venerdì 23 maggio 2014

Le letture di Bebolino: Acquanera, di Valentina D'Urbano, Longanesi, settembre 2013

Acquanera
Valentina D'Urbano
Longanesi 2013
 pagine 360
 cover rigida con sovraccoperta
 euro 14,90

Ho letto piano piano questo romanzo intenso. Fatto di personaggi più che di azione. Una fila di anime di cui Valentina ci parla con sapienza, immerse in una realtà magica. Donne perseguitate da un dono, quello di essere a contatto con i morti, che le rende rifiutate e sole. Il romanzo si dipana prevalentemente descrivendoci i personaggi di Clara Castello, Elsa, Onda e Fortuna. Quest’ultima, la voce narrante, è la ragazza che torna al suo paese d’origine, Roccachiara e ricorda la sua vita di  bambina solitaria rifiutata persino dalla madre, che si è aggrappata alla nonna Elsa e a un personaggio non meno principale, Luce. Luce non è una strega, ne’ una maga, ne’ una veggente, ma essa stessa somiglia a loro,  è una rifiutata, una crocefissa ai suoi morti; infatti aiuta il padre becchino nel cimitero di Roccachiara, e volteggia tra le tombe dei bambini, essa stessa morta vivente, che porta il peso di una colpa non sua: essere sopravvissuta al fratello. Questo essere in contatto con i morti  ed entrambe rifiutate, dalle madri e dalla gente del luogo, rende le due bambine simili, e amiche speciali, in un rapporto di attrazione e respingimento che sarà poi il motore del finale. Finale non del tutto inatteso,e che non posso rivelare, perché la D’Urbano lascia segnali a chi legge con profondità le sue parole. Bravissima nel tenere sempre salda l’atmosfera oscura, dalle descrizioni dei luoghi, agli animi, ai comportamenti, l’autrice ci attanaglia al romanzo in un crescendo di melma scura come il lago, impreziosito da parti poetiche di grande bellezza. Consiglio di leggere questo libro a chi ama i romanzi ottocenteschi gotici, perché è un dark moderno, scritto con la maestria di chi vuole catturare il lettore senza stancarlo. Un viaggio che dura generazioni  ma rimane immobile perché  affronta la difficoltà di essere diversi e soli. Un buio senza tempo.

giovedì 22 maggio 2014

DOROTHEA EDIZIONI, sito


 http://dorotheaed.wix.com/dorothea-edizioni


Non bruciare il tuo manoscritto incompreso, ora c'è DOROTHEA  EDIZIONI, la casa editrice che declina tutti i colori dell'amore e delle passioni femminili. Vivi Rosa? Vedi Nero? Temi il Giallo? Adori stare nel Verde? Ti intriga il Rosso? Vai in Bianco? Cerchi il Viola?  Ami l'Arcobaleno? sei nel posto giusto:
 http://dorotheaed.wix.com/dorothea-edizioni

lunedì 19 maggio 2014

IN CUCINA CON LO SCRITTORE Dario Giardi, La ragazza del faro (Leone Editore, 2014)


Oggi salutiamo e ringraziamo l‘autore Dario Giardi - LA RAGAZZA DEL FARO, Leone editore, 2014 -  per averci aperto la porta della sua cucina.

Julien ha deciso di lasciarsi alle spalle la vita parigina per ritrovarsi e riprendersi in mano la vita e i sogni. Cerca il contatto con la natura, i ritmi lenti di una vita totalmente diversa da quella che conduceva in città. Si rifugia in un piccola comunità di pescatori, sulle coste bretoni. In questo luogo dovrà integrarsi coi suoi coetanei, tra simpatie e antipatie tornerà a innamorarsi o forse a scoprire per la prima volta l’amore vero, dopo una brutta delusione che gli ha lasciato ferite profonde. Adèle è la ragazza perfetta per tornare a fidarsi, per tornare ad aprirsi completamente. Nel suo passato però la ragazza nasconde qualcosa che agli occhi di Julien appare torbido e oscuro. La relazione avuta in un momento di smarrimento con Cécile scuoterà le certezze, i sentimenti e l’equilibrio di Julien. Quella che è divenuta l’amica del cuore per entrambi, si trasformerà in una minaccia. Non ci vorrà molto perché alcuni fraintendimenti facciano emergere i fantasmi e le debolezze del passato. Fantasmi che inesorabilmente inizieranno a indebolire le sicurezze minando la ritrovata serenità. La paura prenderà il sopravvento sull’amore consumando i rapporti.


