lunedì 24 febbraio 2014

La dieta del cappuccino per le amanti del caffè.


Una più una meno, oggi vi posto pure questa che in realtà è abbastanza bilanciata e richiede una passeggiata al giorno.
Naturalmente come tutte le diete va fatta in piena salute e sotto controllo medico.

Dieta del cappuccino 

Semplicissima da seguire:
 Al mattino un cappuccino con fruttosio o un cucchiaino di zucchero, verso le dieci uno yogurt o un pacchetto di crackers, pranzo 80 gr di pasta al pomodoro o 100 gr di  riso,oppure un secondo con contorno di verdure va bene sia pesce che carne, o legumi, sempre condito con un cucchiaio di olio di oliva extra vergine di oliva, merenda frutta (no banana),cena un cappuccino( anche decaffeinato se  temete di non dormire) con due fette biscottate.
Una raccomandazione va fatta: bisogna bere due litri di acqua al giorno e fare una passeggiata di circa un’ora al giorno.Seguendo questa dieta si scende circa  11 kg di peso in due mesi senza nemmeno che ve ne rendiate conto, io personalmente l’ho fatta e mi sono trovata bene perché non mi impone regole fisse e cose da pesare e posso variare i cibi come voglio a pranzo.


venerdì 21 febbraio 2014

Book & Breakfast: biscotti al limone e Gli attimi in cui Dio è musica, di Paola Ferrero, Lettere Animate, febbraio 2014

Oggi una ricetta con sorpresa, per una segnalazione speciale. Un libro che io ho letto in anteprima e unisce, proprio come questi biscotti, una parte forte e una tenera. Un doppio binario, vero, nel senso che  la protagonista spesso la troviamo a pensare nei suoi spostamenti in treno, perché come tante ragazze, ma anche donne, vive una vita doppia, tra sogno, aspirazione, e quotidiano. Un simbolismo forte. Una frammentarietà voluta e cucita insieme con eleganza da Paola Ferrero.
Un inno alla musica e al ballo come liberazione dell'animo gentile ma tenace di questa scrittrice, che spesso si confonde e si sostituisce alla protagonista. Da leggere assolutamente se amate la fatica e la gioia della danza.
Gli attimi in cui Dio è musica, di Paola Ferrero, ebook edito da Lettere Animate, febbraio 2014
Quarta:
Questo romanzo racconta le vicende di una diciassettenne degli anni 80. La sua vita viaggia su due binari. Da una parte c’è la quotidianità di una famiglia distrutta, con una madre abbandonata e una sorella che pare un’estranea; lavorano duro per pagare debiti e usurai, perse nelle nebbie della pianura contadina, schiave di un minimarket che procura loro il minimo indispensabile. Dall’altra parte c’è il suo sogno di fare la ballerina e di vivere una vita diversa, c’è il suo tragitto quotidiano in treno fino a Torino, dove studia e compie i primi passi verso una carriera difficile ed effimera. Nella sua storia ci sono amici con cui condivide la pendolarità, altre persone con cui sogna di sfondare, altre ancora con cui intreccia relazioni solo in parte sentimentali. Ciò che conta è la musica e la possessione che lei sperimenta sul palco. C’è un’audizione per il primo spettacolo importante, c’è la fatica delle prove e la magia del debutto. Ci sono tutti gli attimi che lei fotografa con cura, la sua vita.
Per scaricarlo a soli 1,99 euro
http://www.lettereanimate.com/eshop/index.php?route=common/home

