mercoledì 20 maggio 2015

A letto con la scrittrice Coralba Capuani, Il cuore aspro del Sud, Butterfly Edizioni, maggio 2015

 Stasera facciamo irruzione nella camera da letto di Coralba Capuani autrice de “Il cuore aspro del Sud”, Butterfly Edizioni, maggio 2015

Riassunto dell’opera:
Siamo nel 1861, a San Donato al Monte, un paesino ubicato nell'entroterra abruzzese.  In questi luoghi impervi le storie di tre donne sono destinate a incontrarsi sullo sfondo di un’Italia appena unificata. La contessa Lucretia, vedova, vive sola con la sua inserviente Imelda. Giovani briganti si nascondono tra i monti per impedire l’arrivo dei piemontesi e il loro capo è Nicola, promesso sposo di Ada, una giovane abitante di San Donato. Intanto il tenente Corrado, originario del Nord, si stabilisce al paese prendendo il posto del defunto marito di Lucretia. Le loro storie sono destinate a incrociarsi in seguito a un traumatico evento: il tentato omicidio ai danni di Imelda. Che cosa nasconde questa donna dall’apparenza così impeccabile?
Tra amori indelebili e passioni inconfessabili, si delinea una storia nella Storia che porterà il
lettore in un viaggio ai più sconosciuto e che, sono certa, non potrà lasciarli indifferenti.
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Per sapere qualcosa sull'autrice andare al sito dell'editore:
Link Editore:
https://autoributterflyedizioni.wordpress.com/coralba-capuani/

INTERVISTA in camera da letto:


1)     Per prima cosa vorrei chiederle: ama dormire molto? Se non dovesse lavorare o studiare andrebbe a  letto tardi, o presto? si sveglierebbe all’ora di pranzo o all’alba?

Decisamente sì, sono una vera dormigliona. Se non faccio almeno otto ore di sonno filate, il giorno dopo sono intrattabile. Però c'è una dicotomia di fondo in questo, adoro le prime luci del giorno, i colori del sole che spunta all'orizzonte, il silenzio profondo del mondo esterno ancora immerso nei sogni, i suoni lievi della natura che si risveglia, come i piccoli cinguettii che si faranno più decisi man mano che il giorno avanza, le tapparelle che vengono alzate e così via. Perciò pur andando a letto tardissimo (amo godermi la seconda e la terza serata in tv), non mi sveglierei mai a mezzogiorno, amo troppo la mattina per poterci rinunciare.
2)     Che tenuta notturna preferisce? Le piace dormire nudo, anche in inverno, o comunque con poche cose addosso o ben coperto? Ci descrive il suo pigiama preferito o camicia da notte? Si è mai comprato qualcosa che esce dal suo schema e poi non ha indossato?

Comoda. Assolutamente comoda. Niente completini frou frou e la sola idea di dormire mezza nuda in pieno inverno mi fa gelare i piedi!!! So che non sarà molto sexy e forse mi rovinerò la reputazione, ma, d'inverno, un bel pigiamone di pile orso polare dentro e pelliccia di mammut fuori non me lo leva proprio nessuno. Per non parlare dei calzettoni di lana caprina uomo-repellenti: se un uomo ti vede conciata così ti schifa a vita! :-D Però d'estate no, lì si dorme in tutta libertà. O quasi.

3)     Potendo avere una casa grande, vorrebbe dormire in coppia o in stanze singole? Le piace un letto singolo o matrimoniale?

Non essendo sposata preferisco il letto singolo, perché nel letto matrimoniale ci sono troppi spifferi e poi non sono libera di muovermi, scalciare e tirare le coperte; le mie povere amiche che qualche volta all'università, per motivi di spazio, son state costrette a dividere il letto con me lo sanno. Altra cosa se nel letto c'è il tuo lui. In questo caso il letto matrimoniale è l'ideale, si sta comodi e dormendo vicini vicini non arriva neanche lo straccio di uno spiffero. :-p

4)     Cosa fa prima di dormire, una volta entrato nel letto? (Leggere, scrivere, guardare la tv,  stare al portatile con gli amici, mangiare cioccolatini, pregare, ecc…)

Di solito rifletto per un po'. Mi abbandono al dormiveglia e lascio i pensieri liberi di vagare. Spesso ripenso a ciò che ho scritto o dovrei scrivere, alle esperienze vissute, ai discorsi ascoltati che, a volte, diventano spunto per nuovi romanzi. Se un'idea è buona viene a "tormentarmi" proprio in questo momento. Non mi lascia in pace e si ripete come fosse la scena di un film finché mi tocca alzarmi per prendere appunti!

5)     Comodino piccolo o gigantesco? Cosa tiene di solito sul suo comodino?

