venerdì 30 dicembre 2016

SOTTO L'ALBERO di NATALE con VANESSA NAVICELLI autrice de "Mina e il Guardalacrime"

con Vanessa Navicelli 
e una fiaba 



MINA E IL GUARDALACRIME
    VANESSA NAVICELLI
               Autrice indipendente  Dicembre 2016

                                         Link per acquisto Amazon:  http://tinyurl.com/zke7p4f

Breve sinossi a cura dell'autrice:

Avete mai pensato al valore di una lacrima? Forse è ora di cominciare…
Mina è una piccola lacrima in fuga, perché stanca di portare solo dolore a tutti quelli che incontra.
In cerca di una pozzanghera in cui buttarsi, inizia una storia di viaggio e di scoperta, durante la quale farà incontri strabilianti e bizzarri!
Intanto, il saggio Guardalacrime, esclamando “perbacco, mi metterà nei guai!”, inizia la sua ricerca e… La ritroverà?
Una storia che affronta il tema delle emozioni  e che ci ricorda quanto sia importante non fermarsi alle apparenze. Imparare ad apprezzare se stessi e i propri talenti. Confidarsi con chi ci vuol bene.
Mina e il Guardalacrime inaugura la collana delle Fiabe Bonbon. Fiabe “buone”, di nome e di fatto. Piccole e dolci come i bonbon.
Magia, poesia e tenerezza (a volte un pizzico di umorismo) sono le caratteristiche di queste storie, che possono far leva anche su lettori più adulti.  
Dai 4 anni. E per tutti quelli che hanno un cuore aperto alla magia.
Accompagnata da 8 tavole a colori illustrate a mano e illustrazioni a computer.



1)      Come è il tuo rapporto con il Natale?

Io ADORO il Natale! [So che non è bene abusare del maiuscolo, ma in questo caso era indispensabile.] Sono una specie di elfo festoso. E non è perché io abbia figli piccoli o fratellini… insomma, bambini strettamente attorno. No, no. Nessun bambino a parte quello che è in me.
Mi piace tutto del Natale. Il clima che si respira, la voglia di stare assieme, gli addobbi (nelle case e per le strade), le luci, le musiche, i libri, i film, la neve quando c’è... Tutto.
Amo talmente tanto il clima natalizio che tengo in casa gli addobbi di Natale tutto l’anno. Sì, sì, hai capito bene. Se vieni a trovarmi a luglio, trovi i festoni rossi, Babbi Natale, fiocchi di neve luccicanti di varie dimensioni, pupazzi di neve decorativi, angioletti, alberello e peluche vari che cantano e ballano, boule de neige, ghirlande e le luci dorate intermittenti.
Piccolo aneddoto. Le luci me le ha messe, in tutto il soggiorno, un mio carissimo e paziente amico, qualche anno fa a… ad agosto. Io avevo preparato anche le musiche di Natale, per creare la giusta atmosfera. Ma lui mi ha guardato e, indicando il termometro che in casa segnava tipo 28 gradi, mi ha detto: “Spegni ’sta musica o me ne vado in un nanosecondo!”
Lo so che a molti il Natale pesa e non vedono l’ora che passi, perché si sentono costretti a tutta una serie di rituali che la società impone (ad esempio le infinite cene aziendali o quelle con parenti lontanissimi che nemmeno sopporti, e i regali a persone a cui senti di doverli fare solo per obbligo, non per piacere). Ecco, per me non funziona così. Non dovrebbe funzionare così per nessuno! Il Natale è una festa da dedicare alle persone a cui vuoi bene, con cui stai bene sul serio. Tutto il resto è fuffa. Se faccio regali, se faccio auguri, se vedo amici… è perché sento la gioia del farlo.

2)      Presepe o albero, perché?
Da piccola, entrambi. Sono cresciuta in collina e mio padre, quand’era il momento, andava a prendermi il muschio per il presepe. Poi lo facevo con mia mamma (che aveva/ha decisamente più pazienza). L’albero lo facevamo subito dopo. Enorme, addobbatissimo. E finite le Feste lo piantavamo in giardino (infatti, più che un giardino, i miei ora hanno un piccolo boschetto davanti casa).
Adesso che vivo in un appartamento in città, non ho lo stesso spazio e ho dovuto cambiare tradizioni. Come dicevo all’inizio, addobbo tutta la casa più che posso, ma non ho più lo spazio per un albero che arrivi al soffitto…

3)      Cosa ne pensi di Babbo Natale? Ci credi ancora? Quando hai smesso di crederci e perché? Raccontaci un aneddoto natalizio
Caspita, ho anche un grembiule rosso con pettorina e la scritta: “Credo in Babbo Natale!” E ogni volta che rivedo “Miracolo nella 34ª strada”, mi vien voglia di affacciarmi al balcone e gridarlo.
Sinceramente, penso di crederci più oggi di quand’ero bambina. Forse oggi che sono adulta… ho più bisogno di crederci.
Un aneddoto? Be’, più che un aneddoto è un ricordo molto forte. I miei Natali da bambina hanno tutti il sapore degli agnolotti, del sugo e della gallina in brodo preparati in casa da mia nonna e dalla mia prozia, che abitavano con noi. Oggi loro due non ci sono più e il senso vero di quei sapori se n’è andato con loro.