http://www.leggoebook.it/catalog/product/view/id/119953/

Biscotti al limone ( buoni e morbidi)
( ricetta tratta da I miei dolci da sogno, infatti sono speciali! Confermo!)
Per la pasta frolla:
300 g di farina
150 g di farina di riso
50 g di farina di mandorle
120 g di zucchero
250 g di burro
1 pizzico di sale
1 uovo + 1 tuorlo
buccia grattugiata di 1 limone
1 cucchiaino di lievito
Ingredienti per la crema al limone:
1 tuorlo d’uovo
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaio di fecola
1 bicchiere di latte
succo di 1 limone
zucchero a velo per decorare
Procedimento:
Iniziate preparando la crema al limone.
Fate scaldare il latte in un pentolino, quindi battete il tuorlo con lo zucchero, unite la fecola e stemperatela con un po di latte, amalgamando bene il tutto. Quando si sarà amalgamata per bene, aggiungere tutto il latte e mescolare per bene.
Mettete sul fuoco, aggiungete la scorza di limone e cuocete la crema girandola continuamente con un cucchiaio di legno per evitare che si attacchi al fondo del pentolino.
Quando la crema si sarà addensata, togliere le scorze di limone, unite il succo del limone, girare e quando la crema avrà raggiunto la giusta, toglietela dal fuoco.
Versatela in un piatto o una tazza, copritela con la pellicola trasparente e fatela raffreddare.
Ora preparate la pasta frolla per i biscotti.
Mescolate la farina, la farina di riso e la farina di mandorle, unite sale, zucchero, uova, la scorza grattugiata di limone, il lievito e mescolate tutto con le mani o con la planetaria.
Unite il il burro a pezzetti,  impastate fino ad avere un composto omogeneo e liscio. Avvolgete la pasta nella pellicola e fatela riposare in frigo per almeno 30 minuti.
Riprendete l’impasto, lavoratelo velocemente con le mani, poi stendetelo in una sfoglia di circa 0,5 cm, Con un tagliabiscotti  rotondo, ricavate tanti dischetti.
Sulla metà dei biscotti spennellateli con pochissimo latte, adagiate un cucchiaino di crema al centro,  copriteli con l’altra metà e sigillate i bordi (se necessario, ritagliare con la formina).
Mettete i biscotti in una teglia coperta di carta da forno e cuoceteli in forno preriscaldato a 180°C per 10 minuti circa. Fateli raffreddare, poi spolverizzateli con zucchero a velo.

lunedì 17 febbraio 2014

IN CUCINA CON LO SCRITTORE: Mirco Mazzini, autore di CORRI RAGAZZO, VAI...ed. I Libri di Emil, 2012



Interviste culinarie di Federica Gnomo Twins

Oggi salutiamo e ringraziamo l‘autore Mirco Mazzini, autore di CORRI RAGAZZO, VAI...ed. I Libri di Emil, 2012 per averci aperto la porta della sua cucina.

CORRI RAGAZZO, VAI... è un romanzo semplice, di formazione, di amicizia ma anche di evocazione di quel mondo di "cortili degli anni Settanta". È soprattutto un viaggio orizzontale negli spazi e verticale nel tempo. Viaggio come avventura ma anche ritrovamento della propria coscienza, atmosfere caraibiche ma anche angoli della propria città.

http://www.ilibridiemil.it/index.php?main_page=product_book_info&products_id=487


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La prima domanda di rito è: le piace mangiare bene? E cucinare?
Certamente! L'una e l'altra cosa, che sono spesso indissolubili. Il piacere del cibo trova, a mio avviso, una naturale predisposizione e curiosità verso il destreggiarsi nelle preparazioni.

Lo fa per dovere o per piacere?
Come dicevo è, e dovrebbe essere, soprattutto un piacere.

Invita amici o è più spesso invitato?
Compatibilmente con la mia vita familiare e professionale un po' complicata mi piace molto l'occasione di invitare qualcuno a cena. Trovo che l'entusiasmo nella preparazione e la piacevolezza di quattro chiacchiere con amici mentre si assaporano cibi e bevande siano tra le cose più gradevoli della vita.

Ha mai conquistato amici o una donna( uomo) cucinando?
Nonostante abbia un "vissuto parecchio intenso" e acclarata la predilezione verso le belle fanciulle, non mi sono mai considerato un conquistatore. Devo ammettere che analizzando in retrospettiva mi è capitato praticamente sempre di far leva su una cenetta casalinga...

