venerdì 9 dicembre 2016

SOTTO L'ALBERO di NATALE con Laura Costantini & Loredana Falcone, autrici di CONTRABBANDIERI D'AMORE, Harper Collins Italia eLit Anno 2016

CON LAURA COSTANTINI e LOREDANA FALCONE


Contrabbandieri d'amore
Laura Costantini & Loredana Falcone
Harper Collins Italia eLit
Anno 2016


Breve sinossi a cura dell’autore:
Eugenio e Cecilia sono due fratelli napoletani che nel 1920 si imbarcano alla volta dell'America alla ricerca di un riscatto da un passato di miseria e sopraffazione. A New York scopriranno che non basta mettersi un oceano alle spalle per cambiare vita ma anche che l'amore non ha limitazioni di razza, di ceto, di religione e, quando tutto è perso, può fare la differenza.


1)      Come è il vostro rapporto con il Natale? 
Potremmo definirlo di amore-odio. Amiamo l'atmosfera calda e colorata che precede il 25 dicembre per poi essere sopraffatte dal rispetto delle tradizioni che ci precipitano in un angoscioso count-down per arrivare all'Epifania.
2)      Presepe o albero, perché?
Sicuramente l'albero, colorato, allegro, sempre in movimento. La staticità del presepe ci mette tristezza.
3)     Cosa ne pensate di Babbo Natale? Ci credete ancora? Quando avete smesso di crederci e perché? Raccontateci un aneddoto natalizio
Si può dire che entrambe abbiamo ricominciato a credere in Babbo Natale il giorno che abbiamo stretto tra le mani la prima copia del romanzo che segnò l'esordio nel mondo editoriale. Una storia d'amore e di magia ambientata in Irlanda che, grazie alle edizioni "Il vento antico", uscirà in una nuova edizione il prossimo dicembre col titolo "La voce nella nebbia".
4)      Amate fare i regali? O ricevere regali? Che tipo di regali? Preferite la sorpresa o suggerisci a qualcuno i tuoi desideri?
Laura ama fare i regali, Loredana soprattutto riceverli. Non per avarizia ma perché odia andare per negozi. Di solito facciamo una lista che ci scambiamo per essere sicure di aver esaudito ognuna un piccolo desiderio dell'altra.
5)      Amate ricevere libri o preferite comprarveli? Avete  mai ricevuto un libro che non siete riuscite a leggere? E perché? O uno che invece è stata una vera bella sorpresa inaspettata?
Siamo lettrici compulsive. L'importante è che i libri arrivino, sotto forma di regalo o acquisto non fa differenza. Abbiamo avuto molte occasioni di scovare dei piccoli inaspettati "gioiellini" letterari ma anche dei "mattoni" di cui ci siamo sorbite i primi capitoli per poi chiederci: "ma ci pagano?"
6)      Come si intitola il romanzo che avete scritto e vorreste consigliare come regalo di Natale?
"Contrabbandieri d'amore", un romanzo in cui l'amore è la salsa che condisce una storia di emigrazione, di riscatto sociale, di una New York di inizio secolo in pieno proibizionismo.
7)       Cosa ha di particolare il vostro romanzo per finire sotto l’albero di Natale? A chi è adatto?
"Contrabbandieri d'amore" é un romanzo adatto a tutti. A chi ama le storie d'amore. A chi ama il mondo che ruota intorno alla malavita, nello specifico le gang che insanguinavano le strade della "grande mela". A chi ama la storia, perché ha alle spalle un'attenta ricostruzione che si addentra nello specifico del periodo con una cura minuziosa per i particolari. Ma soprattutto è adatto a chi ha voglia di immergersi in pagine che catturano e non mollano, fino alla fine.
8)      Vi è piaciuto scriverlo? Da dove nasce la storia?
Noi ci divertiamo sempre moltissimo quando scriviamo, crediamo sia uno dei punti di forza di un connubio che avanti da molti anni. Come abbiamo già avuto occasione di dire ci intrigava l'idea di mettere a confronto due stili di vita completamente diversi, far interagire due ragazzi venuti dai "bassi" di Napoli con gli abitanti di una città come New York che all'epoca era già una metropoli. Per non parlare dell'occasione di trattare a modo nostro un tema come quello attualissimo dell'integrazione.
9)      Ci doni un piccolo l’incipit che ci lasci la voglia di leggere?

