giovedì 2 febbraio 2017

La fortuna di avere amiche come Francesca, ovvero "divagazioni sulla Torta di Mele della signora in rosso"


Cari lettori non tutte le blogger hanno la fortuna di avere amiche che inventano torte e mandano pure la ricetta!
Adoro  queste  dolcissime scrittrici che un po' Nonna Papera con la penna, un po' Pellegrino Artusi nello stile, ci deliziano e divertono in queste serate d'inverno.
Oggi protagonista è la mela, anzi qualche meluzza raggrinzita e la creatività di 
Francesca Montomoli  che è una autrice poliedrica. 
Non lasciatevi incantare dalla sua torta, o dal fatto che chiamo Nonna Papera me e le mie amiche scrittrici cuoche, Francesca ha scritto una raccolta di racconti molto ruggente dedicata a Enzo Ferrari e alla sua passione per la formula rossa: 
LA FATA NEL VENTO





Torta di mele a modo mio
di Francesca Montomoli


Essere una cuoca non particolarmente dotata e avere la mania della sperimentazione potrebbe rivelarsi una miscela esplosiva… ma anche no, come dicono i miei amici romani. E allora, quando le cose vanno bene, perché non condividere con altre amanti delle avventure fra i fornelli?
Primi piatti e torte sono le portate che meglio rispondono alla mia fantasia e dunque, dopo avervi raccontato alcuni esperimenti salati oggi mi dedico al dolce, giusto perché non mi rassegno all’idea che l’Epifania tutte le feste si porti via.
Occupiamoci dell’ingrediente principe, la mela, e scegliamola con cura. Anzi, no. Perché l’idea è nata proprio da 4 meluzze raggrinzite, rimaste rincantucciate in un angolo del cesto per la frutta dopo essere state surclassate dalla profusione di arance, clementine e frutta secca, più o meno esotica, che l’ha fatta da padrona durante le feste appena trascorse. Si dà il caso che questo sia uno dei meravigliosi casi in cui le rughe non sono un problema ma un valore aggiunto perché, trattandosi di mele renette, la buccia raggrinzita ci dice che la polpa s’è fatta soda e dolce e particolarmente adatta alla preparazione di torte e strüdel.
Ma procediamo con ordine.
Ingredienti:
·         4 mele renette piccole e meglio se raggrinzite
·         4 uova 
·         5 cucchiai colmi di farina di tapioca
·         5 cucchiai di zucchero grezzo di canna
·         2 cucchiai colmi di zucchero a velo vanigliato
·         ½ litro di latte di mandorle
·         3 cucchiai di mandorle a scaglie
·         2 dischi di pasta sfoglia
·         panna da montare (tradizionale o vegetale secondo la propria preferenza)
·         una tortiera a bordi alti e sganciabili, particolare questo di primaria importanza che vi consentirà di non perdere le staffe e non acciaccarla sformandola come è capitato a me (vedi foto)
Iniziate separando i tuorli dalle chiare che terrete da parte e monterete in seguito. Mettete dunque i tuorli in una casseruola con lo zucchero di canna e sbatteteli energicamente con un cucchiaio di legno fino a quando il composto risulterà ben gonfio e spumoso, a questo punto incorporate la farina di tapioca e, sempre a freddo, il latte di mandorle amalgamando il tutto molto bene.
Trasferite la casseruola sul fuoco e portate a cottura la crema senza mai smettere di girarla. In questa fase consiglio vivamente di abbandonare il cucchiaio di legno per una frusta perché la tapioca è un ottimo addensante e vi sorprenderà conferendo rapidamente alla vostra crema una consistenza molto decisa. L’uso della frusta eviterà la formazione di grumi e l’umiliazione di dover ricorrere allo sbattitore elettrico per rimediare al guaio... Trasferite la crema in una scodella capiente e lasciatela raffreddare, magari immergendo il contenitore in acqua fredda per accelerare un po’ i tempi.
Nel frattempo nettate le mele da buccia e torsoli e tagliatele a fette dello spessore di circa un centimetro. Imburrate e infarinate la tortiera o, più semplicemente, foderatela col primo disco di pasta sfoglia completo della sua carta forno (se, come me, non siete avvezze a prepararvela da sole). Punzecchiate il fondo con una forchetta e proseguite adagiandovi le fette di mela come più vi piace.
Montate ora le chiare a neve fermissima con lo zucchero a velo e incorporatele alla crema, che nel frattempo dovrà essersi raffreddata alquanto, mescolando con un movimento dall’alto in basso delicato e regolare. Ne risulterà un composto morbido e gonfio, molto invitante. Consiglio numero due: resistete alla tentazione di assaggiarlo o non vi resterà niente con cui completare la preparazione della torta, rovesciatelo invece con grazia sulle mele, cospargetelo con le scaglie di mandorle e chiudete lo scrigno del tesoro con il secondo disco di pasta sfoglia. Ripiegate i bordi cercando di saldarli bene con la pressione delle dita, punzecchiate la superficie, coprite con la carta oleata e infornate a 180° per 30/40 minuti sorvegliando la cottura. Trascorso questo tempo e verificata la perfetta cottura della sfoglia, scoprite la torta e lasciate che prenda un leggero colore dorato.
Sformate a raffreddamento completato, decorate con panna montata e chicche a piacere (con più raffinatezza e abilità di quanta ne abbia sfoggiata io) e… leccatevi le dita!
A presto!
Vostra affezionatissima Francesca




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