Stasera facciamo irruzione nella camera da letto di Paola
Ferrero autrice de “Gli attimi in cui Dio è musica”, Lettere Animate editore,
anno 2014.
Paola è una donna dalle molte qualità: ha gusto, infatti con le sue mani d'oro crea biancheria per la casa stupenda, e determinazione, per la quale si lancia in imprese ardue solo per il gusto di sfidare se stessa, ora sta imparando a ballare sull'asta acrobatica.
Ha un'anima dark e un viso angelico, la contraddizione si estrinseca anche nell'abbigliamento estremo - corsetti e scarpe da capogiro-alternato a tenute confortevoli. Una donna moderna capace di mutare, secondo le sue inclinazioni, senza timore.
Di che parla quello che scrive? Diciamo che passa da un romanzo d'amore e formazione, come Gli attimi in cui dio è musica, su cui ci intratteniamo stasera,
a racconti più consoni alla sua anima sexy e misteriosa. tipo l'ultimo su Amazon http://www.amazon.it/ Caccia-Carnet-Érotique-Paol a-Ferrero-ebook/dp/ B00WA9PAQ8/ ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8& qid=1429350773&sr=1-1&keyw ords=la+caccia+paola+ferre ro+lettere+animate
Riassunto dell’opera Gli attimi in cui Dio è musica: Nella provincia torinese, nel bel
mezzo degli anni ’80, una diciassettenne vive la sua vita divisa tra la
situazione familiare disastrosa e il suo sogno di diventare una ballerina. Ogni
capitolo come una polaroid del momento che la protagonista vive sia in famiglia
che a scuola di danza, passando per i lunghi viaggi in treno quotidiani e per
spettacoli che organizza per guadagnare qualcosa. Con un’audizione, le prove e
il primo spettacolo importante; con le bizzarre relazioni sentimentali, mai
così coinvolgenti da sovrastare il suo sogno.
Acquistabile in versione ebook o cartacea in print on
demand:
1)
Per prima cosa vorrei chiederle: ama dormire
molto? Se non dovesse lavorare o studiare andrebbe a letto tardi, o presto? si sveglierebbe
all’ora di pranzo o all’alba?
Sono un leone, fosse per me
ozierei tutto il giorno. Non necessariamente dormire ma stare rilassata il più
a lungo possibile. Sono anche un animale notturno, quindi farei – o meglio
faccio – tardi la sera e dormirei sempre fino a pranzo al mattino. Il sonno del
mattino, senza la preoccupazione della sveglia, del mio piccolo zoo da nutrire,
del lavoro da affrontare prima di avere tempo per me … beh, il sonno del
mattino è quello che amo di più. Più che per dormire, la notte mi sembra fatta
per guardare il cielo e sognare a occhi aperti nella quiete della città
assopita.
2)
Che tenuta notturna preferisce? Le piace dormire
nudo, anche in inverno, o comunque con poche cose addosso o ben coperto? Ci
descrive il suo pigiama preferito o camicia da notte? Si è mai comprato
qualcosa che esce dal suo schema e poi non ha indossato?
Vado a periodi, per quello che
riguarda la tenuta notturna. Certo, se dicessi che vado a nanna col solo
piumone darei un tocco di sensualità al mio personaggio. Invece a volte, a
seconda dell’intensità dell’allenamento sportivo diurno/serale, oltre che al
piumone indosso dolcevita e pantalone felpato. Il massimo del sexy. Tendo a
preferire il pigiama, comunque: ho il sonno agitato e la camicia da notte mi si
arrotola addosso.
3)
Potendo avere una casa grande, vorrebbe dormire
in coppia o in stanze singole? Le piace un letto singolo o matrimoniale?
Ho sempre dormito in letti
grandi, anche da ragazza. Se non era un matrimoniale poco ci mancava. Mi piace
dormire da sola ma non credo che le camere separate facciano per me. Quando si
ama qualcuno si vorrebbe averlo vicino sempre, o quasi. Un bel lettone comodo,
vicino a una terrazza con la vista sul mare e con il proprio amore accanto
sarebbe il mio sogno.
4)
Cosa fa prima di dormire, una volta entrato nel
letto? (Leggere, scrivere, guardare la tv,
stare al portatile con gli amici, mangiare cioccolatini, pregare, ecc…)
Andando spesso a letto tardi
finisco per entrare sotto alle coperte al buio, dopo aver letto, scritto, fatto
qualche chiacchierata in rete, visto un film; il tutto rigorosamente dal
divano. Qualche volta leggo anche a letto, ma capita sempre meno di frequente.
Non amo scrivere a letto, invece, a meno che nella notte non sia colta da
improvvise folgorazioni e voglia prendere qualche appunto.
Immersa nel buio cerco di
rilassarmi e pilotare i sogni, oppure immagino scene di qualche storia a cui
sto lavorando. Provo i dialoghi, mi studio l’ambiente da descrivere appena
potrò mettermi al pc.
5)
Comodino piccolo o gigantesco? Cosa tiene di
solito sul suo comodino?
Il mio comodino è medio, direi. Sul
piano ci sono solo la radiosveglia e la lampada,mentre i due ripiani
sottostanti sono carichi di libri, un quaderno per gli appunti, una penna e lo
spazio per il telefono. Spesso ci sta anche almeno una delle tre gatte di casa.
6)
Le capita
di alzarsi di notte, completamente riposato? E cosa fa? Mangia, scrive perché
ha un’idea, si rilassa leggendo e
riprende a dormire, o cosa?
