Interviste culinarie di
Federica Gnomo
Oggi salutiamo e ringraziamo Alexia Bianchini per averci aperto la porta
della sua cucina.
Minon
romanzo dark fantasy – edito da CIESSE
Autrici: Alexia Bianchini – Fiorella Rigoni
Minon è una cacciatrice di spettri. È
inconsapevole dell'origine del dono di poterli vedere e di riuscire a mandarli
in un'altro mondo attraverso un portale che lei stessa apre.
Si accorge però che qualcosa sta cambiando...
Gli spettri sono soliti a indurre al peccato per
potersi nutrire del male, ma ora spariscono anche umani in carne e ossa.
La prima domanda di rito è: le piace
mangiare bene? E cucinare?
Mi piace mangiare, a ogni ora del giorno. Sono onnivora e curiosa.
Adoro cucinare e sperimentare.
Lo fa per dovere o per piacere?
Per dovere perché ho tre pargoli e un marito goloso. Per piacere, dato che
è appagante.
Invita amici o è invitato?
Entrambi. Adoro avere gente a cena, ma mi piace anche essere invitata e
“mettere le gambe sotto il tavolo”.
Ha mai conquistato amici o un uomo cucinando?
In parte. Forse perché mio marito è del sud, mentre io sono una polentona
milanese. Ho imparato a cucinare i suoi piatti preferiti e lui ha cominciato ad
apprezzare i risotti.
Vivrebbe con una compagna o un compagno che non sa mettere
mani ai fornelli?
Certo, tanto cucino io.
Quando ha scoperto questa sua
passione?
Da bambina. Preparare i risotti era la mia passione.
Ci racconta il suo primo ricordo
legato al cibo?
È tristissimo. Mia madre era sempre a dieta, quindi non c’era un granello
di cioccolato fondente per casa, preparava pietanze insipide e le porzioni
erano scarse.
Ha un piatto che ama e uno che
detesta?
Adoro il risotto (non si era capito?) con salciccia e funghi, ma non posso
sopportare nemmeno la vista del pancotto (piatto antico che mi propinava mia
madre).
Un colore dominante proprio di cibi
che la disgustano?
Bordeaux, non sopporto le barbabietole.
Quando è in fase creativa ha un rito
scaramantico legato al cibo? Prende caffè? O tè, una bibita speciale per stare
fermo a scrivere?
Caffè con tanto latte, oppure tisane a go-go.
Scrive mai in cucina?
No, in cucina leggo (oltre a mangiare).
Altrimenti dove ama scrivere? e a
che ora le viene più naturale?
Scrivo nella stanzetta di mio figlio, con un vecchio PC che temo mi
abbandonerà presto. Scrivo a ogni ora.
Si compra cibo pronto ( tramezzini, pizza,
snack) o si cucina anche quando è molto preso dalla scrittura?
Mi capita di cibarmi al volo con i grissini.
Che tipo di cibo desidera di più
quando scrive ed è preso dal suo lavoro? Salato o dolce?
Salato. Rumino nervosamente mentre scrivo.
Ha un aneddoto legato al cibo da
raccontarci? O una cosa carina e particolare che le è accaduta?
Non vi è mai successo di dover mangiare due volte? Capita che non riesca a
frenare il desiderio di cibarmi. Mi chiama, mi incita, e alla fine cedo. Solo
che succede quando sono da sola, a volte poco prima di dovermi mettere a tavola
con la famiglia. Che fare? L’unico modo per non farsi scoprire è mangiare di
nuovo, e con gusto.
Lei è uno scrittore di fantasy-horror
quando esce a cena con i suoi figli, o amici
che tipo di locale preferisce? E quando esce con sua marito?
Scelgo in base al cibo. Amiamo mangiare il pesce, la pizza e il cibo
giapponese. Se siamo solo io e mio marito preferisco un luogo più intimo, con
musica e luci soffuse (sperando che non
sbuchi fuori all’improvviso uno zombie dalle cucine).
Oppure per festeggiare una
pubblicazione? Cosa tende a ordinare in
un locale?
Pesce. Una bella zuppa di cozze, due linguine agli scogli, una frittura
gustosa.
Inizio ad avere fame, molta fame.
Ha mai usato il cibo in qualche
storia?
Non rammento, ne ho scritte troppe.
Ad esempio in “Minon”
ci sono passi che ricordano cibi o profumi di cibo?
Minon mangia una mela e un misero panino, non sta vivendo una bella
situazione.
Lei evoca con il cibo? Il cibo è mai
protagonista?
Diciamo che la sua mancanza ha una spiegazione logica. Minon vede persone
felici, che cenano nelle loro case, ma per lei la vita è un po’ diversa. In
compenso la principessa Exafiria, l’incarnazione del male, ha una fame
indomabile, il problema è che per saziarsi vuole mangiare noi umani.
“Minon” a che ricetta lo legherebbe, e perché?
Risotto di seppia. Perché è un dark fantasy, si accosta decisamente bene!
Nelle sue presentazioni offre un
buffet? Pensa sia gradevole per gli ascoltatori intervenuti?
Sì, preparo sempre un po’ di spuntini. Credo sia gradevole, un modo per
stare insieme dopo aver parlato del libro.
Tende a fare un aperitivo con due
olive e patatine o ad offrire quasi un pasto completo?
Non proprio due olive, ma nemmeno un pasto. Offro diversi stuzzichini,
dolci e salati.
Per concludere ci potrebbe regalare
una sua ricetta? Quella che le riesce meglio?
LE UOVA RIPIENE DI TONNO non durano più di un minuto in tavola. I miei
bambini ne vanno matti.
Ingredienti Uova Ripiene:
5 uova sode
Tonno in scatola in olio d’oliva
1 ciuffo di prezzemolo
Maionese
Cuocere le uova sode, tagliare a metà e rimuovere il tuorlo. Stemperare
bene i tuorli con tonno (almeno una scatola) e maionese (mezzo tubetto),
prezzemolo (tritato fine), sale e pepe quanto basta.
Riempire gli albumi con il composto.
Impiattare decorando a piacere.
Quale complimento le piace di più
come cuoco? E come scrittore?
È un piatto da divorare.
È un libro da divorare.
Che frase tratta dalla sua opera o
dalla sua esperienza possiamo portarci nel cuore uscendo dalla sua cucina?
«Padrona, sto andando a vedere se gli spettri stanno facendo il loro
dovere, non vorrei mai che la mia signora potesse rimanere senza cibo», rispose
il servo con voce raspante.
Exafiria lo fissò per un altro momento, stringendo le palpebre, poi
lentamente ruotò il capo, non prestandogli più attenzione e tornò a mirare
oltre le grandi finestre, persa nei suoi pensieri inquietanti.
Il suo stomaco emetteva continui gorgoglii per la fame, provocando un
rumore sordo che la disturbava oltremodo.
La creatura ebbe un moto di rabbia.
Allungò le braccia esili che tese tremavano come corde bagnate, si portò le
mani alla testa chiudendo le orecchie per non sentire più nulla attorno a sé.
I lamenti delle vittime, rinchiuse nelle segrete della dimora, arrivavano
sino alla sua stanza, stuzzicandole l’appetito, mentre le liti di quei grandi
rapaci che aleggiavano intorno alla torre erano sempre più frequenti, attirati
dagli avanzi della principessa.
Grazie per la sua disponibilità
Grazie a voi, lietissima di aver risposto alle domande. Unico problema: mi
è venuto un languorino…
Nessun commento:
Posta un commento
Ti è piaciuto il post? Lascia un commento :)