Ho letto questo romanzo in circa 2 ore. Due sessioni di
un’ora sul tapis-roulant a velocità 2 e 2,5 chilometri/ora.
Esordisco dicendo subito che il romanzo mi è piaciuto tantissimo. La scrittrice rispetto al primo, La casa dal pergolato di glicine, risulta molto maturata.
Ha sfrondato la scrittura e arricchita di ritmo e colpi di scena pur conservando il tuo stile sobrio e famigliare.
In questo romanzo il modo di narrare e il tema trattato mi hanno subito preso. La scrittura è semplice ed efficace, il tema attuale seppure
descritto in un ambito temporale di qualche decennio fa. quasi a voler rimarcare che la vita delle donne di famiglia in fondo è sempre la stessa. Protagoniste assolute sono infatti le donne: Maria, Teresa, Lidia e Giselda, che affrontano con tenacia una vita di
provincia spesso fatta di rinunce. Compromessi per una pace famigliare che è
spesso il sogno femminile di un epoca e che ancora oggi persiste, amore come
rinuncia del sé, continua giustificazione . Ma anche voglia di riscatto e
forza. Temperamento nelle scelte dolorose. L’evoluzione-sopportazione femminile tratteggiata
con sapienza in quattro profili indimenticabili. I personaggi maschili vengono ben delineati ma
rimangono sullo sfondo e seppur necessari asservono alla forza di quelli femminili: li fanno sbocciare. Una storia con
degno finale, tutta soffusa di toni neutri: aria di casa, mestizia, lieve
grigiore, con squarci di luce e musica dati dalla giovinezza di alcuni
personaggi in un sereno e tacito seguitare del tempo, che non viene mai
sovrastato dagli eventi tragici. Consigliato. Un libro che ho amato molto e
letto di un fiato.
***** 5 stelline
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