Vivrebbe con  una compagna o un compagno che non sa mettere mani ai fornelli?
Si accettano le predisposizioni di chi si ama, ma francamente apprezzo che il partner abbia questa mia stessa passione. Fortunatamente per me oggi è così.

Quando ha scoperto questa sua passione?
Con l'età adulta. Vengo da una famiglia tradizionalmente (com’è tipico nella mia città) molto legata alla cucina e probabilmente ho immagazzinato da bambino e ragazzo influssi che poi ho iniziato a mettere in pratica. Seppure un po' rivisitati.

Ci racconta il suo primo ricordo legato al cibo?
I pranzi di Natale, di Pasqua o ricorrenze varie dai nonni o meglio ancora le vigilie di preparazione. Lenzuola di sfoglia e stuoli di mani a incastonare tortellini!

Ha un piatto che ama e uno che detesta?
Che amo: molti. A livello di preparazione mi diverte molto il pesce, che mi piace anche molto da mangiare ovviamente. Idiosincrasie particolari non ne ho ma non sono particolarmente "carnivoro".

Un colore dominante proprio di cibi che la disgustano?
Non saprei... mi piacciono le ricette a sapori e colori vivaci. Perciò, per reazione, mi verrebbe da escludere chessò'... il nero!?

Quando è in fase creativa ha un rito scaramantico legato al cibo? Prende caffè? O tè, una bibita speciale per stare fermo a scrivere?
Vivo di caffè...per cui non potrebbe mancare proprio mentre scrivo. Diciamo che la mia situazione ottimale sarebbe: all'aperto, con un tavolino dotato di caffè, posacenere per l'immancabile toscano e più che cibo (magari qualcosa da "spizzicare") un dito di rum scuro.

Scrive mai in cucina?
Visto che scrivo per puro diletto e passione mi capita di scrivere un po' ovunque ed è sicuramente successo di scribacchiare anche in cucina.

Altrimenti dove ama scrivere? e a che ora le viene più naturale?
Come dicevo prima un terrazzino all'aperto o una veranda è l'ideale e come orario, per forza ma anche per amore: la notte. Senza dubbio.

Si compra cibo pronto ( tramezzini, pizza, snack) o si cucina anche quando è molto preso dalla scrittura?
Più che la scrittura è il resto della mia vita che toglie un po' di spazio alla cucina. Cerco comunque di non banalizzare anche un semplice snack.

Che tipo di cibo desidera di più quando scrive ed è preso dal suo lavoro? Salato o dolce?
Bella domanda... sono ghiotto di dolci, ma oltre a cercare di limitarli per ovvi motivi, la domanda mi ha fatto subito pensare a qualcosa di salato.

Ha un aneddoto legato al cibo da raccontarci? O una cosa carina e particolare che le è accaduta?
Ho la specifica passione di fare marmellate casalinghe e, per mille motivi e occasioni, trovo quasi scaramantico farne in particolari occasioni.

Lei è uno scrittore di genere sostanzialmente ampio, quando esce a cena con i suoi figli, o amici  che tipo di locale preferisce? E quando esce con sua moglie (o la sua compagna, marito, ecc)?
I miei tre figli hanno età molto diverse: si va dai 21 del grande ai quasi 3 del piccolo passando per i 17 della seconda. Se penso a un punto comune che adoriamo tutti non riesco a non dire: il nostro solito Bagno a Marina di Ravenna. Con la mia attuale signora le occasioni di tête-à-tête sono rarissime ma prediligiamo, senza dubbio, locali caratteristici tipo qualche osteria piuttosto che di tendenza o modaioli.

Oppure per festeggiare una pubblicazione? Cosa tende a ordinare in un locale?
In un locale ordino un caffè! Sempre. Poi se si tratta di pasteggiare tengo a preferire quei piatti, magari unici, che escono un po' dal cliché di "primo" o pietanza.

Nelle sue presentazioni offre un buffet? Pensa sia gradevole per gli ascoltatori intervenuti?
È capitato e certamente è stato più che gradito.