Ecco, completamente riposata temo
di non esserlo almeno da venti anni. O forse non lo sono mai stata. Mi sveglio
spesso di notte e se proprio so di non poter dormire oltre mi alzo e accendo il
portatile, scrivo qualcosa, gioco a Farm Heroes o progetto di cambiare look
alla casa col catalogo Ikea in mano. Sono i momenti in cui sono davvero
pericolosa. Quando ero adolescente cambiavo la disposizione dei mobili
nottetempo. Il tutto silenziosamente e senza che se ne accorgesse anima viva.
7)
Le capita di sognare? Cosa sogna spesso? Ha
incubi ricorrenti? Sogna a colori? Ricorda i sogni?
Fin da quando ero piccola il mio
mondo onirico è sempre stato molto popolato. Incubi e sogni ricorrenti,
incidenti stradali soprattutto. Oppure il dover comunicare qualcosa e non
riuscire: perdere la parola, non avere un telefono oppure averlo con una tastiera
su cui non compaiono numeri e ricordare il numero ma non poterlo digitare.
Forse la paura di non comunicare abbastanza bene.
I miei sogni a colori sono sempre
legati a case che non conosco ma che so essere mie. Colori caldi, luce
particolare, quasi dei quadri. Da bambina mia nonna mi faceva raccontare il
sogno ogni mattina e lo scriveva e illustrava su un diario, che purtroppo ho
perso nei mille traslochi, per cui ho una certa predisposizione a ricordare i
sogni, quando hanno un senso. O immagini e atmosfere del sogno che restano
impresse e che mi ispirano qualcosa di particolare.
8)
Ha mai sognato la trama di un romanzo che poi ha
scritto?
Appunto, tornando al discorso di
prima, più che una trama completa mi è capitato di scrivere partendo da una
serie di immagini e atmosfere che mi erano rimaste impresse al risveglio.
Immagini talmente potenti da dare vita a un romanzo di oltre trecento pagine
che sto revisionando con un valido aiuto. Forse la storia più articolata e
complessa scritta finora. Un horror ambientato in un futuro non troppo lontano,
che potrebbe anche essere oggi.
9)
Come è nato il suo ultimo romanzo? Ricorda lo
spunto?
“Gli attimi in cui Dio è musica”
è nato una sera in cui non avevo voglia di lavorare a un altro romanzo (mi
divido sempre tra più progetti diversi). Ho aperto una pagina di word perché
volevo scrivere comunque e mi sono messa a digitare le prime parole che mi sono
venute in mente. Non so come, la prima frase era la targhetta che leggevo ogni
giorno sul treno da adolescente – prima di azionare la maniglia attendere che
il treno sia fermo – e da lì è partito tutto. I ricordi della vita da
pendolare, il mio amore per la danza, le amicizie e gli amori veloci dei
diciassette anni. Il sogno e la fatica.
10)
Lo consiglierebbe ai nostri lettori da leggere
prima di dormire? Secondo lei che reazione avrebbe un lettore: si
addormenterebbe sereno dopo poche pagine, continuerebbe a leggere tutta la
notte, smetterebbe terrorizzato o cosa le hanno detto i suoi fan?
Il romanzo è rapido, il
linguaggio è semplice e immediato. Credo sia una lettura per ogni momento, senza
preclusioni. Se poi si è nostalgici degli anni ‘80, leggendolo si può
accompagnare con la playlist di brani musicali che ho inserito al termine del
romanzo. La maggior parte dei lettori (fan mi sembra una parola grossa, per
quello che riguarda me) mi ha detto di averlo letto di un fiato. Lo ha letto
perfino mio fratello, che non è proprio un lettore accanito. Quindi, sì, credo
che sia consigliabile.
11)
Al risveglio fa sempre colazione? Cosa mangia a
colazione? Dolce o salato? A casa o al bar?
La colazione è per me il pasto
preferito, quello che mi dà maggiore soddisfazione: al mattino sono sempre
affamata. Siccome sono golosa, gli altri pasti li consumo meno volentieri – a
meno che non sia previsto qualcosa di irresistibile tipo pizza o kebab, o
qualche piatto del mio ristorante preferito . Per la colazione preferisco il
dolce, con un sacco di “però”. Croissant vuoto o con la crema di cacao e
nocciole, non marmellata o crema pasticcera, nemmeno al cioccolato. Ora mi
accontento di caffè macchiato senza zucchero e croissant rigorosamente al bar
dove ogni mattina facciamo uno show con il cane che prende la sua razione di
biscotti.
12)
Mi regalerebbe una frase del suo romanzo per iniziare la
giornata e una su cui sognare stanotte?
“Certe volte le
immagini prendono il sopravvento, i miei ricordi di danza mi riportano il
sorriso sulle labbra. Quanto tempo e quanti cambiamenti dal mio inizio …
Il mio primo
saggio, le gambe che tremano. L’effetto del primo applauso, le perplessità sui
costumi. La mia timidezza, le arrabbiature, la lotta costante con i miei
demoni. Con i miei difetti.
Ogni spettacolo
che ho fatto e buona parte di quelli che ho solo visto in questi miei
diciassette anni di vita è qui, da qualche parte, dentro di me. E non se ne va.
Spero non se ne
vadano mai. Queste immagini sono sacre.”
Grazie per avermi concesso un’intervista
così intima.
Grazie a te per la tua curiosità…
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