La prima domanda di rito è: le piace mangiare bene? E cucinare?
La vita è troppo breve per mangiare e bere male.
Lo fa per dovere o per piacere?
Per piacere.
Invita amici o è più spesso invitato?
Mi piace più invitare che essere invitato proprio perché nella preparazione di una cena o di un singolo piatto, credo che si riversi molta della mia energia creativa.
Ha mai conquistato amici o una donna cucinando?
Mia moglie ricorda ancora la nostra prima cena. Chiaramente cucinai io per lei e la conquistai.
Vivrebbe con  una compagna o un compagno che non sa mettere mani ai fornelli?
No, non mi piace. Penso che chi è distante dai fornelli in qualche modo sia una persona poco curiosa e poco incline ai piaceri della vita e a mettersi in discussione con ironia, elementi per me fondamentali in un rapporto di coppia.
Quando ha scoperto questa sua passione?
Tardi, ho vissuto i miei anni universitari con altri ragazzi. La classica casa di studenti. Ce ne era uno, in particolare, che egemonizzava la cucina. Sarebbe stato molto difficile. Poi, con il primo lavoro, sono andato a vivere da solo. Lì mi sono sbizzarrito.
Ci racconta il suo primo ricordo legato al cibo?
Gli gnocchi di mia nonna, la domenica.
Ha un piatto che ama e uno che detesta?
Adoro gli spaghetti alle vongole. È difficile che detesti un piatto ma sicuramente non vado pazzo per il pesce crudo.
Un colore dominante proprio di cibi che la disgustano?
Appunto i colori tenui tendenti al grigio del pesce crudo.
Quando è in fase creativa ha un rito scaramantico legato al cibo? Prende caffè? O tè, una bibita speciale per stare fermo a scrivere?
Mi piace succhiare delle piccole caramelle all’anice che faccio venire direttamente dalla Francia. L’anice dell’Abbazia di Flavigny è il più delicato al mondo, è il mio piccolo vizio. Almeno è più gustoso e salutare delle sigarette.
Scrive mai in cucina?
Raramente, ma capita.
Altrimenti dove ama scrivere? e a che ora le viene più naturale?
Quando la vena creativa si accende cerco di immortalarla su un pezzo di carta o sul cellulare. Prendo appunti ovunque e a qualsiasi ora.
Si compra cibo pronto ( tramezzini, pizza, snack) o si cucina anche quando è molto preso dalla scrittura?
NO, la pausa pranzo è sempre sacra. Mi aiuta a pensare e a focalizzare le idee della storia che sto scrivendo.
Che tipo di cibo desidera di più quando scrive ed è preso dal suo lavoro? Salato o dolce? Salato, il dolce preferisco gustarmelo alla fine del lavoro. Come premio.
Ha un aneddoto legato al cibo da raccontarci? O una cosa carina e particolare che le è accaduta?
Una volta, mentre preparavo un filetto al pepe verde, ho esagerato nella fase di flambé. Una fiammata mi è sfuggita incenerendo una bella stampa bretone che decorava la cappa fumaria.
Lei è uno scrittore di  narrativa quando esce a cena con i suoi figli, o amici  che tipo di locale preferisce? Oppure per festeggiare una pubblicazione?  Cosa tende a ordinare in un locale?
Sono un curioso di natura e un vero gemelli. È nel DNA del mio segno zodiacale annoiarsi facilmente. Cambio sempre. Cerco posti nuovi. Per festeggiare non manco mai di ordinare un buon vino rosso e un dolce al cioccolato.
Nelle sue presentazioni offre un buffet? Pensa sia gradevole per gli ascoltatori intervenuti? Penso che un aperitivo, senza esagerare, sia ideale in certe occasioni.
Tende a fare un aperitivo con due olive e patatine o a offrire quasi un pasto completo?
Il pasto completo mi sembra troppo.
Ha mai usato il cibo in qualche storia?
Certo, è un ingrediente fondamentale per entrare nel vivo delle suggestioni che un luogo è capace di regalare.
Ad esempio in  “LA RAGAZZA DEL FARO” ci sono passi che ricordano cibi o profumi di cibo?
Feste, banchetti, tradizioni bretoni. Ci sono molti aspetti legati al cibo.
Il cibo è mai protagonista?
No, ma in certe situazioni può diventare determinante nell’influenzare l’evoluzione degli eventi.
“LA RAGAZZA DEL FARO” a che ricetta lo legherebbe, e perché?
Al mio preferito: spaghetti alle vongole. Sia perché la Bretagna, dove è ambientato il romanzo, è famosa per i suoi crostacei e molluschi e sia perché anche questa storia, come il piatto in questione, racchiude sapori e colori che vanno assaporati lentamente e che sono capaci di regalarci emozioni profonde.

