Anno nuovo, nuovi autori in cucina.
Oggi salutiamo e ringraziamo l‘autore Lida Vendramin , Chiara e le farfalle, Edizioni Creativa, giugno 2013; per averci aperto la porta della sua cucina.
*Visto che siamo in cucina
potrei iniziare con una bella metafora in tema. Se il mio romanzo fosse un vino non sarebbe un rosso
importante, corposo, insomma un vino da meditazione ma, piuttosto, un
prosecchino fresco e frizzante. Affronto in modo leggero e poco convenzionale
delle tematiche molto comuni. Chiara e Luca sono una coppia di quasi
cinquantenni, sposati da più di vent'anni, con una figlia, Amanda, adolescente.
Pensano di essere una coppia felice, solo perché non hanno tempo di fermarsi a
riflettere, ma il loro rapporto è in crisi, vittima del tempo, della routine,
dei problemi lavorativi e di quelli di tutti i giorni. Nella vita di Chiara spunta
un corteggiatore segreto e il fragile equilibrio si spezza. Chiara si ferma,
riflette, prende coscienza della sua situazione ed inizia una sfida tra la sua
buona coscienza, che le dice di lasciar perdere in nome della famiglia, e
quella birichina, che le dice che la vita è una sola. Il finale è a sorpresa,
sia per Chiara che per Luca. Si legge d'un fiato ma ha delle forti controindicazioni
per i moralisti, i benpensanti e gli ipocriti. Se per voi la gelosia è un segno
d'amore e non un brutto sentimento di
possesso lasciate perdere, la lettura risulterà dannosa.
Vi lascio con questa frase scritta da
un lettore “ ...buono come il cornetto Algida, che serba il meglio
all'ultimo morso, questo libro si legge in un pomeriggio e ti lascia di buon
umore.*
La prima domanda di rito è: le piace
mangiare bene? E cucinare?
Premessa fondamentale: ho alle spalle un passato di pseudoanoressica,
tutt'ora butto sempre un occhio alla bilancia e la lista delle cose che non mi
piacciono è infinita.
Mangio poco ma quello che mangio deve stuzzicare la mia fantasia con
colori, odori, sapori che catturino la mia mente e mi facciano immaginare...
Prima di cucinare un piatto o ordinarlo al ristorante devo vederlo nella mia
mente, immaginarne gli odori e i sapori.
Gli amici, quando mi invitano a cena, ormai sono rassegnati, non si
preoccupano più di tanto... alla fine qualcosa da mangiare lo trovo. La cena è
una scusa per stare insieme.
Da una decina d'anni adoro cucinare, trovo che sia un'attività molto
divertente e rilassante. Per esempio... quando sono nervosa, invece di
logorarmi il fegato mi metto a fare qualcosa, magari mi metto a fare dei
cioccolatini con gusti particolari. Prima avevo una cucina di sopravvivenza
tipo... facciamo un risotto... busta N°1, N°2 o N°3?
Lo fa per dovere o per piacere?
Entrambe, dipende dal momento.
Invita amici o è più spesso
invitato?
Invito più spesso perché per molti invitare a casa è un po' laborioso.
Ha mai conquistato amici o una donna/uomo
cucinando?
Alcuni amici si sono innamorati
della mia cucina ma non mi è mai capitato, per la storia della mia vita
di provare a conquistare un uomo con una cena galeotta. Devo dire però che
l'invito a cena è una bella mossa di seduzione. Prima di tutto, a seconda dei
piatti che mi prepari mi faccio un'idea di che tipo sei. Se mi presenti un menù
tradizionale ti immagino come una persona chiusa, con poca fantasia, un
conservatore. Se invece ti cimenti con la nouvelle cuisine o con piatti molto
elaborati, d'effetto visivo esagerato mi viene da pensare che sei un tipo molto,
forse troppo attento all'immagine. La cena galeotta perfetta, a mio parere,
deve stimolare tutti e 5 i sensi, la
immagino fatta da tanti piccoli stuzzichini e con il rosso, il colore del fuoco
e della passione a farla da padrone.
Vivrebbe con una compagna o un compagno che non sa mettere
mani ai fornelli?
