Stasera facciamo irruzione nella
camera da letto di AMNERIS DI CESARE autore Di MIRA DRITTO AL CUORE
Editore RUNA EDITRICE, 2014
1)
Per
prima cosa vorrei chiederle: ama dormire molto? Se non dovesse lavorare o
studiare andrebbe a letto tardi, o
presto? si sveglierebbe all’ora di pranzo o all’alba?
Dormire mi
piace, mi è sempre piaciuto, ma mi è sempre piaciuto anche svegliarmi
prestissimo la mattina, uscire per le strade ancora deserte o poco batture,
l’aria fresca del mattino, il sorgere del sole. E amo anche il silenzio della
notte, la solitudine di una luce fioca accesa mentre tutta la casa è al buio e
tutti dormono. Vado a letto molto tardi,
ultimamente e mi sveglio molto presto. Dormire, da qualche anno è diventato un
po’ una sorta di perdita di tempo prezioso. Un pensiero ricorrente “avrò molto
tempo per riposarmi, un giorno, quando non mi sveglierò più” quindi, no, non mi
sveglierei mai a mezzogiorno.
2)
Che
tenuta notturna preferisce? Le piace dormire nudo, anche in inverno, o comunque
con poche cose addosso o ben coperto? Ci descrive il suo pigiama preferito o
camicia da notte? Si è mai comprato qualcosa che esce dal suo schema e poi non
ha indossato?
Dormo con
pigiamoni larghi e molto poco sexy. Non devono essere molto pesanti, mi
piacciono le coperte calde e lenzuola fresche, ma la tenuta da notte deve
essere leggera. Una volta mi sono comprata un pigiama di seta e raso, di quelli
a foggia maschile, con la giacca con i bottoni e le tasche e i pantaloni a
sigaretta. Non l’ho mai indossato. E’ ancora lì che gira nelle scatole per
armadio e che salta fuori puntualmente a ogni cambio di stagione. Ogni volta
penso: “quando dimagrisco, me lo metto di
sicuro”. Non lo indosserò mai, ormai l’ho capito.
3)
Potendo
avere una casa grande, vorrebbe dormire in coppia o in stanze singole? Le piace
un letto singolo o matrimoniale?
Letto
matrimoniale, assolutamente. E vorrei, come Virginia Woolf, “una
stanza tutta per me”. Però se l’avessi poi da lì non uscirei più. Quindi
meglio di no.
4)
Cosa
fa prima di dormire, una volta entrato nel letto? (Leggere, scrivere, guardare
la tv, stare al portatile con gli amici,
mangiare cioccolatini, pregare, ecc…)
Quando entro nel
letto (ci entro quasi tuffandomi) mi accoccolo e mi addormento, il più delle
volte pensando a ciò che sto scrivendo. Le cose migliori che ho scritto le ho
pensate prima di addormentarmi.
5)
Comodino
piccolo o gigantesco? Cosa tiene di solito sul suo comodino?
Un’abat-jour, il
telecomando della televisione, una pila spropositata di libri che vorrei
leggere.
6)
Le capita di alzarsi di notte,
completamente riposato? E cosa fa? Mangia, scrive perché ha un’idea, si
rilassa leggendo e riprende a dormire, o
cosa?
In genere se mi
alzo di notte vado in sala e accendo la tv. Guardo ciò che non ho potuto
guardare durante il giorno. No, difficilmente mangio. Se sono in fase di
scrittura, allora sì, scrivo.
7)
Le
capita di sognare? Cosa sogna spesso? Ha incubi ricorrenti? Sogna a colori?
Ricorda i sogni?
Raramente mi
ricordo i sogni che faccio. Ma alcuni, quando sono particolarmente
interessanti, li ricordo e capita persino che me li scriva subito appena
sveglia per paura di dimenticarmeli. Non ho incubi ricorrenti, ma sogni che si
ripetono anche se in modalità differenti, sì. E sono di due tipologie: la prima: sogno di essere alla fermata
di un autobus, o mentre sto per prendere un ascensore, o sto salendo una scala.
Salgo, e mentre sono in viaggio mi accorgo di aver sbagliato numero
dell’autobus, numero del bottone premuto, numero di interno scala intrapreso.
Entro nel panico perché quel mezzo mi sta portando dalla parte opposta in cui
io voglio/devo andare e allora scendo, e generalmente quando scendo mi sveglio.
Non sono mai ancora riuscita a tornare indietro e ad arrivare alla meta
prefissata. La seconda tipologia è
quella di sognare animali. In genere sogno un cane o un cavallo bianco. E so
che è un bel segno. Ma quando capita di sognare i gatti, stranamente, per
quanto siano belli e pacifici e li stia accarezzando, improvvisamente e
immancabilmente quel gatto nel sogno mi si rivolta contro e in genere o mi
pianta le unghie dentro la carne oppure mi soffia contro e mi morde. Quando
sogno questo, so che il giorno dopo avrò una grande delusione, o farò una
grossa litigata con qualcuno. Capita sempre, immancabilmente.
