con LUCIA GUIDA
autrice de ROMANZO POPOLARE
Amarganta, 2016
http://www.amarganta.eu/narrativa/romanzo-popolare/
'Romanzo
Popolare’ è la storia di due famiglie, i De Carlo e i Terrenzi, che abitano nel
medesimo caseggiato del rione di San Donato, alla periferia sud di Pescara.
Siamo nel 1965; la storia di Teresa e
Maria, perni esistenziali delle rispettive famiglie di appartenenza, si
intreccia grazie ai loro figli Matteo, Giacomo e Lidia, alunni presso la
medesima scuola elementare. Teresa offrirà l’aiuto e il conforto della propria
amicizia a Maria, moglie di Michele, edile alcolizzato e marito e
padre-padrone, alla perenne ricerca di un posto di lavoro costantemente a
rischio. Entrambe le donne hanno in comune un matrimonio infelice, ma ciò
nonostante sono ben decise a preservare le loro famiglie a costo di rinunciare
alla propria realizzazione personale. In un arco di tempo decennale le vite di
Lidia e Giacomo, figli di Teresa, e di Matteo, figlio di Maria, troveranno una
loro collocazione esistenziale coerente con le scelte intraprese dai rispettivi
genitori. Al di là di qualche tentennamento e piccolo fraintendimento,
l’amicizia delle due donne sopravvivrà alle vicissitudini a cui entrambe
saranno sottoposte, legandole con un filo sottile fatto di complicità e
solidarietà tutto al femminile fino alla fine dei loro giorni.
1)
Come è il tuo rapporto con il Natale?
Molto buono. È la festa tradizionale a cui sono legata
maggiormente, probabilmente perché ho tantissimi ricordi felici della mia
infanzia legati a questa ricorrenza. A una famiglia allargata numerosa riunita
attorno a una tavola festosa e imbandita. Rigorosamente vestita con una
tovaglia rossa ricamata a mano, quella della mia nonna materna.
2)
Presepe o albero, perché?
Albero, anzi alberi (a casa ne faccio di solito due, uno al
piano giorno e l’altro al piano notte) . Mi piace guardarli accesi nel buio
della sera, mi fanno compagnia. E fanno festa. Del presepe mi piace a volte
ricomporre la Natività in un angolo del soggiorno popolandolo con Giuseppe,
Maria, il Bambinello e un angelo. Gli elementi più essenziali e significativi.
3)
Cosa ne pensi di Babbo Natale? Ci credi ancora?
Quando hai smesso di crederci e perché? Raccontaci un aneddoto natalizio
Ne penso bene, anzi benissimo. E mi diverto ancora oggi che
i miei figli sono cresciuti a creare un’atmosfera di magia sotto l’albero,
posizionando piccoli doni per loro e le persone che amo. Ho creduto
all’esistenza di questo personaggio mitico fino all’età di otto anni, periodo
in cui una compagnuccia di scuola, forte del fatto di avere un fratello
maggiore, mi ha detto che Babbo non esisteva. Ci sono rimasta malissimo. Credo
che un pezzetto della mia innocenza di bimba quel giorno sia volato via con questa
notizia per me tristissima e sconvolgente. Ho, però, fortunatamente conservato
in me quello che qualcuno definirebbe ‘Spirito Natalizio’, che è forse la cosa
più importante …
4)
Ami fare i regali? O ricevere regali? Che tipo
di regali? Preferisci la sorpresa o suggerisci a qualcuno i tuoi desideri?
Chi mi conosce sa che adoro fare regali forse più che
riceverli. È il mio modo personale di comunicare a qualcuno che lo penso e che
gli voglio bene: è sempre una cosa bella, almeno secondo me, connotare affettivamente
un piccolo dono, scegliendolo con cura perché possa risultare gradito a chi lo
riceverà. Per i miei regali non faccio distinzione tra la ‘sorpresa’ e il dono
pilotato: apprezzo il gesto in sé, al di là della cosa scelta, specialmente se è
stata pensata col cuore.
5)
Ami ricevere libri o preferisci comprarteli? Hai
mai ricevuto un libro che non sei riuscito a leggere? E perché? O uno che
invece è stata una vera bella sorpresa inaspettata?
Da piccola e da grande considero il libro uno dei doni più
belli mi possano essere fatti. In genere, però, chi me li regala sceglie
‘bene’: acquista, cioè, un libro che di sicuro possa piacermi. Diciamo che
libri e profumi non si possono ricevere da tutti, sono entrambi doni
‘personali’, da scegliere con grande attenzione.
6)
Come si intitola il romanzo che hai scritto e
vorresti consigliare come regalo di Natale?
Il romanzo che mi piacerebbe che i miei lettori mettessero
sotto l’albero per amici e parenti ( ma anche per loro stessi! ) si intitola
‘Romanzo Popolare ed è stato pubblicato nel febbraio di quest’anno da Amarganta
Editrice di Rieti.
7)
Cosa ha
di particolare il tuo romanzo per finire sotto l’albero di Natale? A chi è
adatto?
‘Romanzo’ è la storia di due famiglie pescaresi raccontata
nell’arco di un decennio a partire dal 1965 ed è destinato a un pubblico adulto.
