Interviste culinarie di Federica Gnomo
Marino
Buzzi
Oggi presento uno dei miei scrittori preferiti. L'ho amato da subito. Mi piace la sua sensibilità e il suo sarcasmo sottile, l'ironia romantica che lo pervade anche come persona. Adoro la sua apparente fragilità che nasconde un caratterino di ferro : Marino Buzzi, autore di “Confessioni
di un ragazzo perbene” Luciana Tufani Edizioni e “Un altro best seller e siamo rovinati” Edizioni Mursia 2011.
Devo dire che trovo i
due libri scritti da Marino entrambe deliziosi come l’autore.
Il
primo tratta una storia di amicizia e amore tra giovani
adulti, con intermezzi spassosissimi di una bambina di dieci anni, nipote del
protagonista: Michele è un trentenne che viene licenziato
il giorno stesso in cui apprende del suicidio di uno dei suoi migliori amici.
Incaricato dagli altri tre amici di organizzare il funerale, Michele si troverà
a vivere situazioni al limite del paradossale. Si innamorerà del bel becchino
che cerca di rimorchiarlo per telefono, si ritroverà come eredità la casa di
Francesco (l’amico suicida) da dividere con Paolo, l’amico col quale vive un
rapporto conflittuale, Luca e Donatello. .Come se non bastasse dovrà fare i
conti con la famiglia biologica, che non perde occasione per ricordargli il
legame di sangue e il suo ruolo all’interno della famiglia, e con la sua
terribile nipote, incuriosita e affascinata dall’omosessualità dello zio. Michele si nasconde spesso nel suo mondo di fantasia
in cui può essere padre di una bellissima bambina immaginaria. Ma le cose si
complicano con l'arrivo di un misterioso ragazzo dal volto deturpato e di una
ragazza che porta con sé una grande sorpresa.
Il secondo si riallaccia all’esperienza di vita vissuta dell’autore e ci parla
delle disavventure, comiche e a volte amare, di un libraio. Consiglio il libro a tutti, perché di facile lettura, e
istruttivo. In fondo siamo anche noi spesso clienti distratti o frettolosi, sbagliamo
i titoli e gli autori, e siamo disorientati e rimbambiti dai best
seller. Il libraio Marino, carino e gentile, che dentro ti analizza e si
morde le labbra per non mandarti al diavolo, lo vorremmo ogni giorno a
soccorrerci; io magari ci prenderei anche un caffè. Le sue avventure potete seguirle anche sul blog di
Marino Buzzi “Cronache dalla libreria” che consiglio vivamente.
La prima domanda di rito è: le piace
mangiare bene? E cucinare?
Ho frequentato l'istituto alberghiero prima dell'università e ho lavorato
14 anni come cuoco. I primi passi professionali li ho fatti proprio nelle
cucine quindi posso dire che cucinare mi piace moltissimo anche se oggi non lo
faccio più di professione. E mi piace moltissimo la buona cucina, quella
semplice. Le mie scelte cadono sempre su prodotti biologici e Slow food.
Quindi ho di fronte un vero
professionista!
Ora lo fa per dovere o per piacere?
Un tempo, come ho accennato, cucinare era per me una professione. Quello
del cuoco è un lavoro molto bello ma anche estremamente stancante, lavori
moltissime ore al giorno, tutti i festivi sei a lavorare, hai ritmi davvero
pesanti. Ho abbandonato per questo soprattutto, non reggevo più la pressione.
Oggi lo faccio per piacere e le cose vanno molto meglio.
Invita amici o è invitato?
Invito, anche se due delle mie migliori amiche hanno frequentato la scuola
alberghiera con me e una ha un ristorante a Comacchio, quindi capita anche di
essere ospite.
Ha mai conquistato amici cucinando?
Ho conquistato colleghe e colleghi. Persino qualche professore
all'università.
Vivrebbe con una compagna o un compagno che non sa mettere
mani ai fornelli?
Ci vivo già.
Quando ha scoperto questa sua
passione?
Direi a 14 anni quando ho cominciato a frequentare l'istituto alberghiero.
Ci racconta il suo primo ricordo
legato al cibo?
Il mio primo giorno da “aiuto cuoco”, ristorante pieno, cuochi e cuoche che
correvano per la cucina, chili di pasta, pesce, insalata... un delirio.
Ha un piatto che ama e uno che
detesta?
