domenica 18 dicembre 2016

SOTTO L'ALBERO di NATALE con Donatella Perullo, curatrice e autrice insieme ad altri scrittori di SPOSA PER SEMPRE, antologia di racconti 2016


con DONATELLA PERULLO
curatrice e autrice di 

Sposa per sempre- cinque passi nella leggenda AUTORE AA.VV.
CASA EDITRICE  Self .Anno 2016


Ci sono racconti che arrivano da molto lontano, che hanno attraversato il tempo e l’oceano per raggiungerci. Ci sono storie magiche che ci toccano dritte al cuore. La storia di Pascualita è così, suggestiva e affascinante pur nella sua macabra drammaticità. Un manichino così perfetto da sembrare in carne e ossa anima, da quasi un secolo, la vetrina di un atelier di abiti da sposa in Messico e suscita l’ammirazione e la curiosità di tutti, tanto da divenire leggenda.

Una ragazza morta prima delle nozze, sua madre che non vuole lasciarla andare e ne fa imbalsamare il corpo per esporlo nella vetrina del suo negozio… ma qual è la verità? Cinque autori si sono lasciati affascinare dall’alone di mistero che gravita intorno alla bellissima Sposa per sempre e hanno interpretato e rivisto la leggenda, ognuno con il suo stile, trasportato dalla propria ispirazione. Cinque racconti sulla sposa cadavere di Chihuahua, cinque passi nella leggenda di Pascualita.


