domenica 2 dicembre 2012

Racconto Hot della domenica: CAFFE' SCORRETTO , di Federica Gnomo Twins







1 di noi 2 dice:
“ Sono 3mendamente affascinato da te”.
“ Ma se neanche ci conosciamo!” esclamo al telefono. Ci eravamo scambiati il numero di cellulare dopo aver chattato pochi giorni su FB.
“ Allora incontriamoci per fare 4 chiacchiere e bere un caffè”, mi propone.
Ci penso 5 minuti, e accetto.
 6 una pazza!, mi riconosco subito dopo, chiudendo la comunicazione.
Incontro in stazione con un semisconosciuto il 7 di  8bre, il mese del mio compleanno.
Mi faccio un regalo, mi dico. Un colpo di testa,  e magari anche al cuore, chissà. La sua voce è profonda, lo immagino bello, e forse anche lui pensa sia una bella donna.
Sarò una delusione,  ma non mi importa.
Non ci conosciamo di persona, FB, 9llo ruffiano, ci ha fatto trovare. Strano mostrarsi prima dentro e poi fuori, uno strappo alla consuetudine,  un’espansione dell’anima e poi il precipizio:  solidificherò in qualcosa di banale, e tutto tornerà come prima, come tanti incontri fatti di giudizi affrettati.
 Ore 10 a Roma.
Fa caldo: mi sono vestita  di seta leggera, un abito scollato, le gambe un po’ abbronzate ancora nude, i tacchi alti; voglio sembrare una donna perché ho le palle di un uomo, in genere, e talvolta mi piace fare la femmina bambina.  Ho viaggiato su un treno scomodo tra occhiate di pendolari. Ero un’intrusa.
Non sanno, non possono immaginare che uccido facilmente me  stessa  e mi trasformo 11 volte all’anno, o 12…una al mese, se serve, perché scrivo e leggo.  Vivo molte vite.
Loro spiano le tette, e seguono centimetro dopo centimetro la curva dei polpacci. Niente di anormale, fare 13 al totocalcio, e scopare con  soddisfazione sono desideri comuni e senza peccato. Non posso biasimarli… e poi mi fa piacere.
Arrivo un po’ in ritardo, mi affretto per raggiungere il bar dove ci dobbiamo vedere, anzi riconoscere. Io non credo che lui possa riuscirci, sono sicuramente difforme dalle sue fantasie.
Provo io. Scruto tutti e lo noto in un angolo vicino alla porta, appoggiato a un tavolino. Legge un quotidiano.  14 minuti di ritardo ma mi ha aspettato. Deve essere galante, o tirchio, perché non mi ha telefonato per sapere se ci avessi ripensato. Deve avere una forte considerazione di se stesso, forse ha più di 15 cm di sesso, che è la media maschile italiana, e questo lo rende stabile. Indifferente alle donne, sicuro di essere un numero 1. Di averla sempre vinta.
Mi avvicino, lo chiamo per nome. 2 occhi chiari, per niente sorpresi mi individuano. Faccio un cenno. Lui prova a  fissare il mio viso, cerca i miei, io li abbasso.
Troppo confidenziale lo sguardo. 3mendamente indagatore, intimo.
“Lorenzo?” chiedo.
“Federica?” mi risponde lui.
Sorrido. Lui si guarda intorno, c’è troppa confusione.
“Facciamo 4 passi?” mi propone, “ c’è un posto molto carino qui fuori”.
Non so perché ma 5 dita incontrano 5 dita e lo prendo per mano.
“ 6 come pensavo…” dico. Lui non risponde.
7 scalini di travertino. Mi appoggio al suo braccio. Mi sostiene. Arriviamo in una piazza, tavolini all’aperto. 8ni lucidi, un bar elegante. Sole. “Ottima scelta!”, esclamo. “Non amo la confusione”.
Ci sediamo, ordiniamo il nostro caffè.
“ A che ora hai il treno?” mi chiede. Forse già si è stancato.
Faccio finta di pensare, in realtà ho studiato tutti gli orari. Deciderò secondo come si mette.
“Il primo tra poco, un’ora”, rispondo. Mi viene da ridere, che credevo di stare  al cinema? Una bella sessione hard con tanto di gatto a 9 code? Oppure un pranzo galante, 10 violini e 11 rose rosse?
“ Un po’ troppo presto…” si lamenta.
“ Be’… ce n’è uno quasi ogni ora”, lo rassicuro. Sorride.
 “Aspetta, mi pare…12,13…14,15…”. Lui si alza, avvicina la sedia e mi mette 1 dito davanti alla bocca.
 “Shhhhh…, parli troppo”, mi dice mentre si avvicina. Avverto che vorrebbe baciarmi. Potrebbe piacermi, ha labbra seducenti e un buon odore di maschio, ma allunga un po’ insistentemente le mani sotto al tavolo e senza preavviso.
Arrivano i 2 caffè, neanche si accorge preso com’è a risalire la pelle delle mie cosce; io con un braccio glieli rovescio sui  pantaloni. 3 strilli, 4 imprecazioni; 5 minuti e sono sulla strada della stazione.
“ 6 un bell’uomo Lorenzo, con te avrei potuto continuare a contare anche oltre il 15,  fino a 88… che è il numero dei baci o un più intimo 69, ma tu almeno fino a 10 avresti potuto provarci…”.




Nessun commento:

Posta un commento

Ti è piaciuto il post? Lascia un commento :)