Da sette anni sono felicemente vegetariano quindi ho escluso dalla mia
dieta quotidiana carne e pesce, ho ridotto il consumo di uova (che prendo da un
contadino amico che alleva le galline all'aperto), sostituito la soia al latte
e ho ridotto al minimo i formaggi. Ho scoperto, così facendo, un mondo intero
legato a verdure, cereali, legumi e molto altro. Un piatto che amo
particolarmente è il minestrone di verdura con verdure di stagione.
Un colore dominante proprio di cibi
che la disgustano?
Il rosso del sangue.
Quando è in fase creativa ha un rito
scaramantico legato al cibo? Prende caffè? O tè, una bibita speciale per stare
fermo a scrivere?
No, nessun rito. Mi prendo però del tempo, modifico le ricette, ne invento
di nuove, sperimento. Per me cucinare è come scrivere, mi rilassa e mi
completa.
Scrive mai in cucina?
Preferisco lo studio.
E a che ora le viene più naturale?
Non c'è un orario preciso, ho sempre pochissimo tempo quindi il tempo
libero, spesso, è dedicato alla scrittura o alla lettura.
Si compra cibo pronto ( tramezzini, pizza,
snack) o si cucina anche quando è molto preso dalla scrittura?
Ricorro al cibo confezionato solo quando sono costretto, non amo questo
genere di cibo.
Che tipo di cibo desidera di più
quando scrive ed è preso dal suo lavoro? Salato o dolce?
Solitamente salato anche se spesso mi limito a bere caffè.
Ha un aneddoto legato al cibo da
raccontarci? O una cosa carina e particolare che le è accaduta?
Una cosa che riguarda la mia gatta. Quando faccio il dolce al mascarpone,
di cui lei è golosissima, sale su una sedia e mi fissa sino a quando non ho
finito. Appena sente che prendo gli attrezzi per sbattere le uova arriva si
siede e mi guarda. Poi quando ho finito, con il dito, prendo un po' del dolce,
lei lo lecca e se ne va felice. Lo fa ogni volta, è un momento tutto nostro.
Lei è uno scrittore di narrativa
quando esce a cena con i suoi amici che
tipo di locale preferisce? E quando esce con il suo compagno?
Quando esco con gli amici, le amiche o il mio compagno scegliamo locali
Slow Food che abbiano anche piatti vegetariani. Ci piace molto sperimentare e
ci informiamo attraverso internet, guide enogastronomiche, ecc...
Oppure per festeggiare una pubblicazione? Cosa tende a ordinare in un locale?
Per festeggiare brindiamo con un buon vino bianco e magari una cena con gli
amici.
Ha mai usato il cibo in qualche
storia?
Non ancora ma ho una storia in mente interamente ambientata in cucina,
chissà, magari un giorno...
Nelle sue presentazioni offre un
buffet? Pensa sia gradevole per gli ascoltatori intervenuti?
Tende a fare un aperitivo con due
olive e patatine o ad offrire quasi un pasto completo?
Non mi è ancora successo ma trovo sia una buona idea.
Per concludere ci potrebbe regalare
una sua ricetta? Quella che le riesce meglio?
IL RISOTTO AL RADICCHIO (VEGETARIANO)
Ingredienti:
Burro
cipolla
radicchio
riso
vino bianco
Formaggio grana grattugiato
brodo vegetale (cipolla, sedano, carote)
Preparazione:
Preparate il brodo vegetale con acqua, cipolla, carote e sedano, fate
bollire 15 minuti circa.
Tagliate il radicchio e fatelo “appassire” con il burro, in una pentola
coperta a fuoco lento. Tagliate la cipolla a julienne e mettetela in una
pentola a parte con il burro, lasciatela rosolare per qualche minuto, sempre a
fuoco lento e facendo attenzione a non bruciarla. Mettete il riso e fatelo
“tostare” qualche minuto mescolando continuamente, bagnate con un bicchiere di
vino bianco e fate evaporare. Aggiungete il radicchio appassito e un mestolo di
brodo. Aggiungete, mescolando, brodo sino a termine cottura. Spegnete,
aggiungete una noce di burro e del formaggio grattugiato, mescolate e fate
mantecare per un minuto.
Quale complimento le piace di più
come cuoco? E come scrittore?
Mi piace l'idea che i miei libri, così come i miei piatti, siano
onestamente genuini.
Che frase tratta dalla sua opera o
dalla sua esperienza possiamo portarci nel cuore uscendo dalla sua cucina?
Invitare qualcuno a pranzo vuol dire incaricarsi della felicità di questa
persona durante le ore che egli passa sotto il vostro tetto.
Anthelme
Brillat-Savarin, Fisiologia
del gusto, 1825
Grazie per la sua disponibilità
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