Narra di cose semplici che fanno parte della quotidianità di tanti di noi. A
leggerlo con attenzione offre diversi spunti di riflessione perché parla di
amore, di amicizia, di violenza di genere, di illusioni ma anche di speranze in
un futuro tutto da costruire lavorando con impegno e cogliendo le opportunità
che la vita ci offre, anche nei momenti di grande difficoltà. Sono fermamente
convinta che siamo noi a costruirci il nostro destino, e che il sentiero più
tortuoso possa essere raddrizzato se abbiamo realmente voglia di lavorare su
noi stessi. Certo un atteggiamento esistenziale costruttivo richiede molto
impegno ma alla fine dà i suoi frutti. Rassegnarsi a una sorte percepita come
ostile e accettarla pedissequamente non ha poi molto senso. Bisogna sempre
tentare di migliorare la propria situazione, magari iniziando a migliorare noi
stessi
8) Ti è piaciuto scriverlo? Da dove nasce la storia?
Ho scritto ‘Romanzo’ molto volentieri anche se mi è costata
una certa fatica farlo, dal momento che nella vita faccio tutt’altro e ho una quotidianità
molto piena di impegni. Privilegiare la stesura di un romanzo rispetto a quella
di un racconto breve, genere che amo parecchio e che mi ha avviata alla
scrittura, ha richiesto un notevole esercizio di pazienza. Ritagliarmi uno
spazio per far prendere consistenza alle vicende dei miei personaggi non è
stato sempre facile. Diciamo che ho messo a frutto soprattutto i momenti di
pausa dei weekend. La storia è ambientata in un quartiere popolare di Pescara
che è la città in cui vivo e lavoro. Volevo parlare di quanto a volte sia
complesso vivere e crescere anche in una piccola città di provincia. Spero di
esserci riuscita.
9)
Ci doni un piccolo incipit che ci lasci la
voglia di leggere?
Certamente.
“Matteo Terrenzi sbirciò tra le persiane scrostate la scena che si stava svolgendo nel cortile sottostante, l’ennesimo trasloco dalla campagna alla città. Per lui avrebbe potuto significare avere qualche amico in più per dare quattro calci a un pallone ed esplorare i campi circostanti la periferia. L’agglomerato urbano ospitava la sua e una moltitudine imprecisata di famiglie giunte dalla provincia. Tutte alla ricerca di un nuovo cielo a cui sollevare lo sguardo e di nuove opportunità di vita.
“Matteo Terrenzi sbirciò tra le persiane scrostate la scena che si stava svolgendo nel cortile sottostante, l’ennesimo trasloco dalla campagna alla città. Per lui avrebbe potuto significare avere qualche amico in più per dare quattro calci a un pallone ed esplorare i campi circostanti la periferia. L’agglomerato urbano ospitava la sua e una moltitudine imprecisata di famiglie giunte dalla provincia. Tutte alla ricerca di un nuovo cielo a cui sollevare lo sguardo e di nuove opportunità di vita.
Con attenzione, scrutò lo scarico delle suppellettili,
mobili e pacchi accuratamente sigillati. Era sorvegliato da un uomo di media
statura e corporatura, baffi e capelli neri, certamente il padrone di tutta
quella roba. Una donna affacciata al secondo piano gli dava suggerimenti,
attorniata dai figli, un
maschio e una femmina.
«Matteo!»
Il ragazzo trasalì alla voce burbera di suo padre Michele.
Nonostante fosse quasi mezzogiorno, doveva essersi appena
svegliato e al solito era di cattivo umore. Matteo si sentì paralizzare per
l’ansia e si affrettò a raggiungerlo. Se non avesse obbedito in fretta come lui
pretendeva, ci sarebbero state ripercussioni.
(…) “
10)
Una volta scartato, aperto e ammirato con
soddisfazione il tuo libro, con cosa lo accompagneresti? Cioccolata calda o
tè? Caffè o camomilla? Biscotti o torta? Panettone o Pandoro?
Una bella tisana bollente ai frutti rossi, aromatica e
profumata. E qualche biscottino al cioccolato. Da centellinare con le pagine
del mio libro pian piano, senza fretta …
Vuoi sapere di più sull'autrice?
Lucia Guida, nata a S. Severo (FG), abita e lavora a Pescara come docente di lingua inglese nella scuola pubblica statale. Ha partecipato con racconti brevi alla realizzazione di antologie di autori vari per diverse case editrici dando alle stampe come solista e per la casa editrice Nulla Die nel 2012 la silloge di racconti "Succo di melagrana, Storie e racconti di vita quotidiana al femminile", menzione speciale al Premio Nazionale giornalistico, fotografico e letterario "Donne e così sia" (2014), e nel 2013 il suo romanzo d’esordio “La casa dal pergolato di glicine", premiato alla XIV Edizione del Premio Internazionale "Val di Vara - Alessandra Marziale” e al Concorso Nazionale "Urbe Parthenicum" nel 2015 per le sezioni editi. A febbraio 2016 ha pubblicato per Amarganta Editrice “Romanzo Popolare”, ambientato nella sua città d’adozione, Pescara, in un decennio a cavallo degli anni sessanta e settanta del XX secolo.
In passato ha curato la rubrica letteraria di
un’associazione culturale olistica abruzzese. Al momento si occupa di un blog
sulla piattaforma di WordPress, di uno
spazio da autrice su LiberArti Social
Reader Writer Artist e di tre
pagine dedicate su Facebook intitolate ai suoi libri.
https://luciaguida.wordpress.com/
https://luciaguida.wordpress.com/
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