1)      Come è il tuo rapporto con il Natale? Il mio rapporto con il Natale è contraddittorio. Lo odio e lo amo allo stesso tempo e se lo odio, è forse perché lo amo e non posso viverlo come vorrei. Mi piacerebbe poterlo condividere con tutti coloro che amo in una bella baita tra la neve ricca di addobbi, con un camino che riscaldi e profumi l’atmosfera e personale di servizio pronto a esaudire ogni nostra necessità. Invece mi ritrovo tutti gli anni in un’atmosfera inquinata dalle brutture del mondo, a dover fare i conti con la realtà che ha ridotto una festa magica in un deprimente evento commerciale fonte soprattutto di stress.
2)      Presepe o albero, perché? Entrambi. Amo l’albero che non manca mai perché con le sue luci e i suoi colori è quello che riesce meglio a creare l’atmosfera giusta, ma da buona napoletana riservo un posto speciale anche al presepe che è il simbolo della tradizione della mia terra. Ne ho costruito io stessa uno che tutti gli anni non dimentico mai di esporre.
3)      Cosa ne pensi di Babbo Natale? Ci credi ancora? Quando hai smesso di crederci e perché? Raccontaci un aneddoto natalizio. Il mio caro amico Babbo Natale! È stata la mia illusione più grande e la disillusione più dolorosa. Ricordo quando da bambina uscivo da casa con i miei per andare a trascorrere la vigilia con i nonni e al mio rientro trovavo sotto l’albero, un mare di regali. Era un’emozione grandissima e il fatto che mio padre, fingendo una dimenticanza, potesse essere tornato indietro per sistemare i regali, era impensabile. Quando compii nove anni e mi rivelò la verità, non gli volevo credere, dovette insistere e darmi mille spiegazioni per convincermi che Babbo Natale era stato solo una splendida illusione. E pensare che una volta ci avevo anche litigato per telefono! Era successo quella volta che avevo chiesto un Cicciobello e invece mi era arrivato un soffice puff rosa confetto. La delusione era stata così grande che la notte seguente Babbo Natale era venuto a riprendersi il regalo e mi aveva telefonato per chiedermi scusa. Il mio papà è sempre stato bravo a camuffare la voce, ma all’epoca io amavo creder nelle favole. Bei tempi.
4)      Ami fare i regali? O ricevere regali? Che tipo di regali? Preferisci la sorpresa o suggerisci a qualcuno i tuoi desideri? Una volta amavo tantissimo fare regali e tutto l’impegno che ci mettevo era ripagato dall’espressione di gioia di chi apriva il mio pacchetto. Cominciavo mesi prima a giare per negozi o mercatini in cerca di quello che poteva fare felici gli altri. Oggi non più, faccio ancora regali, ma con meno impegno e fantasia anche se mi è rimasta la sensibilità ai desideri degli altri e mi basta cogliere una loro frase o uno sguardo per capire cosa potrebbero desiderare e sorprenderli.
5)      Ami ricevere libri o preferisci comprarteli? Hai mai ricevuto un libro che non sei riuscito a leggere? E perché? O uno che invece è stata una vera bella sorpresa inaspettata?I libri preferisco comprarmeli. Sono una scelta molto personale, più del profumo e difficilmente qualcun altro può scegliere quello giusto per me. In genere chi mi conosce lo sa ed evita incauti acquisti o aggira l’ostacolo rinunciando alla sorpresa e chiedendomi che libro mi piacerebbe avere. Mi è capitato di ricevere libri che non sono riuscita a leggere, due volte. In entrambi i casi erano libri centrali di serie di cui non possedevo altri  volumi. Un anno, invece, ricevetti un’intera quadrilogia che più volte avevo ammesso di desiderare (avevo gettato l’amo) e che non avevo ancora avuto possibilità di acquistare. Quell’anno saltellai di gioia come una bimba.
6)      Come si intitola il romanzo che hai scritto e vorresti consigliare come regalo di Natale? L’ultimo lavoro cui mi sono dedicata non è un romanzo ma un’antologia. È un volume molto particolare che ho anche editato, curato nella prefazione e nei ringraziamenti e che è nato da un’idea che mi venne leggendo un articolo su Pascualita, la sposa cadavere di Chihuahua. In quei giorni due cari amici scrittori ed io parlavamo spesso di scrivere qualcosa insieme e poiché io (lo ammetto) sono un’autrice solitaria, proposi loro di non scrivere un romanzo a più mani, ma di lasciarci andare a dei racconti che avessero come denominatore comune quell’affascinante manichino in abito da sposa. Maria de Riggi e Armando Maschini accettarono e fecero propria l’idea senza esitazioni e insieme decidemmo di coinvolgere anche altre due amiche valide scrittrici, Roberta Martinetti e Paola Bianchi.  È nato così un progetto portato avanti con entusiasmo e impegno da tutti e cinque che ci sta dando soddisfazioni.
7)       Cosa ha di particolare il tuo romanzo per finire sotto l’albero di Natale? A chi è adatto? Sposa per sempre è una raccolta di cinque racconti molto diversi tra loro, pur essendo ispirati dalla stessa leggenda. Il mio racconto, ad esempio, è un fantasy/storico che unisce la leggenda di Raimondo di Sangro principe di Sansevero a quella di Pascualita. La toccante novella di Maria De Riggi parla del desiderio di maternità e dell’amore di un piccolo orfano per la mamma che si è scelto. Il racconto di Armando Maschini è una favola horror di amore e possessione demoniaca. Il racconto di Roberta Martinetti è un affresco che solletica l’immaginario, mentre quello di Paola Bianchi è un thriller ricco di tensione. Ce n’è insomma per tutti i gusti, ma soprattutto per coloro che sono incuriositi dalle leggende, dal mistero e dalle emozioni forti.

8)      Ti è piaciuto scriverlo? Da dove nasce la storia? Mi è piaciuto molto scrivere il mio racconto, ma è stato molto stimolante anche dedicarmi all’editing dei lavori dei miei colleghi. Era la mia prima esperienza in tal senso. Sono sempre stata molto severa con me stessa, ma non avevo mai osato rivedere scritti di altri. Ho trovato l’esperienza istruttiva e coinvolgente anche se faticosa.  Riuscire a levigare il lavoro di un altro scrittore senza stravolgerlo e modificarne lo stile è stata una sfida entusiasmante.

9)      Ci doni un piccolo l’incipit che ci lasci la voglia di leggere? Vi propongo l’incipit del mio racconto, intitolato L’allievo alchimista: A marzo qui a Chihuaua non piove quasi mai, ma oggi il tempo sembra adeguarsi al mio stato d’animo e il temporale è così fitto da offuscare la vista della vetrina. Sono seduto sulla panchina al di là della strada, immobile come lei che mi fissa senza vedermi, mentre mi struggo nella sua attesa. Ho la schiena dritta e il viso inespressivo di chi è perso in ricordi lontani. Una saetta cade su un tetto vicino, il bagliore e il fragore sono intensi e improvvisi, ma io non sussulto e non mi volto. Resto fisso sul suo volto, sul suo abito bianco e sulla mano appena protesa, che vorrei stringere. La pioggia m’inzuppa i vestiti e m’incolla i capelli alla fronte. La gente mi passa accanto senza vedermi, i visi nascosti dagli ombrelli, gli sguardi intenti a evitare le pozzanghere. Di tanto in tanto un’auto interrompe il contatto visivo tra me e lei, ed io sospiro di dolore mentre i ricordi ritornano al 1930, l’anno in cui il mio cuore si destò, lo stesso nel quale il dolore lo squarciò. La mia storia non è cominciata nel momento in cui la vidi, ma fu allora che iniziò la vita che valeva la pena di essere vissuta, e ora che ho duecentosettantatre anni, l’unica ragione è l’attesa di poterla stringere di nuovo a me.



