Interviste culinarie di Federica Gnomo
Armando
Maschini
Oggi salutiamo e ringraziamo l’autore Armando Maschini, “Melodia e altre storie…” Farnesi
Editore, 2012, per averci aperto la porta della sua cucina.
Armando è un padre accudente, molto presente in famiglia, amorevole e
quindi suppongo che sia un asso in cucina, come è un asso nel narrare le sue
bellissime, commoventi storie che vi
invito a leggere in carta edite da Farnesi o in e-book con la collaborazione di
Itodei.
È difficile oggi trovare un papà che si dedica alla scrittura di fiabe,
questo è il pregio che i tanti lettori entusiasti riconoscono ad Armando.
La prima domanda di rito è: le piace
mangiare? E cucinare?
Adoro cucinare e inevitabilmente
mangiare.
Lo fa per dovere o per piacere?
Cucinare è un piacere. Rilassa e tiene allenato il cervello. Come leggere
un buon libro.
Invita amici o è invitato?
Il sabato sera apro la cucina di casa agli amici. In famiglia ci sono due
scuole di pensiero, la lombarda e la pugliese da parte di mia moglie. Gli amici
hanno ampia scelta culinaria quando vengono invitati a casa nostra.
Ha mai conquistato degli amici o una donna cucinando?
Gli amici si conquistano con un affetto sincero e profondo, attenzioni
particolari ma soprattutto sincerità. Davanti ad un buon piatto cucinato con passione
si rendono più solide amicizie già esistenti.
Vivrebbe con una compagna o un compagno che non sa mettere
mani ai fornelli?
Per amore certamente. Basta uno in famiglia che sappia cucinare e poi
sarebbe una cosa fantastica insegnare alla propria compagna l’arte e la
passione per i fornelli.
Quando ha scoperto questa sua
passione?
I ricordi si perdono nella notte dei tempi, da ragazzino cucinavo. Cucinavo
per i miei genitori e spesso i piatti mi riuscivano benissimo e tutto per
passione. Al liceo vinsi anche una gara di cucina. Esilarante la fotografia che mi scattarono
con il cappello da cuoco di tre taglie più grandi del dovuto.
Peccato non poterla mostrare allora…
Ci racconta il suo primo ricordo
legato al cibo?
Sono ricordi che hanno un profumo
natalizio. La cucina di casa in fermento già dal 23 dicembre. La lunga lista
della spesa. I sorrisi e la musica di sottofondo. Una famiglia unita e amante
del buon cibo.
Ha un piatto che ama e uno che
detesta?
Non detesto nessun tipo di piatto. Assaggio di tutto e poi decido. Amo ogni
tipo di “primo”. Pasta condita in tutte le maniere, dove prevalgano sempre il
sapore e profumo del basilico.
Un colore dominante proprio di cibi
che la disgustano?
Bianco, mi sa tanto di ospedale!
Quando è in fase creativa ha un rito
scaramantico legato al cibo? Prende caffè? O the, una bibita speciale per stare
fermo a scrivere?
Bevo coca cola, mi gasa al punto
giusto.
Scrive mai in cucina?
Quasi mai.
Allora dove ama scrivere? E a che
ora le viene più naturale?
Scrivo nel mio piccolo studio che ha
una grande finestra che guarda un bellissimo parco. C’è silenzio, un silenzio
ovattato che mi ispira alla grande. Soprattutto la sera.
Si compra cibo pronto ( tramezzini, pizza,
snack) o si cucina anche quando è molto preso dalla scrittura?
Solitamente quando mi accingo a
scrivere ho già cenato.
Che tipo di cibo desidera di più
quando scrive ed è preso dal suo lavoro? Salato o dolce?
Assolutamente dolce. Una bella fetta di crostata fatta in casa è una
panacea per la mia fantasia di scrittore di fiabe.
Ha un aneddoto legato al cibo da
raccontarci? O una cosa carina e particolare che le è accaduta?
Una scena vista con i miei occhi
qualche estate fa in un maso in Trentino alto Adige. Due genitori isterici, due
pargoli di una decina di anni. Il maschietto rifiutava qualsiasi tipo di cibo,
esasperando questi due genitori già esasperati di loro. Mangia, detto una prima
volta, mangia detto due volte, mangia detto tre volte, mangia mangia mangia…
be’ alla fine la scodella di pasta al sugo è calata inesorabilmente sulla testa
del bambino. Il bimbo rideva a crepapelle (forse già abituato a questo
trattamento air stilist), i miei
figli lo rammentano ancora raccontandolo a tutti.
Lei è uno scrittore di fiabe e
racconti per adulti e bambini, quando esce a cena con i suoi figli che genere
di locale preferisce? E quando esce con sua moglie?
Oppure per festeggiare una
pubblicazione cosa tende a ordinare in un locale?
Prediligo gli agriturismo. Cucina genuina e luoghi che sono sempre una
favola. Immensi prati, boschetti e fiumiciattoli a fare da contorno, e una
tranquillità che a Milano non si trova più.