8)
Ha
mai sognato la trama di un romanzo che poi ha scritto?
Romanzo no, ma
racconti almeno due.
9)
Come
è nato il suo ultimo romanzo? Ricorda lo spunto?
Avevo un amico.
Un amico per la pelle. Il mio migliore amico dei miei vent’anni. Siamo stati
amici e molto legati per almeno dieci, quindici anni. Non ci si vedeva molto
spesso, ma quando ci si vedeva ci si sentiva complici, ci si voleva molto bene.
Non siamo mai andati oltre al bene platonico, e non è mai passata per la testa
a nessuno dei due di provare a uscire insieme in maniera più intima. Poi l’ho
perso di vista e per vent’anni non ho più saputo nulla di lui e non ho neppure
più pensato a lui, sapendo che comunque si era sposato ed era felice. Un giorno
quel pensiero è tornato e anche quello del “cosa
sarebbe successo se invece che soltanto amici avessimo provato a essere
amanti?”
Da lì è nata la
storia di Sarah e Thomas in Mira dritto al cuore.
10) Lo consiglierebbe ai nostri lettori da
leggere prima di dormire? Secondo lei che reazione avrebbe un lettore: si
addormenterebbe sereno dopo poche pagine, continuerebbe a leggere tutta la
notte, smetterebbe terrorizzato o cosa le hanno detto i suoi fans?
Chi lo ha letto,
e parlo anche delle mie amiche che lo hanno letto prima che venisse pubblicato,
mi ha confessato di non essersi potuta staccare dalla storia fino alla fine,
facendo anche le ore piccole. Anzi, il marito di una di queste mie amiche mi
telefonò chiedendomi:
“Cosa hai fatto a mia moglie? Mangia
regolarmente tutti i giorni alle 12:30 e guai a chi sgarra come orario. Va a
letto alle nove, legge qualche pagina e alle dieci di sera spegne la luce. E’
una metodica pazzesca, tu poi, la conosci bene, sai com’è fatta. E’ da due
giorni che non fa che leggere, non mangia, non dorme, stanotte ha spendo la
luce alle quattro del mattino. Cosa c’era scritto in quel tuo manoscritto?”
E poi le ha
rubato il libro per leggerselo anche lui. Direi che bisogna provare a leggerlo
per vedere se fa lo stesso effetto anche agli altri…
11) Al risveglio fa sempre colazione? Cosa
mangia a colazione? Dolce o salato? A casa o al bar?
Sì, la colazione
è il “premio” per iniziare bene la giornata. Se non faccio colazione non riesco
ad affrontare il giorno che arriva. Non ho bisogno di tanto: una tazza di latte
con caffè e qualche biscotto, o cereali, o una brioche. A casa, in cucina,
caffè con la moka (detesto il caffè delle macchinette) e la mia tazzona bianca
con il manico. Devo avere i miei “oggetti” di cucina. Quelli vecchi, usati,
sbeccati. Ma miei. Che mi ricordano tutto ciò che ho vissuto fino a oggi e di
cui mi ricordo ogni singolo particolare. Posso rinunciare al pranzo e alla
cena. Ma mai e poi mai alla colazione del mattino.
12) Mi regalerebbe una frase del suo romanzo per iniziare la
giornata e una su cui sognare stanotte?
Per iniziare la giornata:
Avevo la certezza di aver stretto un legame
molto sottile, un filo invisibile ma robusto con lui e che ci avrebbe tenuto
insieme. Uniti da una profonda affinità e un’intesa che andava oltre la
semplice simpatia. Sentivo che il momento della separazione ci avrebbe
raggiunto e dilaniato dentro
entrambi. Soffiai delicatamente sulle ciglia
ancora chiuse di Thomas e poi con altrettanta tenerezza sfiorai con le mie labbra
le sue in un bacio casto e pieno di affetto. Fu in quella che lui si svegliò e
sorridendomi mi offrì il primo sorgere del sole della mia vita.
Per sognare stanotte:
Ti accorgi mai del momento in cui la tua
vita sta per cambiare? Accade qualcosa che ti mette sull’avviso, o un pensiero
ti attraversa senza farsi notare ma
attento e preciso ti suggerisce
che quello è il tempo esatto della svolta?
Ricordo perfettamente la strana inquietudine che aveva preso l’abitudine di
visitarmi sul far della sera e si appollaiava placida in un angolo sgombro dai
pensieri nella mia testa da lì dirigeva le mie ansie e le azioni più strane, ma
lasciandomi ignara di tutto. Così inconsapevole che quando quella sera, già
passate le dieci, il telefono squillò non ebbi alcun pensiero, alcuna
preoccupazione. Neppure mia madre chiamava a quell’ora e gli amici romani
sapevano che dopo le nove e mezza a casa mia era meglio non farsi sentire.
Nonostante ciò, non pensai a cose tragiche, non mi spaventai. Risposi soltanto,
serena. Tranquilla.
«Sono Brian, il fratello grande di Thomas…
Ciao, Sarah».
Grazie per
avermi concesso un’intervista così intima.
Prego, grazie
a te!
adc
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