10)  Una volta scartato, aperto e ammirato con soddisfazione il tuo libro, con cosa lo accompagneresti? Cioccolata calda o the? Caffè o camomilla? Biscotti o torta? Panettone o Pandoro? Cioccolata calda accompagnata da una spruzzata di panna montata e una fetta di delicata torta margherita. Se qualcuno preferisse il gusto salato al dolce, però, ci vedrei bene anche una bella scodella di popcorn da sgranocchiare freneticamente tra un’emozione e l’altra, un po’ come al cinema.


Ho letto questa antologia e la consiglio per la sua originalità. Tutte storie ben scritte che ruotano intorno a una leggenda affascinante. Se volete sapere di più sulla sua ideatrice e gli autori  continuate a leggere 


Donatella Perullo: È nata a Napoli. Scrive da sempre e ha una propensione per il fantastico. È stata semifinalista per due anni del Torneo Letterario Ioscrittore indetto dalla GeMS. Numerosi suoi racconti sono stati pubblicati in antologie e premiati in concorsi nazionali. Nel novembre 2014 esordisce con il romanzo fantasy Lacrime d’Ametista (Butterfly Edizioni), primo della trilogia Il fato degli Dei. https://www.amazon.it/fato-degli-dei-Lacrime-dametista/dp/8897810438/ Nel maggio 2015 prova il self publishing con il romanzo Horror, "Nemesi". 
https://www.amazon.it/Nemesi-Donatella-Perullo-ebook/dp/B00YBB9RLM 

Gli altri autori:
Paola Bianchi: È laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne. È insegnante e lavora anche come correttrice di bozze e traduttrice. Appassionata di letteratura, ha un proprio blog: www.librieemozioni.altervista.com, e ha fondato un Club Letterario. Scrive articoli per il quotidiano Ultima Voce e per altri giornali locali. Il suo saggio La Figura del Vampiro dalle origini ai nostri giorni, nelle opere di Anne Rice e Joseph Sheridan Le Fanu e il romanzo breve Giochi di luna, rispecchiano la sua passione per il genere horror, fantasy e il thriller. 
Maria De Riggi: È nata a Solothurn, in Svizzera, ma vive in Campania. La scrittura per lei ha una doppia valenza e rappresenta una sorta di ricerca interiore per risolvere i quesiti della vita, ma anche un modo per esplicare se stessa. Ha pubblicato racconti e poesie in varie antologie. Nel 2016 esordisce con il romanzo I Cavalieri della Vita edito da Eve Edizioni. https://www.amazon.it/cavalieri-della-vita-Maria-Riggi-ebook/dp/B01AMCG428
 Roberta Martinetti: Vive in Emilia-Romagna. Finalista al torneo letterario Ioscrittore 2016 (gruppo Gems), ha pubblicato racconti su riviste letterarie e antologie e il romanzo L’ultima luna con Delos Digital. Fa parte dello staff del forum letterario Inchiostro&Patatine e del progetto Nati per Leggere della sua città. https://www.amazon.it/Lultima-Odissea-Digital-Roberta-Martinetti-ebook/dp/B01F3FCZ86 
Armando Maschini: Abita in provincia di Milano. Ha infinite passioni, ma la scrittura è la primaria. Suoi racconti sono inseriti nelle antologie: Non voglio vedere verde (Farnesi Editore) e Ricordi di Giocattoli. Esordisce con successo nel 2013 con la raccolta di fiabe Melodia e altre storie (Farnesi Editore) che è stato per due anni libro di lettura nelle scuole di Milano e provincia. https://www.amazon.it/Melodia-altre-storie-Armando-Maschini/dp/8897898009






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