Stasera facciamo irruzione nella camera da letto di Marino
Buzzi, autore de L'ultima volta che ho avuto sedici anni Editore Baldini&Castoldi, anno 2015.
Premetto che è uno scrittore di cui ho letto tutto, a partire da Le confessioni di un ragazzo perbene, libro che me lo ha fatto conoscere.
Riassunto dell’opera: Giovanni è un ragazzo di sedici anni e
vive, quotidianamente, la violenza del bullismo. Tutti lo chiamano palla di
lardo perché è obeso e questo lo rende la vittima privilegiata di un gruppetto
di bulli. Improvvisamente però Giovanni scompare, decide che ne ha avuto
abbastanza e se ne va. La sua scomparsa scopre i nervi di un'intera comunità. I
precari equilibri si rompono e tutto inizia a precipitare.
1)
Per prima cosa vorrei chiederle: ama dormire
molto? Se non dovesse lavorare o studiare andrebbe a letto tardi, o presto? si sveglierebbe
all’ora di pranzo o all’alba?
Mi piace molto dormire, amo andare a letto tardissimo
e svegliarmi altrettanto tardi. Purtroppo negli ultimi anni ho un sonno molto
leggero e mi sveglio frequentemente durante la notte. Soprattutto quando la mia
gatta decide che è ora di svegliarmi...
2)
Che tenuta notturna preferisce? Le piace dormire
nudo, anche in inverno, o comunque con poche cose addosso o ben coperto? Ci
descrive il suo pigiama preferito o camicia da notte? Si è mai comprato
qualcosa che esce dal suo schema e poi non ha indossato?
Sono un tipo freddoloso quindi ho bisogno di un
pigiama che mi scaldi, amo i pigiami comodi, mi piace farmi avvolgere da una
coperta pesante o da un plaid. Mi piacciono le cose semplici, leggere un buon
libro sotto le coperte per me è il massimo.
3)
Potendo avere una casa grande, vorrebbe dormire
in coppia o in stanze singole? Le piace un letto singolo o matrimoniale?
Mi piace il letto grande, direi quindi quello
matrimoniale anche perché è bello avere un sacco di spazio per poter affrontare
la notte. I miei sonni poi non sono mai tranquilli: scalcio, parlo, mi rigiro
continuamente. Il letto grande serve anche per la sopravvivenza di chi dorme
con me (gatta compresa).
4)
Cosa fa prima di dormire, una volta entrato nel
letto? (Leggere, scrivere, guardare la tv,
stare al portatile con gli amici, mangiare cioccolatini, pregare, ecc…)
Solitamente leggo, il comodino accanto al letto è
sempre pieno di libri.
5)
Comodino piccolo o gigantesco? Cosa tiene di
solito sul suo comodino?
Ho anticipato la risposta: libri, libri e ancora
libri. Libri già letti e ancora da leggere naturalmente.
6)
Le capita
di alzarsi di notte, completamente riposato? E cosa fa? Mangia, scrive perché
ha un’idea, si rilassa leggendo e
riprende a dormire, o cosa?
Mi capita spesso il contrario: mi sveglio ed è come
se non avessi dormito per niente, anche se sono passate ore. I miei sonni raramente sono ristoratori.
7)
Le capita di sognare? Cosa sogna spesso? Ha
incubi ricorrenti? Sogna a colori? Ricorda i sogni?
Sì mi capita di sognare ma spesso non ricordo quel
che ho sognato. Non c'è un sogno ricorrente, spesso però ho la sensazione che i
miei sogni non siano particolarmente piacevoli.
8)
Ha mai sognato la trama di un romanzo che poi ha
scritto?
Mi è capitato di pensare a una trama prima di
addormentarmi ma mai di sognarla.
9)
Come è nato il suo ultimo romanzo? Ricorda lo
spunto?
Sì. Ero in libreria, è entrato un ragazzo che ha dato
del frocio a un altro ragazzo che stava leggendo un libro davanti al settore
QUEER. È stato terribile per me, ho sentito cadere le barriere che mi ero
costruito. A distanza di tanti anni quella parola mi fa ancora un male
lacerante. Così ho deciso di scrivere un romanzo sul bullismo. Non è stato
facile aprire il cassetto dei ricordi, fortunatamente sono riuscito a dare al
romanzo un'impronta “autonoma” nel senso non autobiografica.
10)
Lo consiglierebbe ai nostri lettori da leggere
prima di dormire? Secondo lei che reazione avrebbe un lettore: si
addormenterebbe sereno dopo poche pagine, continuerebbe a leggere tutta la
notte, smetterebbe terrorizzato o cosa le hanno detto i suoi fan?
Sino ad ora il commento più bello lo ha scritto un
mio contatto su Facebook: "L'ultima volta che ho avuto sedici anni"
di Marino Buzzi è un romanzo bellissimo. Parla di bullismo, lo fa con una
scrittura lieve e scarna, da una prospettiva inedita, mostrando il lato
mostruoso di ciò che abbiamo imparato a considerare consuetudine. Ne sono
sorpreso, terrorizzato, rapito. Davvero un gran libro. “
11)
Al risveglio fa sempre colazione? Cosa mangia a
colazione? Dolce o salato? A casa o al
bar?
Sono sempre di corsa, raramente faccio colazione a
casa. Di solito prendo qualcosa al bar. La mattina preferisco il dolce.
12)
Mi regalerebbe
una frase del suo romanzo per iniziare la giornata e una su cui sognare
stanotte?
Per iniziare la giornata ti regalo un passaggio fra i
più duri del libro, perché deve essere chiaro che il bullismo è violenza e
distrugge l'autostima delle persone: “Mi chiamano ciccione,
maiale, lurido porco, malato, merendina, grassone, cicciobomba, panzone,
trippone, barile, latrina, lardoso e in un milione di altri modi anche se il
soprannome che usano più spesso è Palla di lardo,
come il personaggio del film.”
Quella su cui sognare, o riflettere, è
questa: “Si allontana in fretta con lo stomaco in subbuglio e la testa che gli
gira. Appena dentro si accascia a terra. È felice e sollevato. Non gli importa
cosa accadrà, non gli interessano le conseguenze. Si è portato addosso questo
peso per troppo tempo. Finalmente è finita
Grazie per avermi concesso
un’intervista così intima. E naturalmente presto leggerò il suo romanzo, e lo recensirò su questo blog.
Ricordate per l'acquisto
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