mercoledì 16 novembre 2016

SOTTO L'ALBERO di NATALE con lo scrittore PATRIZIO GROSSI, autore di GIALLO ZEN-ZERO , Amarganta, 2016

  

Con Patrizio Grossi  
autore di GIALLO ZEN-ZERO 

Amarganta 2016



Quando Matteo, giovane praticante di Coli, un ammanigliato notaio, manda al diavolo il principale, si premura di mettere in guardia Valentina Muller, in procinto di diventare una ricchissima ereditiera, intenta a sbrigare le ultime formalità presso lo studio. La conoscenza della pratica Muller segnerà per Matteo l'inizio di un'avventura dai ritmi serrati e dai toni surreali. Matt
eo e Valentina, invischiati in un terrificante delitto, ricercati dalla polizia e nel mirino di figuri insospettabili, vivranno un'altalena di fortune e sfortune, passando dalla speranza alla disperazione in un folle rincorrersi tra le vie e le creuze di Genova.



1)      Come è il tuo rapporto con il Natale?  Conflittuale. È migliorato molto da quando ho avuto i bambini, ma da adulto ho sempre mal sopportato i grandi raduni familiari e le ipocrisie  insite nelle manifestazioni tipiche del periodo. Penso che per essere buoni e fare del bene non ci sia bisogno di attendere il Natale.
2)      Presepe o albero, perché? Albero, mille volte! Mi piacciono le luci e lo trovo molto più decorativo di qualsiasi presepe.
3)      Cosa ne pensi di Babbo Natale? Ci credi ancora? Quando hai smesso di crederci e perché? Raccontaci un aneddoto natalizio  Penso che sia la campagna pubblicitaria più riuscita della storia. Quando la Coca Cola ha trasformato una vecchia favola per bambini in un personaggio mitico ha compiuto un'operazione commerciale senza precedenti e senza pari ai giorni nostri. Non credo che un “normale” San Nicola o un semplice folletto sarebbero potuti diventare un'icona mondiale. Non ricordo quando ho smesso di crederci, forse è un trauma che ho rimosso, di sicuro a dieci anni ero molto più interessato ai regali che arrivavano dai miei genitori che da qualsiasi altra parte. Se per aneddoto natalizio vale anche ciò che è accaduto un 26 di Dicembre, posso raccontare quello del 2002. Le luci fuori, il freddo, il cenone della sera prima che da qualche noia a mia moglie alla trentottesima settimana di gravidanza. Poi le prime contrazioni. Un falso allarme, pensiamo subito, è troppo presto. Nell'incredibile preveggenza che solo le donne possono avere, lei fa comunque una doccia e si prepara, e fa proprio bene, perché  da quel momento andiamo avanti e indietro da casa all'ospedale un paio di volte, fino alle 23:33 quando nasce il mio primo figlio.  Quel momento è scolpito dentro di me come il più bello che abbia mai vissuto. Quando per la prima volta stringo quel fagottino sono talmente emozionato che sbatto la testa contro la lampada riscaldante procurando l'ilarità delle ostetriche. A distanza di anni mi sono chiesto, se non facessero apposta a lasciarla così bassa e scommettessero su chi ci avrebbe dato la capocciata. Da allora trovo sempre molto più coinvolgente Santo Stefano piuttosto che Natale.
4)      Ami fare i regali? O ricevere regali? Che tipo di regali? Preferisci la sorpresa o suggerisci a qualcuno i tuoi desideri? Odio ricevere regali e ancora di più se qualcuno mi interpella per chiedere le mie preferenze. Invece adoro fare regali alle persone che amo e soprattutto mi entusiasmo a cercare il regalo giusto e fare la sorpresa, di solito ci riesco.
5)      Ami ricevere libri o preferisci comprarteli? Hai mai ricevuto un libro che non sei riuscito a leggere? E perché? O uno che invece è stata una vera bella sorpresa inaspettata? Preferisco comprare i libri che leggo, anche perché è difficile che un libro che mi piaccia non sia già nella mia libreria prima che altri me lo possano regalare. Ne consegue che spesso ho ricevuto libri che erano fuori da tutti i miei interessi e che non ho mai nemmeno iniziato.
6)      Come si intitola il romanzo che hai scritto e vorresti consigliare come regalo di Natale? Il romanzo che ho scritto è “Giallo Zen-zero”
7)       Cosa ha di particolare il tuo romanzo per finire sotto l’albero di Natale? A chi è adatto? È un romanzo veloce, accadono molte cose in poco tempo e si legge in fretta. Posso dire che se siete di quei lettori che, come me, vi accorgete subito se lo scrittore si è divertito a immaginare e mettere in parole la storia dovreste proprio prenderlo.
8)      Ti è piaciuto scriverlo? Da dove nasce la storia? Mi sono divertito moltissimo. La storia nasce in parte da una persona che conosco e che ha vissuto le angherie di uno studio notarile,  in parte dalla voglia di scrivere qualcosa dove quella che sembra una fortuna diventa una sfortuna, che poi diventa una fortuna, che poi diventa una sfortuna... insomma, un po' Zen, anzi un po' Zen-zero!
9)     Ci doni un piccolo l’incipit che ci lasci la voglia di leggere?                                                           

