sabato 3 dicembre 2016

SOTTO L'Albero di Natale con LUCIA GUIDA, autrice de "Romanzo popolare", Amarganta 2016

con LUCIA GUIDA
autrice de ROMANZO POPOLARE 
Amarganta, 2016

http://www.amarganta.eu/narrativa/romanzo-popolare/



'Romanzo Popolare’ è la storia di due famiglie, i De Carlo e i Terrenzi, che abitano nel medesimo caseggiato del rione di San Donato, alla periferia sud di Pescara. Siamo nel 1965; la storia  di Teresa e Maria, perni esistenziali delle rispettive famiglie di appartenenza, si intreccia grazie ai loro figli Matteo, Giacomo e Lidia, alunni presso la medesima scuola elementare. Teresa offrirà l’aiuto e il conforto della propria amicizia a Maria, moglie di Michele, edile alcolizzato e marito e padre-padrone, alla perenne ricerca di un posto di lavoro costantemente a rischio. Entrambe le donne hanno in comune un matrimonio infelice, ma ciò nonostante sono ben decise a preservare le loro famiglie a costo di rinunciare alla propria realizzazione personale. In un arco di tempo decennale le vite di Lidia e Giacomo, figli di Teresa, e di Matteo, figlio di Maria, troveranno una loro collocazione esistenziale coerente con le scelte intraprese dai rispettivi genitori. Al di là di qualche tentennamento e piccolo fraintendimento, l’amicizia delle due donne sopravvivrà alle vicissitudini a cui entrambe saranno sottoposte, legandole con un filo sottile fatto di complicità e solidarietà tutto al femminile fino alla fine dei loro giorni.







1)      Come è il tuo rapporto con il Natale?
Molto buono. È la festa tradizionale a cui sono legata maggiormente, probabilmente perché ho tantissimi ricordi felici della mia infanzia legati a questa ricorrenza. A una famiglia allargata numerosa riunita attorno a una tavola festosa e imbandita. Rigorosamente vestita con una tovaglia rossa ricamata a mano, quella della mia nonna materna.
2)      Presepe o albero, perché?
Albero, anzi alberi (a casa ne faccio di solito due, uno al piano giorno e l’altro al piano notte) . Mi piace guardarli accesi nel buio della sera, mi fanno compagnia. E fanno festa. Del presepe mi piace a volte ricomporre la Natività in un angolo del soggiorno popolandolo con Giuseppe, Maria, il Bambinello e un angelo. Gli elementi più essenziali e significativi.
3)      Cosa ne pensi di Babbo Natale? Ci credi ancora? Quando hai smesso di crederci e perché? Raccontaci un aneddoto natalizio
Ne penso bene, anzi benissimo. E mi diverto ancora oggi che i miei figli sono cresciuti a creare un’atmosfera di magia sotto l’albero, posizionando piccoli doni per loro e le persone che amo. Ho creduto all’esistenza di questo personaggio mitico fino all’età di otto anni, periodo in cui una compagnuccia di scuola, forte del fatto di avere un fratello maggiore, mi ha detto che Babbo non esisteva. Ci sono rimasta malissimo. Credo che un pezzetto della mia innocenza di bimba quel giorno sia volato via con questa notizia per me tristissima e sconvolgente. Ho, però, fortunatamente conservato in me quello che qualcuno definirebbe ‘Spirito Natalizio’, che è forse la cosa più importante …

4)      Ami fare i regali? O ricevere regali? Che tipo di regali? Preferisci la sorpresa o suggerisci a qualcuno i tuoi desideri?
Chi mi conosce sa che adoro fare regali forse più che riceverli. È il mio modo personale di comunicare a qualcuno che lo penso e che gli voglio bene: è sempre una cosa bella, almeno secondo me, connotare affettivamente un piccolo dono, scegliendolo con cura perché possa risultare gradito a chi lo riceverà. Per i miei regali non faccio distinzione tra la ‘sorpresa’ e il dono pilotato: apprezzo il gesto in sé, al di là della cosa scelta, specialmente se è stata pensata col cuore.
5)      Ami ricevere libri o preferisci comprarteli? Hai mai ricevuto un libro che non sei riuscito a leggere? E perché? O uno che invece è stata una vera bella sorpresa inaspettata?
Da piccola e da grande considero il libro uno dei doni più belli mi possano essere fatti. In genere, però, chi me li regala sceglie ‘bene’: acquista, cioè, un libro che di sicuro possa piacermi. Diciamo che libri e profumi non si possono ricevere da tutti, sono entrambi doni ‘personali’, da scegliere con grande attenzione.
6)      Come si intitola il romanzo che hai scritto e vorresti consigliare come regalo di Natale?
Il romanzo che mi piacerebbe che i miei lettori mettessero sotto l’albero per amici e parenti ( ma anche per loro stessi! ) si intitola ‘Romanzo Popolare ed è stato pubblicato nel febbraio di quest’anno da Amarganta Editrice di Rieti.
7)       Cosa ha di particolare il tuo romanzo per finire sotto l’albero di Natale? A chi è adatto?
‘Romanzo’ è la storia di due famiglie pescaresi raccontata nell’arco di un decennio a partire dal 1965 ed è destinato a un pubblico adulto. Narra di cose semplici che fanno parte della quotidianità di tanti di noi. A leggerlo con attenzione offre diversi spunti di riflessione perché parla di amore, di amicizia, di violenza di genere, di illusioni ma anche di speranze in un futuro tutto da costruire lavorando con impegno e cogliendo le opportunità che la vita ci offre, anche nei momenti di grande difficoltà. Sono fermamente convinta che siamo noi a costruirci il nostro destino, e che il sentiero più tortuoso possa essere raddrizzato se abbiamo realmente voglia di lavorare su noi stessi. Certo un atteggiamento esistenziale costruttivo richiede molto impegno ma alla fine dà i suoi frutti. Rassegnarsi a una sorte percepita come ostile e accettarla pedissequamente non ha poi molto senso. Bisogna sempre tentare di migliorare la propria situazione, magari iniziando a migliorare noi stessi