Comodino piccolo, giusto per contenere il necessario: una o più sveglie, fazzolettini di carta, custodia degli occhiali. Non metto libri perché non amo leggere di sera, mi si affatica la vista. Meglio farlo in balcone immersa nella luce.

6)      Le capita di alzarsi di notte, completamente riposato? E cosa fa? Mangia, scrive perché ha un’idea, si rilassa  leggendo e riprende a dormire, o cosa?

Di solito non mi sveglio di notte, al massimo all'alba, soprattutto quando i miei gatti decidono che è ora di farmi alzare dal letto. Le rare volte in cui mi è capitato di svegliarmi nel cuore della notte, mi sono messa a scrivere o leggere, però non è che sia tanto lucida…

7)     Le capita di sognare? Cosa sogna spesso? Ha incubi ricorrenti? Sogna a colori? Ricorda i sogni?

Di solito ricordo ciò che sogno, soprattutto se si tratta di situazioni assurde, cosa che succede di frequente! Incubi per fortuna ne ho pochi, e di sogni ricorrenti si può dire che ne abbia due. Il primo è il mare, lo sogno spesso e volentieri e in tutte le maniere: calmo, agitato, azzurro, scuro ecc. L'altro sogno invece riguarda il viaggio. Sogno spesso di dover partire o tornare a casa. Il mezzo è sempre il treno e di solito mi tocca fare mille peripezie: il treno non arriva, non trovo la coincidenza e mi tocca starmene in una stazione che non conosco, spesso a orari improponibili. Però nonostante un po' d'ansia me la cavo sempre riuscendo a giungere a destinazione, per fortuna!

8)     Ha mai sognato la trama di un romanzo che poi ha scritto?
Certo di sogni strani ne faccio, ma non credo di aver mai preso spunto da un sogno. L'ispirazione mi viene nel dormiveglia, prima di addormentarmi o appena sveglia.

9)     Come è nato il suo ultimo romanzo? Ricorda lo spunto?

È nato dalla combinazione di due eventi. Avevo già scritto un romanzo ambientato nel passato e il mio desiderio era quello di tornare ancora più indietro; non so perché ma l'idea è venuta osservando un cielo stellato. Ho pensato a come quell'immensità mi facesse fantasticare, nonostante le luci che "rovinavano" un po' lo spettacolo. Allora mi sono immaginata in un passato lontano, quando l'illuminazione pubblica non esisteva ancora, o era scarsamente diffusa.  Cosa doveva provare quell'uomo o quella donna del passato? Ecco, da questa piccola intuizione sono venute fuori una serie di sensazioni e immagini che poi mi hanno portato grosso modo a una prima bozza della trama. Ma è stato soprattutto grazie alla lettura di un provocatorio articolo sul centocinquantesimo anniversario dell'unità di'Italia che mi è venuta la voglia di approfondire il tema del Risorgimento e del Brigantaggio. Lo sconcerto provato di fronte a notizie che neppure immaginavo, la delusione per essere stata ingannata dalla scuola che dovrebbe informare invece di mistificare la realtà dei fatti, ecco, tutto ciò mi ha portato a scrivere Il cuore aspro del Sud. È stato anche un viaggio di riscoperta delle mie radici; di tutte, anche di quelle che non conoscevo.

10) Lo consiglierebbe ai nostri lettori da leggere prima di dormire? Secondo lei che reazione avrebbe un lettore: si addormenterebbe sereno dopo poche pagine, continuerebbe a leggere tutta la notte, smetterebbe terrorizzato o cosa le hanno detto i suoi fan?

Si capisce che lo consiglierei! E non credo proprio che il lettore si addormenterebbe, anzi, mi è stato detto che una volta iniziato è difficile smettere di leggerlo. Sarà così? ;-)

11) Al risveglio fa sempre colazione? Cosa mangia a colazione? Dolce o salato? A casa o  al bar?

L'unica cosa che mi fa mollare il letto è proprio l'idea di un bel caffè. Se fosse per me non salterei la colazione neanche per andare a fare le analisi del sangue! Di solito preferisco farla a casa, in tranquillità e comodità: una bella tazzina di caffè con la stevia (sono a dieta…), una tazza di latte parzialmente scremato o un tè; ne ho di tutti i gusti e mi diverto a scovarne sempre di nuovi. I miei preferiti sono agli agrumi, il tè indiano chai, il tè verde al gelsomino, ai frutti tropicali o al bergamotto. Al latte o al tè accompagno ogni volta qualcosa di diverso: cereali (anche qui in fatto di gusti chi più ne ha più ne metta!), fette biscottate, pane, biscotti, ma sempre integrali. Sapete che solo a parlarne mi è venuta fame?!