  1. 
Uscita con vendetta

- Basta! Mi sono rotto! Andate tutti a fare...
Non si può certo dire che fosse un esordio elegante. Ero
davanti alla porta del Notaio Coli appena sbattuta con
rabbia, quando all'improvviso la più bella creatura che
mi si fosse mai impressa sulla retina comparve dal nulla.
Allibita, aveva schiuso le labbra rosse in un "o"
silenzioso così perfetto che se l'avesse visto Giotto si
sarebbe messo a piangere. Si era spostata per lasciare
passare il pazzo furioso che le si era parato davanti, cioè
io. Al mio cervello erano bastati quattro decimi di
secondo per capire quanto lei corrispondesse al mio
ideale di donna: i capelli neri lunghi, lisci; gli occhi
chiari, curiosi e ingenui allo stesso tempo; le labbra
carnose, ma non in modo eccessivo, un po' come Liv
Tyler in Armageddon. Era vestita sportiva con jeans
attillati, una camicetta di seta gialla e un piccolo zaino
rosso che la faceva sembrare una ragazzina. I restanti sei
decimi di secondo mi occorsero per capire che sapevo
benissimo chi era, perché era in quel luogo, cosa avrebbe
fatto da lì a poco e quante poche chance avrei avuto di
coronare il mio sogno con lei. Il lungo successivo
secondo necessario per condensare tutti questi pensieri
era trascorso senza che la sua espressione mutasse. Con la
medesima rapidità di ragionamento capii anche che non
avrei mai più potuto danneggiare il notaio Coli come in
quel momento.
- Signorina quando le avranno consegnato quello che le
spetta, non firmi nessuna delega! Hanno intenzione di
portarle via una bella fetta di eredità e mi piacerebbe
tanto che questo non accadesse. Chieda di parlare, prima,
con qualcuno di cui si fida davvero. Mi raccomando!
Avevo chiuso così, nel modo più definitivo possibile,
con tutto ciò era stato la vita passata fino a dieci minuti
prima e non avevo la minima idea di come sarebbe stata
quella futura. Raggiunsi le scale senza dire altro e senza
voltarmi indietro. Sarebbe stato uno strazio imprimere
ancora di più quel viso nella memoria.
Scesi rapido i tre piani.
Avevo ormai raggiunto il portone e in un attimo fui
fuori all'aria fresca di un lunedì pomeriggio di fine
ottobre, con la pioggia che sembrava appesa al cielo con
un filo sottile pronto a spezzarsi al primo alito di vento.

10)  Una volta scartato, aperto e ammirato con soddisfazione il tuo libro, con cosa lo accompagneresti? Cioccolata calda o tè? Caffè o camomilla? Biscotti o torta? Panettone o Pandoro? Penso che su questo non ci siano dubbi, di sicuro con una fetta di una magnifica torta allo zenzero!


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BREVE BIO
     Mi chiamo Patrizio Grossi. Sono nato nel 1967  nell'estrema provincia mantovana,  nell'angolino in confine con Emilia e Veneto (Il dialetto è identico al Gramlot di Dario Fo) 3 anni dopo, però, i miei genitori si trasferirono a Genova. Alla luce della Lanterna sono cresciuto e ho studiato appassionandomi ai fumetti e ai film gialli e western. A 11 anni scrissi i primi racconti e a 13 scoprii la letteratura di fantascienza. A 20 anni conobbi la donna della mia vita e proseguii gli studi fino alla laurea, dopo la quale nacquero i mie due figli. Nel 2007, partecipando per gioco, vinsi un concorso che mi valse la pubblicazione del romanzo “Ad un passo dalla verità” (Ennepilibri) e più tardi arrivai in semifinale a un noto concorso letterario su internet. Sono presente con brevi racconti in alcune antologie e ho qualche pubblicazione inerente la mia professione, infatti, per ora faccio il dentista con l'hobby della scrittura, ma mi piacerebbe molto invertire i due fattori.



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