Tende a fare un aperitivo con due olive e patatine o a offrire quasi un pasto completo?
Una via di mezzo, no?

Ha mai usato il cibo in qualche storia?
Sì. In molti racconti anche non necessariamente "a tema". Addirittura in poesia.


Ad esempio in “Corri ragazzo, vai..."ci sono passi che ricordano cibi o profumi di cibo?
Si... magari un po' tra le righe. Ma ho la presunzione di pensare che profumi di cibo.

Il cibo è mai protagonista?
CORRI RAGAZZO, VAI...a che ricetta lo legherebbe, e perché?
Beh, una ricetta particolare. Una fusione di tradizione nostrana, bolognese ed emiliana, con qualcosa di più esotico... di centroamericano. Invento: una specie di ragù aromatizzato a spezie di quelle zone magari da servire su tortillas. Magari detto così, non rende l'idea ... ma sono convinto che valga la pena studiarlo. Penso che ci lavorerò.

Per finire ci potrebbe regalare una sua ricetta? Quella che le riesce meglio?
Ne avrei diverse. Prediligo i piatti unici, difficilmente collocabili nei menù. Abbiamo anche detto pesce e verdure per cui...

MOSCARDINI AL FARRO E PEPERONI.
Soffriggo cipolla un filetto di alice in un velo di olio. Rosolo i moscardini di piccolo calibro con un po’ di vino bianco (o meglio ancora un fumetto leggero di pesce) poi aggiungo peperoni rossi e gialli (i verdi sono troppo amarognoli) tagliati a listarelle. Infine il farro, lessato e preparato a parte, solo spadellandolo gli ultimi cinque minuti. Poi un po’ di erbette provenzali e possibilmente servo non subito ma ancora intiepidito nel tegame. Classica ricetta di pesce che gradisce tranquillamente un accostamento con vino rosso (non prepotente e relativamente giovane).


Questa ricetta deve essere buonissima, la proverò

Quale complimento le piace di più come cuoco?
Cucini come scrivi!

E come scrittore?
Scrivi come cucini!

Che frase tratta dalla sua opera o dalla sua esperienza di scrittore possiamo portarci nel cuore uscendo dalla sua cucina?

Cito testualmente una frase tratta da uno degli ultimi capitoli:

"Si ringrazia il postino o il barista, si ringrazia per un
regalo di compleanno ricevuto o lo sconosciuto che ti fa accendere.
Gli amici veri non si devono ringraziare. Si abbracciano e basta".

Grazie per la sua disponibilità
  

lunedì 10 febbraio 2014

Book & Breakfast: Lingue di gatto e La trilogia di Biglia di vetro, di Cristina Lattaro, Eros cultura, 2013


Ho conosciuto molti mesi fa Cristina, e l’ho immediatamente  ammirata per la sua energia. Ci siamo scambiate i nostri romanzi, io ho cominciato a leggere il primo della sua trilogia, La biglia di vetro, Taurus, e poi, dopo una pausa, Aemilia. Il terzo penso sia uscito da poco. La sento vicina perché è un’autrice che come me tocca aspetti della sfera erotica che altri hanno paura di affrontare, inoltre è una donna poliedrica, con un animo sia maschile che femminile.

