po’ piccante, che vorrebbe far riflettere tra le righe su una coppia anomala,
anzi, come scoprirete leggendo, su due coppie anomale( quella tra la
protagonista e il giovane, e quella di lui con suo fratello al limite dell'indecenza) cercando solo,
come auspica il titolo, un parità e dignità di ogni forma d’amore.
La prima domanda di rito è: le piace
mangiare bene? E cucinare?
Purtroppo sì, mi piace molto cucinare e mangiare, il che mi porta a
ingrassare.
Lo fa per dovere o per piacere?
Per piacere. Non sempre però. Odio
arrivare tardi la sera e dover mettere qualcosa in tavola per forza.
Invita amici o è più spesso invitato?
Invito io, mi piace e non mi spaventa avere decine di ospiti a casa.
Ha mai conquistato amici o un uomo cucinando?
Amici sì, marito no. Nel senso che a mio marito non interessa tanto che io
cucini o meno. Questo è pratico ma un
po’ frustrante per una cuoca.
Vivrebbe con un compagno che non sa mettere mani ai
fornelli?
Sì. Finora non ho mai incontrato uomini cuochi.
Quando ha scoperto questa sua
passione?
Da piccola, quando mia madre si assentava e ci lasciava con una baby sitter incapace, cucinavo per i miei fratelli in piedi sopra
una sedia davanti ai fornelli. Loro mi passavano gli ingredienti per fare il
sugo, e la pasta da buttare nell’acqua. Impastavo anche frittelle. Potevamo
incendiare casa o ustionarci friggendole per merenda. Non è mai accaduto.
Ci racconta il suo primo ricordo
legato al cibo?
Il primo in assoluto è la cucina di mia nonna dove stazionavo giorni a fare
le bottiglie di pomodoro. Io giravo la manovella del passino. Ricordo pentoloni
fumanti, e tutta quella passata rossa…Un odore dolciastro. Avrò avuto 5 anni.
Ha un piatto che ama e uno che
detesta?
Amo tutto, sono brava a fare zuppe, torte salate, detesto le frattaglie, le
lumache, le rane. Le prime per disgusto, le seconde e terze mi piacciono vive.
Sono allergica al tartufo, anche l’odore mi fa star male. Quindi se mi invitate
e lo sento, scappo.
Un colore dominante proprio di cibi
che la disgustano?
Non c’è. Vado ad odore.
Quando è in fase creativa ha un rito
scaramantico legato al cibo? Prende caffè? O tè, una bibita speciale per stare
fermo a scrivere?
Caffè a iosa, cappuccini.
Scrive mai in cucina?
Mai
Altrimenti dove ama scrivere? e a
che ora le viene più naturale?
Scrivo solo al mio pc, nel mio studio, la mattina presto verso le 6 fino
alle 10. O la sera dopo le 18. Ho picchi
di concentrazione. Devo stare sola. Odio essere interrotta.
Si compra cibo pronto ( tramezzini, pizza,
snack) o si cucina anche quando è molto preso dalla scrittura?
Talvolta pizza, ma raramente. Tanto all’ora di pranzo sono stanca e non
scrivo, e la sera se scrivo non ceno.
Che tipo di cibo desidera di più
quando scrive ed è preso dal suo lavoro? Salato o dolce?
Dolce, se ho usato tanto il cervello mi basta un cappuccino e un dolcetto
per tornare in forma.
Ha un aneddoto legato al cibo da
raccontarci? O una cosa carina e particolare che le è accaduta? Veramente non è tanto carina: da piccola, non
mangiavo volentieri e masticavo il cibo per ore, poi lo nascondevo sotto le sedie,
o il piatto, i cuscini del divano. Spargevo casa di bocconi che poi ritrovavano
mummificati nei posti più impensati.
Lei è uno scrittore di romanzi rosa quando esce a cena con i suoi
figli, o amici che tipo di locale
preferisce? E quando esce con suo marito?
Quando esco, vado spesso in pizzeria con mia figlia, e in trattorie tipiche
con gli amici. Mi piace scoprire posti nuovi.
Oppure per festeggiare una
pubblicazione? Cosa tende a ordinare in
un locale?
Le pubblicazioni le festeggio in casa mia con tanti amici. Cucino di tutto
e apparecchio fantasiosamente, mi diverto a fare feste a tema.
Nelle sue presentazioni offre un
buffet? Pensa sia gradevole per gli ascoltatori intervenuti?
Tende a fare un aperitivo con due
olive e patatine o a offrire quasi un pasto completo?
Non ho mai fatto presentazioni per me ma ho organizzato per mia figlia
scrittrice y/a per Mondadori. Buffet semplice: prosecco italiano, mandorle
salate fatte in casa, rustici. Dolcetti
piccoli monoporzione.
Ha mai usato il cibo in qualche
storia?
Sì, anche per far ridere un po’ o creare situazioni sexy.
Ad esempio in “Il
ragazzo alla pari”ci sono passi che ricordano cibi o profumi di cibo?
Il cibo è mai protagonista?
In ragazzo alla pari in cibo non è protagonista, ma ci sono moltissimi
passi in cui è il quadro di una situazione esilarante o coprotagonista di scene
erotiche.
“Il ragazzo alla pari”a che ricetta lo legherebbe, e perché?
Il classico Tiramisù, ma fatto con savoiardi sardi, e scoprirete il perché leggendolo…
Per concludere ci potrebbe regalare
una sua ricetta? Quella che le riesce meglio?
CROSTINI salsiccia e stracchino,
salvia.
Adatti a un aperitivo veloce
Ingredienti:
Pane a fette anche tipo frusta.
Due salsicce fresche,
una confezione di stracchino da 250 grammi
foglie di salvia fresca.
Preparazione:
Mescolare insieme la salsiccia e lo stracchino, spezzettare le foglie di salvia
e unirle all’impasto. Spalmare abbondantemente ( tipo un cm) su fette di pane e ungere un po’ la teglia,
disporre le fette con l’impasto e passare 15 minuti in forno caldo a 180 gradi.
La salciccia deve cuocere e condire. Il
pane abbrustolire.
Quale complimento le piace di più
come cuoco?
Mai mangiato così bene!
E come scrittore?
Mi sono proprio divertito a leggere il tuo romanzo, ne hai pronto un altro?
Che frase tratta dalla sua opera o dalla sua esperienza di scrittore
possiamo portarci nel cuore uscendo dalla sua cucina?
Dormo. Sogno, ma poi che dormo a fare, tanto vivo
sognando.
Bell'intervista per conoscere un'autrice speciale.
RispondiEliminaGrazie autore speciale!
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