sabato 20 dicembre 2014

A LETTO CON LO SCRITTORE: Valentina D'Urbano autrice di "Quella vita che ci manca" Longanesi, 2014

Stasera facciamo irruzione nella camera da letto di
Valentina D’Urbano autrice giovane di grande successo, già al suo terzo romanzo  
Quella vita che ci manca
Editore Longanesi anno 2014


Gennaio 1991. Valentino osserva le piccole nuvole di fiato che muoiono contro i finestrini appannati della vecchia Tipo. L'auto che ha ereditato dal padre, morto anni prima, non è l'unica cosa che gli rimane di lui: c'è anche quell'idea che una vita diversa sia possibile. Ma forse Valentino è troppo uguale al posto in cui vive, la Fortezza, un quartiere occupato in cui perfino la casa ti può essere tolta se ti distrai un attimo. Perciò, non resta che una cosa a cui aggrapparsi: la famiglia. Valentino è il minore dei quattro fratelli Smeraldo, figli di padri diversi. C'è Anna, che a soli trent'anni non ha ormai più niente da chiedere alla vita. C'è Vadim, con la mente di un dodicenne nel bellissimo corpo di un ventenne. E poi c'è Alan, il maggiore, l'uomo di casa, posseduto da una rabbia tanto feroce quanto lo è l'amore verso la sua famiglia, che deve rimanere unita a ogni costo. Ma il costo potrebbe essere troppo alto per Valentino, perché adesso c'è anche lei, Delia. È più grande di lui, è bellissima - ma te ne accorgi solo al secondo o al terzo sguardo - e, soprattutto, non è della Fortezza. Ed è proprio questo il problema. Perché Valentino nasconde un segreto che non osa confessarle e soprattutto sente che scegliere lei significherebbe tradire la famiglia. Tradire Alan. E Alan non perdona. Questo è un romanzo sull'amore, spietato come solo quello tra fratelli può essere. Ma è anche un romanzo sull'unico altro amore che possa competere quello che irrompe come il buio in una stanza.

Cominciamo l'intervista:
1)      Per prima cosa vorrei chiederle: ama dormire molto? Se non dovesse lavorare o studiare andrebbe a  letto tardi, o presto? si sveglierebbe all’ora di pranzo o all’alba?
Vivendo di scrittura, ho la fortuna di gestire il tempo come meglio credo. Quindi lavoro principalmente a notte fonda e dormo fino all’ora di pranzo, a meno che io non abbia appuntamenti o impegni. In quel caso mi trascino fuori dal letto come uno zombie.

2)      Che tenuta notturna preferisce? Le piace dormire nudo, anche in inverno, o comunque con poche cose addosso o ben coperto? Ci descrive il suo pigiama preferito o camicia da notte? Si è mai comprato qualcosa che esce dal suo schema e poi non ha indossato?
Non riesco a dormire senza vestiti, anche in piena estate, ma d’inverno esagero proprio! Soffro molto il freddo quindi  uso come pigiama i pantaloni della tuta e una felpa…a Roma, dove l’inverno non è certo rigido. Per quanto riguarda lo shopping “da letto” sono assolutamente pratica, preferisco investire i miei soldi in vestiti che uso durante il giorno o meglio ancora in libri, mai per comprarmi pigiami ricercati che poi non metterei mai perché mi piace dormire comoda.

3)      Potendo avere una casa grande, vorrebbe dormire in coppia o in stanze singole? Le piace un letto singolo o matrimoniale?
Ormai sono abituata a dormire col mio compagno, quindi  anche avendo una casa grande preferirei comunque dormire in coppia… basta che il letto sia abbastanza grande perché lui dorme in diagonale!

4)      Cosa fa prima di dormire, una volta entrato nel letto? (Leggere, scrivere, guardare la tv,  stare al portatile con gli amici, mangiare cioccolatini, pregare, ecc…)
Qualche volta leggo, qualche volta coccolo il gatto qualche volta entrambe. Ma molto più spesso arrivo a letto talmente tardi che l’unica cosa che posso fare è cadere subito addormentata.

5)      Comodino piccolo o gigantesco? Cosa tiene di solito sul suo comodino?
Comodino piccolo, per evitare di cedere al disordine, e di solito sopra c’è una lampada (bella solida e ben posizionata a prova di gatto) qualche libro, il cellulare.

6)       Le capita di alzarsi di notte, completamente riposato? E cosa fa? Mangia, scrive perché ha un’idea, si rilassa  leggendo e riprende a dormire, o cosa?
Mi capita raramente, ma quando succede, guardo la tv. Non la guardo mai durante il giorno e i programmi che fanno di notte mi incuriosiscono sempre molto: di solito si tratta di improbabili televendite o di vecchi film anni 80, mi sembra quasi di tornare indietro nel tempo.

7)      Le capita di sognare? Cosa sogna spesso? Ha incubi ricorrenti? Sogna a colori? Ricorda i sogni?
Sogno spesso, il più delle volte mi sveglio con una leggera inquietudine. Credo capiti a tutti: quello che nei sogni sembra perfettamente normale, al risveglio assume sempre una sfumatura inquietante. Succede anche con i sogni belli e colorati, al mattino mi sembra sempre che ci sia qualcosa di clamorosamente fuori posto…

8)      Ha mai sognato la trama di un romanzo che poi ha scritto?
Ci ho provato quando ero più piccola e ho miseramente fallito!

9)      Come è nato il suo ultimo romanzo? Ricorda lo spunto?
Stavo pensando di scrivere un’altra storia in realtà e stavo andando anche abbastanza spedita. Ero lì che pensavo al mio nuovo romanzo quando quest’altra storia mi si è affacciata in testa. Mi sono detta che l’avrei scritta con calma una volta finito il romanzo che stavo scrivendo in quel momento, ma non è stato possibile. La storia che sarebbe diventata poi “Quella vita che ci manca” si è imposta con prepotenza. Ho dovuto mollare tutto e scriverla, perché non mi lasciava in pace un minuto.

10)   Lo consiglierebbe ai nostri lettori da leggere prima di dormire? Secondo lei che reazione avrebbe un lettore: si addormenterebbe sereno dopo poche pagine, continuerebbe a leggere tutta la notte, smetterebbe terrorizzato o cosa le hanno detto i suoi fans?
Non sta a me consigliare i miei libri, non si chiede mai all’oste se il vino della casa è buono! Però i miei lettori mi dicono che la storia scorre veloce, quindi forse potrei consigliarne la lettura in una serata prefestiva così da non essere obbligati a smettere di leggere perché si è fatto tardi!

Al risveglio fa sempre colazione? Cosa mangia a colazione? Dolce o salato? A casa o  al bar?
Senza colazione io non connetto. Deve essere dolce e rigorosamente casalinga, di solito tè o infusi particolari e biscotti. La colazione al bar la evito come la peste, mi appesantisce e mi nausea, non sono abituata.

11)   Mi regalerebbe  una frase del suo romanzo per iniziare la giornata e una su cui sognare stanotte?
Per il buongiorno:  “Tu sei la mia ferita, sei un nodo che non si scioglie. Tu sei la vita che mi manca.”
E per la buona notte: “La sua donna respirava piano, i capelli scomposti sul cuscino, il torace che si dilatava al ritmo del respiro. Lei era la sua casa adesso, la cosa più bella che avesse mai avuto, e gli dormiva tra le braccia, e quella cosa senza nome gli esplodeva nel petto, gli scioglieva i tessuti, diventava la pulsazione placida del sangue nelle vene, e tanto lei dormiva, lei il suo cuore che batteva non poteva sentirlo.”

Grazie per avermi concesso un’intervista così intima.


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