 Dico subito di aver notato una grande differenza di scrittura tra il primo volume e il secondo. Se posso osare, una maturità nel dosare e descrivere le scene erotiche, forse un po’ troppo esplicite e pressanti nel primo libro, stemperate, finalizzate  e interiorizzate nel secondo. Un modo di scrivere diciamo più maschile, e poi più femminile. Un'alternanza, magari non voluta, ma sicuramente che la rappresenta.
La trilogia BIGLIA DI VETRO, percorre la strada del giallo erotico,scelta che, come ebbi modo di dirle mesi fa durante un’ intervista, per le autrici italiane è difficilissima. Infatti, mentre i gialli sono dedicati a un pubblico vasto ed eterogeneo,  la lettura dell’erotico, incentrato su una storia d'amore, è prevalentemente femminile e unire i due generi è faticoso e imprevedibile. Pochi editori scommettono quindi su questo filone. Un plauso va pertanto alla tenacia dell’autrice e la fiducia accordatale da Eroscultura, che spero ne abbia ricavato giovamento. Tornando alla serie, che si presta per uno sceneggiato,  in quanto ambientato a Rieti, città antica e misteriosa, adatta al  giallo erotico, contaminato fantasy si muovono personaggi reali, Paolo Rigati e Fabiola Corolla e  un demone Taurus, molto bello e magnetico, vero contenitore di tutte le pulsioni. I libri sono talmente pieni di colpi di scena e personaggi con relative avventure erotiche, che non posso spiegarveli, anche perché essendo casi da risolvere,  vale la pena di leggerli. Io ho amato più Aemilia,  per certe caratteristiche di Paolo, il protagonista, contaminato da Taurus e dotato di poteri tra cui quello di percepire altre vite attraverso il tocco di oggetti o vestiti delle vittime, ma bisogna iniziare con Taurus e scoprire questo demone, per entrare nella vicenda. Auguro a Cristina e i suoi tanti progetti, molta fortuna. Ricordo che è stata selezionata per Rieti, insieme a Dorotea De Spirito, per Viterbo a rappresentare i giovani scrittori laziali presso la Unione giovani industriali. Ho avuto modo di avere fra le mani il suo ultimo lavoro Venezia d'acqua dolce, anche questo un intrigante esempio di paranormal triller.
E dopo tutte queste emozioni ci aspetta un dolce caffè doppio, magari con panna aromatizzata alla cannella e semplici lingue di gatto. Vi lascio la ricetta dal bellissimo blog di Labna, che ringrazio.
http://www.labna.it/lingue-di-gatto.html)
Ingredienti
  • 150 g di farina
  • 100 g di burro a temperatura ambiente
  • 100 g di zucchero a velo
  • 4 albumi (*) a temperatura ambiente (bastano 3 albumi se avete uova molto grandi)
  • qualche goccia di estratto di vaniglia
Procedimento
  1. Prima di cominciare, un chiarimento sulle dosi: a rigore, dovreste usare pari peso di albumi (*), di zucchero, di burro e di farina, quindi dosare in base al peso degli albumi, sapendo che un albume pesa mediamente 40 g; nella mia ricetta vedete meno burro e meno zucchero però, perchè secondo me sono sufficienti in queste proporzioni).
  2. Mettete il burro in una ciotola capiente e lavoratelo con un cucchiaio insieme allo zucchero a velo fino ad ottenere una consistenza a “pomata”, cioè molto morbida. Se avete una planetaria   potete lavorare il burro e lo zucchero con l’apposita foglia.
  3. Unite alla crema di burro l’estratto di vaniglia, la farina setacciata e gli albumi a temperatura ambiente, amalgamando bene il tutto col cucchiaio.
  4. Mettete l’impasto così ottenuto in un sac à poche con bocchetta tonda piccola (diametro di 5 mm) e formate dei bastoncini su una teglia ricoperta di carta da forno, lasciando qualche centimetro tra un bastoncino e l’altro in modo che i biscotti, allargandosi in cottura, non si attacchino l’uno all’altro.
  5. Con queste dosi dovreste riuscire a fare 30-40 bastoncini.
  6. Infornate la teglia nel forno preriscaldato a 200° e fate cuocere i biscotti per una decina di minuti, fino a quando i bordi dei biscotti non prendono colore.
  7. Sfornate le lingue di gatto e staccatele subito dalla teglia con l’aiuto di una spatola; le lingue di gatto appena sfornate e ancora calde sono molto malleabili e possono essere lavorate per dargli forma di cono, spirale, riccio ecc.
  8. Fate raffreddare le lingue di gatto su una gratella e dopo mezzoretta verificatene la consistenza: se vi sembrano ancora morbide e non croccanti, ripassatele qualche minuto al forno.
  9. Conservate le lingue di gatto in una scatola di latta, dureranno molti giorni se non le finite prima.