Poi ci sono le cenette a due, io e mia moglie. Abbiamo il nostro locale di
fiducia, un po’ di nicchia perché fuori mano: “Bacco e Arianna”, dove i piatti
sono impreziositi da composizioni floreali e le posate in argento opaco, come
si usavano una volta.
Per la mia prima presentazione ho optato per una cucina dal sapore
pugliese, mia suocera cuoca eccellente, è riuscita a conquistare tutti e dico
proprio tutti i partecipanti!
Nelle sue presentazioni offre un
buffet? Pensa sia gradevole per gli ascoltatori intervenuti?
Tende a fare un aperitivo con due
olive e patatine o ad offrire quasi un pasto completo?
Un buffet a conclusione di una presentazione è dovuto. Dono per gli amici
lettori. Un momento di piacevole
attestazione Si tolgono gli abiti dello “ scrittore” per indossare quelli del
semplice uomo che AMA scrivere.
Intenso momento. Ti senti bene e vorresti che non finisse mai.
Come ho già detto, se hai una famiglia che ti aiuta e ama cucinare, nulla è
più entusiasmante nel preparare un buffet con manicaretti cucinati in casa.
Ha mai usato il cibo in qualche
storia?
Per ora no, ma è un’idea che mi frulla in testa da un pezzo.
Ad esempio in “Melodia e altre
storie…” ci sono passi che ricordano biscotti, manicaretti, profumi di cibo?
Ecco, dice bene, passi che rammentano. Si percepiscono profumi, forme e
colori tipici dei biscotti della nonna. Con la
fiaba è meraviglioso descrivere mondi incantati e impreziositi da dolci
manicaretti cotti in stufe dalle forme più strane. La fantasia è sempre legata
ai miei ricordi personali.
Lei evoca con il cibo anche altro?
Il cibo evoca gioia di vivere. Amare un buon piatto, gustare con tutti i
sensi qualcosa di estremamente buono; sì, evoca una immensa e rara gioia di
vivere! Adoro chi adora mangiare!
“Melodia e altre storie…” a che
ricetta la legherebbe, e perché?
Bella domanda! Un dolce senz’altro. Forse a dei biscotti che divorerei in
quantità industriale. Pasta frolla ricoperta di cioccolato gianduia, glassa
bianca e palline colorate per stuzzicare anche la vista. La forma? Ovviamente
una nota di violino!
Per concludere ci potrebbe regalare
una sua ricetta? Quella che le riesce meglio?
CIAMBELLA DI RISO ALLA MILANESE CON PEZZETTI DI POLLO ALLA PANNA
Procedimento:
Brodo di carne.
Rosolare con olio d’oliva mezza cipolla bianca.
Dorare il riso, aggiungendo poco alla volta il brodo di carne.
Sale quanto basta
Tagliare a pezzetti due belle fette di pollo, facendole saltare in un
tegame con del burro.
Cuocere due confezioni di panna da cucina con mezzo dado
Quando il riso avrà raggiunto la giusta cottura, aggiungere dello zafferano
e del grana padano.
Lasciare riposare per qualche minuto e poi versare il tutto in uno stampo
con il buco.
Attendere un po’ che si rapprenda.
Rovesciare lo stampo.
Avremo così una ciambella di riso alla milanese
Prima di servire in tavola, versare la panna e i tocchetti di pollo su
tutta la ciambella.
Guarnire con ciuffetti di prezzemolo fresco
Semplice, buonissimo e decisamente speciale nella “forma fantasiosa.”
Deve essere buonissima e molto
elegante. Un po’ come lei.
Quale complimento le piace di più
come cuoco?
E come scrittore?
Cuoco fantasioso e scrittore melodioso!
Che frase possiamo portarci nel
cuore tratta da Melodia o dalla sua esperienza, uscendo dalla sua cucina?
“ I rumori esterni le giungevano ovattati!” Là fuori il mondo correva verso
i luoghi di lavoro, dentro c’era pace e
melodia assoluta!
Grazie per la sua disponibilità
Grazie a lei per la bellissima opportunità.
Federica Gnomo
Potete acquistare Melodia e leggere maggiori informazioni sul testo andando sul sito della casa editrice Farnesi editore
Bella idea e bella intervista, complimenti per il blog.
RispondiEliminahttp://voltarepaginaditizianacazziero.blogspot.it/2012/09/regalo-prima-parte-del-mio-romanzo.html
Tiziana
Ma grazie!e benvenuta :)
RispondiEliminariporto un commento di una dolce utente che lo ha recapitato via messaggio:
RispondiEliminaPiacevole intervista! Complimenti a Federica per l'originale iniziativa di unire l'arte della cucina a quella delicata della scrittura. In questo caso,con Armando,ne è uscita un'armonia perfetta,anzi direi proprio una simbiotica melodia. Grazie,arrivederci a presto. Milena