Lo faccio da anni con tanta serenità
Quando ha scoperto questa sua
passione?
Una decina di anni fa, in un momento emotivamente difficile, ho scoperto
che cucinare mi rilassava, stimolava la mia fantasia e creatività,
distogliendomi dai brutti pensieri. Passato il momento la passione per la
cucina è rimasta.
Ci racconta il suo primo ricordo
legato al cibo?
È legato più ad un rito che al piatto stesso. Si tratta della torta di riso
che faceva mia nonna. Non ricorda in che ricorrenza particolare, forse per San
Giuseppe, comunque tutte le mamme e le nonne preparavano queste torte in grandi
teglie di terracotta e le portava a cuocere nel forno di una panetteria. Nel
mio caso nel forno della Laura. Era bello perché c'erano tutte queste donne che
cianciavano, noi bimbi che si giocava e la Laura ci preparava per l'occasione
delle cosine buone buone per la merenda.
Ha un piatto che ama e uno che
detesta?
Non c'è un piatto definitivo che amo particolarmente, se mangio troppo
spesso una cosa che mi piace, mi viene a noia. Comunque chi mi fa dei piatti di
verdura mi accontenta sempre. Piatti che non mi piacciono ce ne sono a
bizzeffe, ma quelli che mi disgustano, per l'idea perché non li ho mai
assaggiati, sono quelli che prevedono capretto, agnello, maialino... insomma
quelli a base di cuccioli
Un colore dominante proprio di cibi
che la disgustano?
Il colore dei piatti di carne in umido
Quando è in fase creativa ha un rito
scaramantico legato al cibo? Prende caffè? O tè, una bibita speciale per stare
fermo a scrivere?
Nessun rito particolare. D'inverno bevo caffè o tisane bollenti, d'estate
del semplice succo di pompelmo
Scrive mai in cucina?
Scrivo spessissimo in cucina perché mi dà calore. È la stanza che
preferisco
Altrimenti dove ama scrivere? e a
che ora le viene più naturale?
Se non scrivo in cucina scrivo nella “stanza del casino”, una stanza enorme
dove ci sono gli armadi, una cyclette, la batteria di Marco, il mio compagno,
un angolo ufficio e due belle finestre con vista sul giardino e sulla campagna
intorno.
Scrivo quando il mio vero lavoro me lo permette, se mi vengono idee le fisso su un foglietto, poi le ricopio sul
pc, su un file apposito e le sviluppo quando posso.
Si compra cibo pronto ( tramezzini, pizza,
snack) o si cucina anche quando è molto preso dalla scrittura?
Di solito non compro cibi pronti. Quando sono da sola non cucino mai, mi
basta uno yogurt, quelli con i prippoli. Non dico la marca per non fare
pubblicità ma ho scoperto dei gusti sfiziosissimi, tipo yogurt al the indiano con palline di
cioccolato e zenzero o yogurt al the e palline di cioccolato all'arancia e
yogurt al cocco con palline al lime. Quando è freddo mi basta il mio cappuccino
solubile con aggiunta di cioccolato e 3 biscotti.
Che tipo di cibo desidera di più
quando scrive ed è preso dal suo lavoro? Salato o dolce?
Di solito non mi viene fame quando scrivo
Ha un aneddoto legato al cibo da
raccontarci? O una cosa carina e particolare che le è accaduta?
Altra piccola premessa. Nole, uno dei miei tre cagnolini, era un canino di
strada che viveva a Napoli. Quando l'ho adottato era ridotto molto male e, in
seguito a tutti i farmaci che gli abbiamo dovuto dare, ha sviluppato una
fortissima forma allergica. Per desensibilizzarlo ha dovuto fare una dieta
alimentare strettissima che prevedeva farro o polenta e carne di coniglio. Vado
nel mio supermercato preferito (adoro fare la spesa nei supermercati, dove non
c'è nessuno che mi chiede cosa voglio e posso curiosare e comprare con tranquillità)
e vedo con costernazione che il coniglio è disponibile solo intero o a metà.
Pigio il pulsantone rosso per chiamare il macellaio e mi si presenta un
ragazzone a cui chiedo se hanno carne di coniglio non a forma di coniglio.