4)      Ami fare i regali? O ricevere regali? Che tipo di regali? Preferisci la sorpresa o suggerisci a qualcuno i tuoi desideri?
Mi piacciono i regali che comunicano affetto. Che fanno capire che sono stati pensati davvero per te. Quand’ero più piccola, davo suggerimenti e anche molto chiari; ora no, la sorpresa va benissimo.

5)      Ami ricevere libri o preferisci comprarteli? Hai mai ricevuto un libro che non sei riuscito a leggere? E perché? O uno che invece è stata una vera bella sorpresa inaspettata?
Un regalo che mi viene dato con affetto mi rende sempre e comunque felice. Non c’è una tipologia che escludo a priori. Quindi sì, anche i libri vanno bene.
Libri che non sono riuscita a leggere ce ne sono, certo. Ma siccome si tratta di autori viventi e siccome siamo sotto Natale… ecco, magari non dico i nomi!
Un libro che invece mi è stato regalato ed è stato una bella sorpresa (perché non lo conoscevo) è “Il Vangelo secondo Biff, amico d’infanzia di Gesù”, romanzo di Christopher Moore. Arguto, umoristico, originale, molto ben scritto. 

6)      Come si intitola il romanzo che hai scritto e vorresti consigliare come regalo di Natale?
È una fiaba illustrata e s’intitola “Mina e il Guardalacrime”. Per lettori dai 4 ai 100 anni.
Inaugura una nuova collana: la collana delle Fiabe Bonbon.

7)       Cosa ha di particolare il tuo romanzo per finire sotto l’albero di Natale? A chi è adatto?
Credo non ci sia niente di meglio per passare il Natale di una fiaba da leggere in famiglia.
È adatta sicuramente ai bambini. Ma anche agli adulti che hanno ancora un cuore aperto alla magia, che sanno sognare, che non hanno perso di vista la poesia e lo stupore del bambino che tutti, da qualche parte, abbiamo ancora dentro.

8)      Ti è piaciuto scriverlo? Da dove nasce la storia?
Dare un piccolo contributo al mondo delle fiabe mi rende felice. Amo davvero scrivere storie per bambini che possano piacere anche agli adulti.
In quanto alla nascita della storia… Io piango tantissimo. [Detto così, sembra quasi me ne voglia vantare. No, è solo una presa di coscienza della situazione.] Se sono felice, se sono triste, se sono arrabbiata. Se qualcuno è gentile, se qualcuno è sgarbato. Se leggo un bel libro, vedo un bel film, ascolto una bella musica. Se qualcuno mi racconta una bella storia. A volte penso che il motto del mio subconscio sia: “C’è sempre un buon motivo per piangere!”
Ovviamente (come si deduce anche dalle situazioni che ho elencato) ci sono vari tipi di pianto. Ce ne sono tantissimi, in effetti. Di dolore. Di commozione. Di felicità. Di rabbia. Di stanchezza. Di frustrazione. Tanti altri. E io li frequento tutti in abbondanza!
Quindi... forse era naturale che prima o poi scrivessi una fiaba su una lacrima.


9)      Ci doni un piccolo l’incipit che ci lasci la voglia di leggere?
La fiaba inizia con una breve filastrocca che dà poi il via alla storia. La filastrocca iniziale è questa:
Il Guardalacrime conta e ne manca una:
perbacco, questa sì è vera sfortuna!
Bisogna trovarla, ma dove sarà?
Triste e pensosa, nei guai finirà!
Basta parlare, seguiamo la storia.
E speriamo che tutto si risolva in gloria…


10)  Una volta scartato, aperto e ammirato con soddisfazione il tuo libro, con cosa lo accompagneresti? Cioccolata calda o the? Caffè o camomilla? Biscotti o torta? Panettone o Pandoro?
Una cioccolata calda ci sta sempre bene, specie se la si condivide con dei bambini. Io, poi, sono un’amante dei dolci in generale. Quindi direi sì a tutti quelli che hai citato: biscotti, torta, panettone e pandoro. Non tutti in un’unica volta, eh! Però, visto che le Feste natalizie son lunghe e si può tirare fino alla Befana…


Consiglio questa fiaba a chi vuole avvolgersi in un morbido tepore, e gustare un BON BON di parole

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Ora conosciamo l'autrice

Vanessa Navicelli è cresciuta coi film neorealisti italiani, con le commedie e i musical americani, coi cartoni animati giapponesi, coi romanzi dell’Ottocento inglese e coi libri di Giovannino Guareschi. (Be’, sì… anche coi suoi genitori.) 
Crede nella gentilezza. E nell’umorismo. Forse è umoristico credere nella gentilezza.
Sottoscrive quello che diceva Frank Capra: “Con humour e affetto si favoriscono, a mio avviso, i buoni istinti. Sono un tonico per il mondo intero.” È convinta che dal bene nasce il bene. E le piace raccontarlo.
Dal 2014 ha iniziato la sua avventura come autrice indipendente, con la fiaba di pace Un sottomarino in paese (ebook e cartaceo, italiano e inglese). Il suo ultimo libro, appena uscito, è la fiaba illustrata Mina e il Guardalacrime.



LINK       www.vanessanavicelli.com




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