12) Mi regalerebbe  una frase del suo romanzo per iniziare la giornata e una su cui sognare stanotte?
Con molto piacere, allora, la frase, o, meglio, un piccolo estratto per iniziare la giornata deve essere allegro, leggero, per mettere di buonumore dando la carica per affrontare la giornata.

Ada aveva dovuto aspettare più di un'ora il ritorno dell'unico cerusico della zona che, spesso e volentieri, si riciclava anche come veterinario. La moglie dell'uomo le aveva riferito che il marito era uscito da un pezzo per recarsi in una masseria della zona per aiutare a far nascere un vitellino in difficoltà. Quindi l'aveva fatta accomodare nell'atrio dello studio, certa che il marito sarebbe rincasato a breve. Ma il parto si era rivelato più complicato del previsto; il vitellino era nato morto e poi era toccato anche alla madre, spirata subito dopo averlo dato alla luce. Da qui era scaturita una lunga discussione con il proprietario terriero che aveva accusato l'uomo di essere un incapace, un veterinario della domenica – cosa non molto lontana dalla verità in effetti.
Così Ada aveva finito per passare il tempo osservando i marmi lucidi dell'ampia scalinata, nonché i busti di alcuni personaggi importanti che lei non aveva mai sentito nominare, prima di veder rincasare il medico con la faccia stravolta – quasi avesse fatto contemporaneamente a cazzotti con la vacca, il vitellino e il padrone. Perciò non si azzardò a fiatare quando lo vide attraversare la sala d'ingresso sbuffando e imprecando come il peggior scaricatore di porto.
Poi, quando l'uomo si fu deterso l'abbondante sudore appiccicato al faccione tipico di chi è abituato a mangiar carne tutti i giorni, una volta che si fu allisciato all'indietro i radi ciuffi brizzolati, Ada si avvicinò per spiegargli il motivo della sua visita. Non appena il medico capì che si trattava della contessa, afferrò per un braccio la ragazza e se la trascinò per la strada rimproverandola durante tutto il tragitto di non avergli detto prima che si trattava di una faccenda delicata come quella della vedova Mattei.

Per il secondo, invece, scelgo un pezzo dolce che accompagni il lettore nei sogni. Proprio la scintilla che ha dato l'avvio alla stesura del romanzo.

All’undicesimo rintocco della pendola, Lucretia appoggiò il lavoro a maglia stirandosi le pieghe del vestito di velluto nero, poi, prima di indossare il cappello, lanciò un’altra occhiata al quadrante pensando a Imelda. Quante volte l’aveva vista correre dalla cucina ancora con il grembiule indosso per avvertirla che era ora di andare e che, anzi, conveniva sbrigarsi prima che la chiesa si riempisse.
La contessa si affrettò ad asciugare la lacrima che le stava appena spuntando e uscì. Una raffica gelida le sferzò il viso, perciò si avvolse il capo con la mantellina lasciando scoperti solo gli occhi. Quasi attratta dalla luce alzò lo sguardo verso il cielo terso: non c’era neanche una nuvola, solo il riverbero delle stelle e della luna che splendevano nitide. Così se ne restò con il naso in su a contemplare lo spettacolo perdendosi nei pensieri. Allora le tornarono in mente i movimenti delle laboriose mani di Imelda la sera della vigilia quando, lavorando la pasta, trasformava la massa informe in lunghi fili dritti oppure spezzati e corti. O, ancora, attorcigliati e sottili, oppure bombati e con una piccola incavatura nel mezzo realizzata con il pollice. Lei non ne era mai stata capace. Tante volte aveva provato a imitarla di nascosto ma il risultato – tanti piccoli pezzettini di massa senza forma, troppo sottili o spessi, collosi o duri – l’aveva fatta ben presto desistere.
Certo, non poteva di sicuro immaginare che Imelda, trovando questi aborti dimenticati in un angolo nascosto della cucina al suo arrivo al mattino presto, quando lei dormiva ancora, li gettasse via con discrezione compiacendosi che la padrona l’ammirasse a tal punto da imitarla.
Lucretia ritornò al presente attratta dal luccichio di una stella: quanto avrebbe voluto trovarsi lassù, in mezzo a quell'immensità, piuttosto che in questa realtà scipita e triste. Allora San Donato, le misere esistenze di tutti i suoi abitanti, la sua stessa vita, la morte del maresciallo, persino quello che era accaduto a Imelda le sembrarono cose così insignificanti…

Grazie per avermi concesso un’intervista così intima.
Grazie a te, è stato bellissimo rispondere a queste domande, o, meglio, "sognare" a occhi aperti con te i e lettori.

Titolo: Il cuore aspro del Sud
Autore: Coralba Capuani
Editore: Butterfly edizioni
Pubblicazione maggio 2015
Collana: Digital emotions
Formato Kindle
Pagine: 340
Prezzo: 2,99
Genere: storico


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