Questo mi guarda, torna nel retro, si ripresenta dopo un paio di minuti con
tutti i macellai e mi chiede di ripetere la richiesta. Lo faccio, cominciano
tutti a ridere e mi chiedono delucidazioni. Tutta seria rispondo che la carne
serve per il mio cagnolino ma mi fa senso portarmi a casa quegli occhietti che
mi fissano da una testina spellata. Le risate si moltiplicano, mi chiedono se
sono sposata e, te lo scrivo in italiano perché in toscano è molto più
colorito, mi dicono che compatiscono molto mio marito. Comunque alla fine mi hanno
dato della carne di coniglio macinata
Lei è uno scrittore di narrativa quando esce a cena con i
suoi figli, o amici che tipo di locale
preferisce? E quando esce con suo marito?
Cerco sempre locali piccoli, informali, che mi abbraccino con il loro calore.
Oppure per festeggiare una
pubblicazione? Cosa tende a ordinare in
un locale?
Chiara e le farfalle è il primo romanzo che pubblico, e forse sarà l'unico.
Confesso che non l'ho festeggiato
Nelle sue presentazioni offre un
buffet? Pensa sia gradevole per gli ascoltatori intervenuti?
Ho fatto solo una presentazione, più che una presentazione era una
chiacchierata fra amici e l'ho organizzata all'ora dell'aperitivo in un
localino che fa dei cocktails e degli stuzzichini favolosi
Tende a fare un aperitivo con due
olive e patatine o a offrire quasi un pasto completo?
Odio gli aperitivi tristi
Ha mai usato il cibo in qualche
storia?
Cibo e musica
Ad esempio in “Chiara
e le farfalle” ci sono passi che ricordano cibi o profumi di cibo?
Ce ne sono diversi... c'è un cus cus, una cenetta sfiziosa che preparano
Luca ed Amanda, c'è il buffet per la festa in giardino di Amanda, la cena del
compleanno e una cena galeotta...
Il cibo è mai protagonista?
Protagonista proprio no però ha la sua importanza... ha anche il sapore di
un bacio
“Chiara e le farfalle” a che ricetta lo legherebbe, e perché?
Carpaccio di cocomero, melone e formaggio, perché è fresco, intrigante e
piccantino e ti fa venir voglia di mangiare anche quando è caldissimo e non ti
va niente
Per concludere ci potrebbe regalare
una sua ricetta? Quella che le riesce meglio?
*TORTINO DI RADICCHIO ROSSO*
Metto la ricetta con gli ingredienti originali, anche se possono essere
cambiati, a seconda di quello che hai in casa. Questa è una mia caratteristica.
Non butto mai via niente, per rispetto di chi è più sfortunato.
Prendi il radicchio rosso, lo tagli a striscioline e lo fai rosolare con
del buon olio d'oliva, un pochino d'aglio, sale, pepe. Quando è cotto lo frulli
insieme all'intingolino, lo metti in una ciotola, aggiungi un uovo, della
ricotta, parmigiano grattugiato, un'idea di farina e noce moscata. Trasferisci
il tutto in una teglia da forno, mi raccomando, fai uno strato basso... un paio
di centimetri, cospargi con poco parmigiano ed un mix di crackers (puoi anche usare qualche fiocco di mais) e
spezie mediterranee frullati. Lo metti in forno e lo fai gratinare.
Grazie, mai mangiato, proverò.
Quale complimento le piace di più
come cuoco?
Mi dici come si fa?
E come scrittore?
Non sono riuscito a chiudere il libro, nonostante l'orologio sul comodino
mi urlasse di farlo
Che frase tratta dalla sua opera o dalla sua esperienza di scrittore
possiamo portarci nel cuore uscendo dalla sua cucina?
L'intimità inizia condividendo il cibo la dice Chiara durante la cena galeotta ma la
seconda, se me la concedi, non è mia è del filosofo Immanuel Kant, ma la amo da
morire
Possiamo
giudicare il cuore di un uomo dal suo trattamento degli animali
Grazie per la sua disponibilità
Federica Gnomo Twins
Grazie Federica
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