Francesco Mastinu si conferma uno scrittore pulito e dal
tratto semplice. Moderno, senza tanti fronzoli eppure capace di evocare stati d’animo
e sensazioni con brevi incursioni in metafore o la descrizione di luoghi e ambienti.
Poche pennellate di personaggi e piombi nella situazione. Falene è la storia della ripresa in mano della
propria vita e dei propri sogni di evasione e scoperta di un giovane ragazzo gay, Manlio, che da anni
vive una storia d’amore con un professore adulto e affascinante, Enrico. Il
ragazzo si sente schiacciato e quasi una sottile ombra insicura accanto all’uomo
adulto che sembra gestire le sue scelte. L’incontro casuale con un pittore,
Francesco, per cui perde la testa, lo porterà a riflettere sulla sua storia
che, per un ragazzo della sua età, è importante ma forse troppo definitiva. Manlio
è contornato di figure femminili che contribuiscono alla trama: Mirna, Laura, Alba.
Il romanzo è LGBT, scritto da chi conosce bene la vita e gli ambienti gay,
quindi non risulta falso, né esageratamente patetico. Non c’è la solita denuncia
o il classico bullismo, ma solo una storia di vita vissuta nella ricerca di
stabilità e amore, e di una crescita personale
che avverrà per vie chi non sto qui ad anticipare. Una storia d’amore e
amicizia normale, che quello vuole
essere, nel bene e nel male, nella fedeltà e nel tradimento, che prende il
lettore e lo lascia scorrere piacevolmente le pagine proprio per la sua
autenticità. Finale in parte inatteso, ma
che corona lo sforzo di voler scrivere un romanzo di formazione.
Non volgare - Consigliato *****
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