Per lungo tempo la bellezza esteriore non è stata annoverata tra qualità necessarie agli scrittori. Anzi spesso associata a ristrettezza mentale, sembrava quasi un affronto che una bella donna potesse scrivere e un bell'uomo avere la facoltà di narrare cose interessanti. Quasi a volerli punire per i doni eccessivi che la natura aveva elargito loro. O più spesso, in realtà, lo scrittore serio era immaginato sciatto, estraneo alla leggerezza dell'estetica, compreso com'è nei suoi cervellotici pensieri, e quindi poco si pretendeva, se non una foto passabile. Ebbene negli ultimi anni le cose sono cambiate, complice lo star system e gli agenti che si vendono gli scrittori come attori, anche loro, i defilati per antonomasia, vengono stanati, ripuliti e studiati per essere valorizzati. Ecco quindi spuntare in bandelle o quarte, foto ammiccanti di bei pelatoni ricchi di fascino e testosterone, barbuti tranquillizzanti e sexy, donne seriose ma scollate o con belle gambe in vista, e comunque pettinate, truccate, e fotografate con le luci giuste. Insomma lo scrittore bello ora attira e seppure da esordiente era uno scorfano impresentabile, al primo successo diventa un sogno proibito. E fa vendere di più. Spunta allora un sentimento di nostalgia nel ritrovare vecchi libri o articoli le cui foto, impietose e figlie di un epoca che sembra lontanissima, ce li mostrano come erano, e quasi ci sembra di sbirciare di nascosto la foto sulla patente di un amico.
mercoledì 24 aprile 2013
La bellezza dello scrittore
Per lungo tempo la bellezza esteriore non è stata annoverata tra qualità necessarie agli scrittori. Anzi spesso associata a ristrettezza mentale, sembrava quasi un affronto che una bella donna potesse scrivere e un bell'uomo avere la facoltà di narrare cose interessanti. Quasi a volerli punire per i doni eccessivi che la natura aveva elargito loro. O più spesso, in realtà, lo scrittore serio era immaginato sciatto, estraneo alla leggerezza dell'estetica, compreso com'è nei suoi cervellotici pensieri, e quindi poco si pretendeva, se non una foto passabile. Ebbene negli ultimi anni le cose sono cambiate, complice lo star system e gli agenti che si vendono gli scrittori come attori, anche loro, i defilati per antonomasia, vengono stanati, ripuliti e studiati per essere valorizzati. Ecco quindi spuntare in bandelle o quarte, foto ammiccanti di bei pelatoni ricchi di fascino e testosterone, barbuti tranquillizzanti e sexy, donne seriose ma scollate o con belle gambe in vista, e comunque pettinate, truccate, e fotografate con le luci giuste. Insomma lo scrittore bello ora attira e seppure da esordiente era uno scorfano impresentabile, al primo successo diventa un sogno proibito. E fa vendere di più. Spunta allora un sentimento di nostalgia nel ritrovare vecchi libri o articoli le cui foto, impietose e figlie di un epoca che sembra lontanissima, ce li mostrano come erano, e quasi ci sembra di sbirciare di nascosto la foto sulla patente di un amico.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Cosa ne penserà Camilleri? :)
RispondiEliminaCamilleri ha fatto quello che fanno tutti. E' un grande vecchio, una star, e quindi ormai esula dal problema, comunque anche lui è stato ripreso di profilo. L'articolo non vuole dire che la bellezza da sola conti, accenna a una prassi che si è instaurata nelle maggiori case editrici: creare anche il personaggio scrittore, se quello già esiste perché bravo, meglio renderlo gradevole al massimo. Potrei fare molti nomi, ma evito.
RispondiElimina"Prima" da uno scrittore ci si aspettava esclusivamente che "scrivesse". Di lui/lei circolavano gli scritti, le idee, le opinioni; ne circolava la voce in forma scritta. Nella società di oggi, dominata da una comunicazione di tipo visivo e televisivo, è inevitabile che un personaggio pubblico, come uno scrittore, debba crearsi un'immagine (in tutti i sensi). Ed è effettivamente triste, soprattutto quando si parla di scrittrici donne, delle quali si cerca di mettere in mostra la scollatura o le gambe (come hai scritto) prima e più che la cultura e il talento... Mi viene da pensare ad un articolo che ho letto poco tempo fa sulla filosofa Simone Weil. L'articolo era contro di lei ma non è stata detta una parola negativa sul suo pensiero: l'accento è stato messo sul fatto che fosse una "bruttina stagionata". Ho detto tutto.
RispondiEliminaSi dice spesso che la metà del successo di Paolo Giordano sia dovuto al fatto che è un bel tipo. E vista la qualità della scrittura può anche essere vero!
RispondiElimina