Grazie, ci vuole sensibilità...<3
“….tutti mi volevano gay. Daniel per amarmi. Attilio per tormentarmi. Mio padre per dare addosso a mia madre, e io? Qualcuno mi aveva interpellato? Qualcuno aveva chiesto per bene e chiaramente “Eddy tu cosa ne pensi?” Nessuno.” Così recita il fronteretro del libro, una storia adolescenziale di crescita, scoperta, conferma attraverso gesti, azioni, paranoie e pulsazioni involontarie del corpo. Protagonista è Eddy o meglio Edoardo ragazzo gracile, che combatte con la convinzione di essere il “brutto” del reame, e che viene messo continuamente a confronto con il cugino Attilio ragazzo biondo, sorridente, forzuto, insomma tutto ciò che si vorrebbe da un figlio. Eddy cerca di emarginare la pseudo-bruttezza con l’essere simpatico, gioviale, aver sempre la battuta pronta, la svolta arriva però in seconda liceo, al ritorno da Orbetello dove aveva passato l’estate a casa della nonna, conoscendo Daniel, ragazzo anglo-americano con cui istaura da subito un bella amicizia. I giorni dettano il rafforzare di questo amicizia, che vede i due in uno scambio simbiotico di emozioni, forse più forti di quanto si aspettassero e che lì porterà a scambiarsi anche un tenero bacio. Attilio di contro è un po’ il cugino geloso, protettivo e forse anche molto invidioso visto che professa a tutti di avere una ragazza, ma in realtà sicuramente è solo un fantasma immaginario dei suoi sogni. Tra litigi e respingimenti, ferite e pianti, un cambio di look, palestra, Eddy conosce Caterina ragazza semplice, per bene e a modo che gli farà riscoprire il piacere di relazionarsi anche con l’altro sesso. Ma si sa i primi amori non si scordano mai, e come gli amori infelici e gli erranti solitari Eddy si vedrà costretto a ritornare sui propri passi, affiancato da un quadro familiare ormai in rovina e un cugino che demonizza e non comprende, tutto fa da cornice all’esame di Stato in cui la voglia di affermare, di non reprimere, di non nascondere e dar libertà alle voci dell’anima farà vincere questo amore, si sa l’amore vince su tutto anche quanto la convenzionalità è sconfitta da dei “cupido” che dettano amore universale. Unico appunto io il libro l’avrei intitolato “Mi chiamano Eddy” invece di “Mi chiamo Eddy” e solo leggendo potrete scoprire perché dico ciò.
“Bacio velenoso, bacio che fende, taglia le labbra e recide i lacci; spara l’anima nel suo universo segreto. Bacio atteso, bacio negato, bacio incompreso. Bacio d’amore eppur pauroso, bacio che si affaccia nervoso. Bacio di notte tra le streghe del cuore, bacio d’amore.”
Nessun commento:
Posta un commento
Ti è piaciuto il post? Lascia un commento :)