Per concludere ci potrebbe regalare una sua ricetta? Quella che le riesce meglio?
Più che una ricetta vi svelerò alcuni segreti che uso quando cucino spaghetti alle vongole. Essendo il mio piatto preferito mi sono specializzato e a detta di tutti i miei amici sono riuscito a raggiungere un ottimo risultato.
SEGRETI PER SPAGHETTI ALLE VONGOLE
Il piatto sembra banale, ma pochi lo sanno fare davvero bene. Il rischio più grande è che il condimento scivoli via dagli spaghetti. Per evitare questo e creare un bel sughetto denso e appetitoso procedete così: prendete un tegame bello largo, e lo mettete sul fuoco ma non lo accendete. Poi ci mettete l’aglio, schiacciato, un pezzetto di peperoncino, un bel bicchiere da cucina e fate metà acqua e metà vino e un po’ di olio. A tutto questo aggiungete un cucchiaio di farina, mescolate bene e accendete il fuoco. Quando vedete che l’aglio e il peperoncino cominciano a ballare, aggiungete le vongole.
Quale complimento le piace di più come cuoco?
Sai cucinare in modo leggero e gustoso.
E come scrittore?
Mi hai emozionato.
Che frase tratta dalla sua opera o dalla sua esperienza di scrittore possiamo portarci nel cuore uscendo dalla sua cucina?’
“per aspera ad astra”Chinò il capo. Ora che ero più vicino potevo apprezzarne i raffinati lineamenti del viso. Poi si voltò verso di me come una barca a vela persa tra le onde si trova costretta a virare perché investita da un vento forte, capace di deciderne la rotta.
Fu un tuffo nell’oceano."

Grazie per la sua disponibilità                                                                           





mercoledì 14 maggio 2014

DOROTHEA EDIZIONI cerca te!

E' nata una nuova editrice e cerca storie di donne.
Vuole dare voce ai  loro sentimenti e al loro coraggio.
Una occasione unica per avere l'attenzione di un editore su poesia, amore, fantasia, cucina e storie vere.

Inoltre per la sua collana dedicata ai giovani, la CE valuta manoscritti di adolescenti.(In editoria la maggiore età è 16 anni. Altrimenti serve la firma di un genitore). Inviare: Biografia, sinossi dell'opera, e opera completa in file word a dorothea.ed@gmail.com. Buona fortuna e in bocca al...rospo :)
 http://dorotheaed.wix.com/dorothea-edizioni

martedì 6 maggio 2014

In cucina con lo scrittore: Lo spezzatino al latte di AMBRETTA CENTOFANTI ( “LE FIABE DI AMBRETTA” Edicolors 2014)

Oggi staremo in cucina con
AMBRETTA CENTOFANTI autrice di “LE FIABE DI AMBRETTA” Edicolors 2014.