Giovani, forti e che sappiano leggere. Così aveva detto Eugenio e Cecilia aveva seri dubbi che la folla di uomini e donne di tutte le età che si era accalcata davanti ai moli rispondesse a quei requisiti. Soprattutto all'ultimo.
            Tre anni prima, quasi contemporaneamente alla loro entrata in guerra, gli Stati Uniti avevano deciso di porre un freno all'immigrazione massiccia chiudendo le porte agli analfabeti. Se la regola fosse stata osservata, quasi nessuno di quelli accalcati davanti alla capitaneria di porto avrebbe ottenuto il passaporto rosso. Quel pensiero diede a Cecilia una stretta allo stomaco: lei ed Eugenio sapevano leggere e scrivere.
            Chiuse gli occhi lasciandosi cadere sull'angolo di muretto che suo fratello aveva conquistato per loro. Era marzo e la giornata era splendida. Il cielo azzurro si rifletteva sulle onde piccole e lucenti del golfo, il sole era alto e l'aria frizzante e perfino profumata, nonostante quella moltitudine umana sporca e lacera.
            Napoli non le era mai sembrata bella come in quel momento e si pentì con tutta se stessa per aver imposto a Eugenio di alzarsi all'alba per caricare dalla fonte del Lavinaio abbastanza acqua perché tutti e due potessero fare il bagno. Forse, se li avessero trovati sporchi e infestati di parassiti come tanti di quelli intorno a loro, li avrebbero scartati, anche se non erano analfabeti. Ma la loro sfortunata madre le aveva istillato un senso della dignità troppo forte perché lei potesse accettare di essere umiliata dal disprezzo di uno sconosciuto ammericano che veniva lì a sceglierli, come animali al mercato del bestiame. Aveva insistito perché indossassero i loro abiti migliori e perché Eugenio appuntasse sulla vecchia giacca la medaglia che si era guadagnato in guerra.
            Furono ore di attesa, rese meno dure dal calore del sole, dalla carezza del vento profumato di mare, dal cartoccio di spassatiempo comprato per un soldo da una venditrice ambulante. Cecilia pensò che quella donna era l'unica che avrebbe guadagnato qualcosa tra tutti quelli presenti al porto.
            «Sei stanca?» chiese Eugenio passandole un fiasco che avevano riempito d'acqua lungo la strada. Gli spassatiempo avevano bruciato loro la lingua.
            Il sole riempiva di riflessi dorati le acque del porto, l'aria del pomeriggio si era fatta pungente ma la capitaneria, dove l'americano aveva istallato il suo ufficio, era ormai vicina. Una decina di persone al massimo.
            Cecilia annuì, asciugandosi le labbra con la manica. «E se non ci pigliano tutti e due?» chiese.
            «Ce ne torniamo a casa» la rassicurò. «Non ti lascio più sola, piccerè.»
            Le sorrise e lei sentì svanire tutta la rabbia che provava.
            «Quanto è lontana l'America?»
            «Venti giorni di piroscafo.»
            «E se il piroscafo affonda?»
            Eugenio rise. «Gesù, ce la facciamo a nuoto» la canzonò.
(P.S. Non si tratta dell’incipit, ma ci piaceva condividere questo momento.)


10)  Una volta scartato, aperto e ammirato con soddisfazione il vostro libro, con cosa lo accompagnereste? Cioccolata calda o the? Caffè o camomilla? Biscotti o torta? Panettone o Pandoro?
Noi suggeriremmo  una fetta di pandoro accompagnato da una tazza di cioccolata calda corretta con il whisky, rigorosamente fornito da una distilleria clandestina.

Come vedete le scrittrici sono molto simpatiche e, vi assicuro, brave e documentate, quindi vi consiglio la lettura
Vi è piaciuto come hanno risposto? Volete saperne di più?




BREVE BIO:
Laura Costantini e Loredana Falcone sono romane. Hanno superato gli ...anta e tanto vi basti per la parte strettamente anagrafica. Scrivono insieme dai tempi del liceo (classico) e non hanno mai smesso. Non si dividono personaggi e capitoli. Scrivono insieme nel vero senso della parola, incontrandosi una volta a settimana, tutte le settimane, cascasse il mondo, e mettendosi davanti a una tastiera nella cucina di Lory. Narra la leggenda che sfiorino la telepatia e che alle volte si spaventino, loro per prime, della sintonia raggiunta.
LINK

www.lauracostantini.it



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