1 di noi 2 dice:
“ Sono 3mendamente affascinato da te”.
“ Ma se neanche ci conosciamo!” esclamo al telefono.
Ci eravamo scambiati il numero di cellulare dopo aver chattato pochi giorni su
FB.
“ Allora incontriamoci per fare 4 chiacchiere e bere
un caffè”, mi propone.
Ci penso 5 minuti, e accetto.
6 una pazza!,
mi riconosco subito dopo, chiudendo la comunicazione.
Incontro in stazione con un semisconosciuto il 7 di 8bre, il mese del mio compleanno.
Mi faccio un regalo, mi dico. Un colpo di
testa, e magari anche al cuore, chissà.
La sua voce è profonda, lo immagino bello, e forse anche lui pensa sia una
bella donna.
Sarò una delusione,
ma non mi importa.
Non ci conosciamo di persona, FB, 9llo ruffiano, ci
ha fatto trovare. Strano mostrarsi prima dentro e poi fuori, uno strappo alla
consuetudine, un’espansione dell’anima e
poi il precipizio: solidificherò in
qualcosa di banale, e tutto tornerà come prima, come tanti incontri fatti di
giudizi affrettati.
Ore 10 a Roma.
Fa caldo: mi sono vestita di seta leggera, un abito scollato, le gambe
un po’ abbronzate ancora nude, i tacchi alti; voglio sembrare una donna perché
ho le palle di un uomo, in genere, e talvolta mi piace fare la femmina bambina.
Ho viaggiato su un treno scomodo tra
occhiate di pendolari. Ero un’intrusa.
Non sanno, non possono immaginare che uccido facilmente
me stessa e mi trasformo 11 volte all’anno, o 12…una al
mese, se serve, perché scrivo e leggo.
Vivo molte vite.
Loro spiano le tette, e seguono centimetro dopo
centimetro la curva dei polpacci. Niente di anormale, fare 13 al totocalcio, e
scopare con soddisfazione sono desideri
comuni e senza peccato. Non posso biasimarli… e poi mi fa piacere.
Arrivo un po’ in ritardo, mi affretto per
raggiungere il bar dove ci dobbiamo vedere, anzi riconoscere. Io non credo che
lui possa riuscirci, sono sicuramente difforme dalle sue fantasie.
Provo io. Scruto tutti e lo noto in un angolo vicino
alla porta, appoggiato a un tavolino. Legge un quotidiano. 14 minuti di ritardo ma mi ha aspettato. Deve
essere galante, o tirchio, perché non mi ha telefonato per sapere se ci avessi
ripensato. Deve avere una forte considerazione di se stesso, forse ha più di 15
cm di sesso, che è la media maschile italiana, e questo lo rende stabile.
Indifferente alle donne, sicuro di essere un numero 1. Di averla sempre vinta.
Mi avvicino, lo chiamo per nome. 2 occhi chiari, per
niente sorpresi mi individuano. Faccio un cenno. Lui prova a fissare il mio viso, cerca i miei, io li
abbasso.
Troppo confidenziale lo sguardo. 3mendamente
indagatore, intimo.
“Lorenzo?” chiedo.
“Federica?” mi risponde lui.
Sorrido. Lui si guarda intorno, c’è troppa
confusione.
“Facciamo 4 passi?” mi propone, “ c’è un posto molto
carino qui fuori”.
Non so perché ma 5 dita incontrano 5 dita e lo
prendo per mano.
“ 6 come pensavo…” dico. Lui non risponde.
7 scalini di travertino. Mi appoggio al suo braccio.
Mi sostiene. Arriviamo in una piazza, tavolini all’aperto. 8ni lucidi, un bar
elegante. Sole. “Ottima scelta!”, esclamo. “Non amo la confusione”.
Ci sediamo, ordiniamo il nostro caffè.
“ A che ora hai il treno?” mi chiede. Forse già si è
stancato.
Faccio finta di pensare, in realtà ho studiato tutti
gli orari. Deciderò secondo come si mette.
“Il primo tra poco, un’ora”, rispondo. Mi viene da
ridere, che credevo di stare al cinema?
Una bella sessione hard con tanto di gatto a 9 code? Oppure un pranzo galante,
10 violini e 11 rose rosse?
“ Un po’ troppo presto…” si lamenta.
“ Be’… ce n’è uno quasi ogni ora”, lo rassicuro.
Sorride.
“Aspetta, mi
pare…12,13…14,15…”. Lui si alza, avvicina la sedia e mi mette 1 dito davanti
alla bocca.
“Shhhhh…,
parli troppo”, mi dice mentre si avvicina. Avverto che vorrebbe baciarmi.
Potrebbe piacermi, ha labbra seducenti e un buon odore di maschio, ma allunga
un po’ insistentemente le mani sotto al tavolo e senza preavviso.
Arrivano i 2 caffè, neanche si accorge preso com’è a
risalire la pelle delle mie cosce; io con un braccio glieli rovescio sui pantaloni. 3 strilli, 4 imprecazioni; 5 minuti
e sono sulla strada della stazione.
“ 6 un bell’uomo Lorenzo, con te avrei potuto
continuare a contare anche oltre il 15, fino a 88… che è il numero dei baci o un più
intimo 69, ma tu almeno fino a 10 avresti potuto provarci…”.
Nessun commento:
Posta un commento
Ti è piaciuto il post? Lascia un commento :)