Ambretta Centofanti, vive in un pittoresco paesino della campagna romana, all'interno del Parco di Vejo. La natura rigogliosa di quei luoghi e gli animali che vi dimorano hanno ispirato le magiche atmosfere e i personaggi delle sue fiabe.
La passione per la scrittura, che da pensionata può ora coltivare pienamente, le ha permesso di aprire le porte a quel mondo popolato da gnomi, fate, stelle che fin da bambina conserva nel suo cuore

Le Fiabe di Ambretta: L’atmosfera che Ambretta ci fa respirare si divide tra il magico e l’avventuroso. Il suo mondo è fatto di stelle che si perdono nella via lattea per incontrare la luna, di stregoni che inventano infusi benefici, di bambini stupiti che per la prima volta vedono un arcobaleno.
Non vi è una linea guida comune, ma diversi insegnamenti e messaggi educativi per i più piccoli. "Le fiabe di Ambretta" sono i racconti ideali da narrare ai bambini per una piacevole e dolce notte.
In una raccolta di fiabe non possono certamente mancare principi, principesse e valorosi guerrieri. Amir e Sciaila sono due personaggi di una bellissima fiaba. Amir è un valoroso e fedele servitore del Sultano, follemente innamorato di Sciaila. I due hanno intenzione di sposarsi. Un giorno Sciaila viene rapita dal cattivo Zayd che la vuole tenere con sé. In sella al suo cavallo Fulmine e con in mano "la spada dell'Amore" Amir riuscirà a salvare la sua Sciaila e a riportarla nella sua Reggia.

E ora passiamo all'intervista culinaria.
Le piace mangiare bene? E cucinare?
Mi piace mangiare bene e anche cucinare.

Lo fa per dovere o per piacere?
Per tutte e due le cose.

 Invita spesso amici a casa o è ospite di altri?
 Invito spesso amici a casa.

Ha mai conquistato qualcuno cucinando? -
 Qualche volta.

Vivrebbe con una compagna o un compagno che non sa mettere mani ai fornelli?
Purtroppo ci vivo; ormai sono rassegnata.

Quando ha scoperto questa sua passione?
 Da adolescente, quando mia madre mi coinvolgeva a preparare i pranzi della domenica.

Ci racconta il suo primo ricordo legato al cibo?
 Erano gli anni 1950 (ero una bambina). Abitavo in un paese della provincia di Roma. A quell'epoca tutti i banchetti per i matrimoni si svolgevano nella “sala” più grande della casa. Riesco ancora con la fantasia ad assaporare quei sapori semplici e genuini. Quasi sempre i matrimoni avvenivano nel mese di ottobre perché così almeno il contorno di cicoria di campo ripassata in padella era assicurato! Si; perché in quel periodo nei campi se ne trovava a volontà  e per quel mondo semplice e agreste era una bella risorsa. Il menu era sempre uguale in tutti i banchetti. Stracciatella in brodo con la gallina più grassa e vecchia del pollaio. Fettuccine fatte in casa e ragù di frattaglie di pollo. Quel pollo che fino al giorno prima razzolava nell'aia. Arrosto misto di abbacchio (siamo in provincia di Roma) e sempre quel famoso pollo che aveva razzolato ..., con contorno di cicoria di campo.  Come dolce  una insalatiera  gigantesca di zuppa inglese preparata da corpulenti  “comari” che si prodigavano per aiutare e che  non lesinavano con gli ingredienti. Gli strati di crema e di ciccolata colavano dal pan di spagna imbevuto anch'esso di abbondante maraschino senza tener conto che poi il dolce l'avrebbero mangiato anche i bambini... era così buono però. Il tutto annaffiato dal vinello fatto in casa da un parente della sposa. L'atmosfera era poi allietata dall'organetto di “compare” Nestore che, un po' alticcio, alla fine della festa  ormai non controllava più le sue dita e suonava una musica strana...Mi è capitato più volte  nella vita di partecipare a banchetti più eleganti e con menù  cucinati con maestria da chef raffinati ma quelle fettuccine  fatte in casa con il  ragù di frattaglie di pollo non le posso dimenticare.

Ha un piatto che ama e uno che detesta?
Amo la frittata con i carciofi. Detesto i crostacei.

Un colore dominante di cibi che la disgustano?
Quelli di colore grigio.

Quando è in fase creativa ha un rito scaramantico legato al cibo? Prende Caffé? O tè, una bibita speciale che la fa stare concentrato a scrivere?
Quando sono in fase creativa non ho un rito scaramantico; ogni tanto prendo delle barrette di buon cioccolato.

Scrive in cucina?
Scrivo in cucina molto spesso, tra un ragù, una frittata indossando oltre il grembiule anche le ali della fantasia.