8)  Ti è piaciuto scriverlo? Da dove nasce la storia?
Ho scritto ‘Romanzo’ molto volentieri anche se mi è costata una certa fatica farlo, dal momento che nella vita faccio tutt’altro e ho una quotidianità molto piena di impegni. Privilegiare la stesura di un romanzo rispetto a quella di un racconto breve, genere che amo parecchio e che mi ha avviata alla scrittura, ha richiesto un notevole esercizio di pazienza. Ritagliarmi uno spazio per far prendere consistenza alle vicende dei miei personaggi non è stato sempre facile. Diciamo che ho messo a frutto soprattutto i momenti di pausa dei weekend. La storia è ambientata in un quartiere popolare di Pescara che è la città in cui vivo e lavoro. Volevo parlare di quanto a volte sia complesso vivere e crescere anche in una piccola città di provincia. Spero di esserci riuscita.
9)      Ci doni un piccolo incipit che ci lasci la voglia di leggere?
Certamente.

“Matteo Terrenzi sbirciò tra le persiane scrostate la scena che si stava svolgendo nel cortile sottostante, l’ennesimo trasloco dalla campagna alla città. Per lui avrebbe potuto significare avere qualche amico in più per dare quattro calci a un pallone ed esplorare i campi circostanti la periferia. L’agglomerato urbano ospitava la sua e una moltitudine imprecisata di famiglie giunte dalla provincia. Tutte alla ricerca di un nuovo cielo a cui sollevare lo sguardo e di nuove opportunità di vita.
Con attenzione, scrutò lo scarico delle suppellettili, mobili e pacchi accuratamente sigillati. Era sorvegliato da un uomo di media statura e corporatura, baffi e capelli neri, certamente il padrone di tutta quella roba. Una donna affacciata al secondo piano gli dava suggerimenti, attorniata dai figli, un
maschio e una femmina.
«Matteo!»
Il ragazzo trasalì alla voce burbera di suo padre Michele.
Nonostante fosse quasi mezzogiorno, doveva essersi appena svegliato e al solito era di cattivo umore. Matteo si sentì paralizzare per l’ansia e si affrettò a raggiungerlo. Se non avesse obbedito in fretta come lui pretendeva, ci sarebbero state ripercussioni.
(…) “

10)      Una volta scartato, aperto e ammirato con soddisfazione il tuo libro, con cosa lo accompagneresti? Cioccolata calda o tè? Caffè o camomilla? Biscotti o torta? Panettone o Pandoro?
Una bella tisana bollente ai frutti rossi, aromatica e profumata. E qualche biscottino al cioccolato. Da centellinare con le pagine del mio libro pian piano, senza fretta …
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Lucia Guida, nata a S. Severo (FG), abita e lavora a Pescara come docente di lingua inglese nella scuola pubblica statale. Ha partecipato con racconti brevi alla realizzazione di antologie di autori vari per diverse case editrici dando alle stampe come solista e per la casa editrice Nulla Die nel 2012 la silloge di racconti "Succo di melagrana, Storie e racconti di vita quotidiana al femminile", menzione speciale al Premio Nazionale giornalistico, fotografico e letterario "Donne e così sia" (2014),  e nel 2013 il suo romanzo d’esordio “La casa dal pergolato di glicine", premiato alla XIV Edizione del Premio Internazionale "Val di Vara - Alessandra Marziale” e al Concorso Nazionale "Urbe Parthenicum" nel 2015 per le sezioni editi. A febbraio 2016 ha pubblicato per Amarganta Editrice “Romanzo Popolare”, ambientato nella sua città d’adozione, Pescara, in un decennio a cavallo degli anni sessanta e settanta del XX secolo.
In passato ha curato la rubrica letteraria di un’associazione culturale olistica abruzzese. Al momento si occupa di un blog sulla piattaforma di WordPress, di uno spazio da autrice su LiberArti Social Reader Writer Artist e di tre pagine dedicate su Facebook intitolate ai suoi libri.

https://luciaguida.wordpress.com/








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