Altrimenti dove ama scrivere? E a che ora le viene naturale?
Spesso scrivo  nel mio bellissimo giardino pieno di rose e di margherite  o sotto gli alberi di ulivo che io chiamo il mio “getzemani”.

Si compra cibo pronto (tramezzini, pizza, snak) o si cucina anche quando è molto preso dalla scrittura?
Se fosse per me quando sono presa dalla scrittura resterei senza mangiare; però...c'è qualcuno della mia famiglia che all'ora di pranzo vuole sempre il suo piatto di pasta! Che barba, che noia... 

Che tipo di cibo desidera di più quando scrive ed è preso dal suo lavoro? Salato o dolce?
A volte, quando sono tanto presa, desidero il dolce.

Ha un aneddoto legato al cibo da raccontarci? O una cosa carina e particolare che le è accaduta?
Si una volta, presa dalla foga creativa, anziché metterci lo zucchero nel caffè ho messo un cucchiaino di sale.

Lei è uno scrittore di fantasy,
quando esce a cena con i suoi figli, o amici che tipo di locale preferisce?
Con  tutte le persone con le quali esco preferisco sempre locali dove si possa gustare la cucina locale.
Oppure per festeggiare una pubblicazione? Cosa tende a ordinare in un locale?
Una bella tagliata con la rucola.

Nelle sue presentazioni offre un buffet? Pensa sia gradevole per gli ascoltatori intervenuti?
Si offro un buffet,  ritengo sia una cosa doverosa nei confronti degli intervenuti che apprezzano molto.

Tende a fare un aperitivo con due olive e patatine o a offrire quasi un pasto completo?
In genere oltre alle olive e patatine offro anche diverse torte rustiche fatte da me.

Ha mai usato cibo in qualche storia?
Si in diverse storie.

Ad esempio nelle “Le Fiabe di Ambretta” ci sono passi che ricordano cibi o profumi di cibo?
Sì nella mia fiaba “La casa delle Fate” non poteva mancare il Pan di Fate amorevolmente preparato dalla Fata Cucinotta per le sue sorelle Fatine...

Il cibo è mai co-protagonista?
Si molto spesso.

“Le Fiabe di Ambretta ” a che ricetta lo legherebbe, e perché?
Lo legherei alle frittelle con la cannella di nonna Ester, perché hanno addolcito la mia infanzia.

Per concludere ci potrebbe regalare una sua ricetta speciale? Quella che le riesce meglio?
Spesso faccio lo “spezzatino al latte” perché piace molto ai miei familiari.
SPEZZATINO AL LATTE 
Ingredienti per 4 persone:
500 gr.   di vitello (la fracosta rimane più succosa)
2 spicchi d'aglio, olio, vino, latte, maggiorana, timo, sale, pepe.
Procedimento:
In un tegame mettere l'olio, gli spicchi d'aglio schiacciati senza farli imbiondire  aggiungere subito                  
lo spezzatino di vitello (durante la cottura l'aglio si cuocerà con lo spezzatino e scomparirà ) mettere il coperchio e far andare  10-15 minuti ( a fuoco dolcissimo) rimestando di tanto in tanto  finché i succhi della carne non escono fuori e la irrorarano. Salare, pepare, sfumare con mezzo bicchiere di vino bianco far cuocere ancora un pò. Quando la cottura è quasi ultimata  aggiungere il timo, la maggiorana e mezzo bicchiere di latte, far cuocere ancora 5-10 minuti per far  amalgamare il tutto. E' un piatto che va servito caldo. Può essere preparato anche prima e poi rimesso sul fuoco all'ultimo minuto.

Quale complimento le piace di più come cuoco?
Cibo semplice e gustoso.

E come scrittore?
Scrivo Fiabe, quindi “tratto semplice e magico”

Che frase tratta dalla sua opera o dalla sua esperienza di scrittore possiamo portarci nel cuore uscendo dalla sua cucina?
 Dalla Fiaba  “ Emi e la casa sotto il tetto” -  “L'Universo è a nostra disposizione dobbiamo soffermarci solo un po' per ammirarlo” -

 Grazie della ricetta e della bella intervista!
Se volete leggere Le fiabe di Ambretta  questo è il link: