lunedì 16 luglio 2012

Melodia e altre storie...




Melodia e altre storie…
Di Armando Maschini
Farnesi Editore

Cari amici concludo le foto recensioni  parlando del mio amico e autore Armando Maschini che ha coronato il sogno di veder pubblicate in Melodia e altre storie… le sue bellissime fiabe moderne.
Conosco Armando da pochissimo, appena un anno a settembre. Ci siamo incontrati, come ormai spesso accade, da scrittori sul web, frequentando amici comuni.
Ho subito notato in Armando uno spirito poetico e fantasioso, a volte incompreso. L’ho spinto a  continuare a scrivere fiabe e racconti, e a farmeli leggere. Piano piano in testa mi sorgeva un progetto: un libro. Un libro di fiabe  moderne scritto da un uomo, un padre, un fanciullo eterno.
Poi un contest a Natale nella mia piccola pagina FB dove risulta vincitore, e la partecipazione ad un concorso su un giornale on line ITODEI,  e ancora una vittoria. Il miracolo si compie: lettori comuni, non editor freddi e distaccati, amano come me Melodia, e le fiabe di Armando.
Sono felice, decido di pubblicarlo. Ne parlo con la mia casa editrice, si fidano di me. Io amo il carattere e la penna di Armando e lo sostengo in tutto, lui si affida e mi aiuta; insieme costruiamo un progetto, troviamo collaboratori eccezionali, Valentina D’urbano  per la grafica e David Nieri per l’impaginazione. Ne risulta una cover ipnotica e dolce, disegni grandi e curiosi da colorare, storie scelte con cura per insegnare la felicità anche nelle piccole cose; utili ad attraversare i dispiaceri della vita. Sentimenti puliti, amore per i particolari fiabeschi che sono nella comune realtà.
Melodia esce attesissima a Maggio 2012 e ha il giusto meritato successo.
Consola grandi e piccini, stupisce; fa rivivere emozioni dimenticate.  Attraverso un tam tam mediatico arriva in molte scuole, i bambini impazziscono per un poster corredato. Io come talent e editor di Armando sono soddisfatta e orgogliosa; ma come amica ancora di più. La felicità in due è meglio, e quella di Armando in realtà ormai è la felicità di migliaia di lettori.
Vi invito a comprare questo bellissimo libro e regalarlo, è un salto nella fantasia. Un gesto d’amore per l’anima.

Federica Gnomo T.

domenica 15 luglio 2012

Recensione a Inquietudini di cera, Gaetano Barreca




INQUIETUDINI di CERA
Di Gaetano Barreca


Chi mi conosce sa che le mie analisi sui romanzi sono passionali. Non mi dilungo troppo sullo stile o la forma, mi piace cogliere e riproporvi le emozioni che il libro nel suo insieme riesce a comunicarmi.
Mi sono avvicinata   al libro di Gaetano Barreca  con curiosità, perché ho avuto modo di conoscere l’autore per la sua esuberanza creativa che  discrepava un pochino dall’aspetto e dal titolo del romanzo. Questa  dicotomia non è insolita nei poeti, come poi ho avuto modo di capire leggendo.
Tornando al libro,  dal titolo e la cover, lo scritto si preannuncia elaborato e volutamente serio.
Uso questo termine perché  è proprio un senso di seria solitudine che mi ha colpito al principio e che mi è rimasta dentro per molte pagine, fino a una sorta di liberazione.  La storia di Icaro, che parte da ragazzino, è una storia triste, ma alla fine di ostinazione, di riscatto e illuminazione. Di voglia di volare con le sue emozioni e non aver paura di cadere e rialzarsi. Di gridare, di liberarsi da una gabbia anche reale, in cui ce lo consegnerà l’autore, anche fisicamente.
Leggendo ho collegato il titolo al mito delle ali di cera di Icaro e al personaggio. Cosa che al principio non avevo afferrato e che, per come è condotto il testo,  trovo suggestivo.
Illuminanti e superbe le parti poetiche del romanzo: le mie preferite in assoluto, che dimostrano una vena ottima  di Barreca soprattutto nell’emozionare attraverso pochi versi.
Bellissime e da coltivare,  magari inserite in romanzi anche più leggeri le descrizioni, o poesie in prosa che mutuano dal paesaggio all’animo e ci raccontano l’intimo dei personaggi.

Ora che le fragili foglie sono cadute dagli alberi
Ci sentiamo tutti un po’ più veri
Spogli da segreti da custodire
Che con taciturna gelosia
Immaginavamo impenetrabili
Che nessuno avrebbe potuto giudicare
Per farci sentire sbagliati,
 colpevoli.
Ecco l’inverno che  si rinnova, le foglie gialle e sopite si apprestano a gelare.


In tanta bellezza, una sola pecca. Questa  tendenza di Barreca  a lasciarsi trasportate dai pensieri interiori,  e la costruzione del romanzo attraverso lettere  e  ricordi, ha reso  un po’ difficoltosa la lettura. Ma d’alta parte non vuole essere un romanzo che si legge in fretta per sapere un fattarello, ha parti da ponderare bene, talvolta un po’ troppo dense, forse dettate dalla folla di emozioni da liberare, e comunque meravigliosamente poetiche.
Gaetano è un creativo fattivo, ha molta potenza interiore, in tutti campi e lo dimostra anche nel romanzo, consiglio di imbrigliarla un po’ e ordinarla per noi comuni mortali alternando fatti ed emozioni, senza caricare di altri espedienti costruttivi le sue storie. Perché veramente la parte poetica si inserisce bene e con naturalezza, e sarebbe un peccato confonderla  o dimenticarla per riagganciare la storia . Termino dicendo che io amo le storie interiori, e come in questo caso sofferte, i percorsi per l’autoaffermazione, ho letto quindi con piacere e scoperto un bravo e coraggioso autore poeta.

Federica Gnomo T.

venerdì 13 luglio 2012

Amici di carta in vacanza


Questa estate, come al solito, parto con qualche libro in carta e molto da leggere sul pc tra manoscritti e romanzi di amici.



Naturalmente porterò con me il  romanzo Mi chiamo Eddy,
 che molte mie amiche hanno chiesto di avere autografato. E che, con mio grande piacere, sta avendo successo proprio tra i ragazzi a cui è indirizzato e  tra le loro mamme. E' stato un salto nel buio: un libro ironico e sereno sulla scoperta dell'amore " diverso" che poi diverso non è per niente.



 Uno dei libri in carta che viaggia con me è Nescafè frappé, di un mio amico cestista, Mauro Corticelli, un tipo un po' sopralerighe. UNA STORIA DI ADULTITUDINE, speriamo che non mi deluda.


Terrò vicino,  con molta curiosità e un grande affetto anche il libro L'eredità dei corpi, di Marco Porru per Nutrimenti. Che già sò mi piacerà molto...


Naturallmente mi trascinerò in spiaggia l'antologia Il rosso e il nero, Diamond editore, dove sono anche io  con "Il bambino che baciava tutti",un racconto che è una ballata inquitante sulla limitatezza delle persone nell'accogliere le diversità, e  mi leggero gli altri colleghi con affetto e attenzione. Questo racconto lo trovate qui sul blog.

domenica 8 luglio 2012

Recensione a MI CHIAMO EDDY di F.Gnomo Twins

Grazie, ci vuole sensibilità...<3

“….tutti mi volevano gay. Daniel per amarmi. Attilio per tormentarmi. Mio padre per dare addosso a mia madre, e io? Qualcuno mi aveva interpellato? Qualcuno aveva chiesto per bene e chiaramente “Eddy tu cosa ne pensi?” Nessuno.” Così recita il fronteretro del libro, una storia adolescenziale di crescita, scoperta, conferma attraverso gesti, azioni, paranoie e pulsazioni involontarie del corpo. Protagonista è Eddy o meglio Edoardo ragazzo gracile, che combatte con la convinzione di essere il “brutto” del reame, e che viene messo continuamente a confronto con il cugino Attilio ragazzo biondo, sorridente, forzuto, insomma tutto ciò che si vorrebbe da un figlio. Eddy cerca di emarginare la pseudo-bruttezza con l’essere simpatico, gioviale, aver sempre la battuta pronta, la svolta arriva però in seconda liceo, al ritorno da Orbetello dove aveva passato l’estate a casa della nonna, conoscendo Daniel, ragazzo anglo-americano con cui istaura da subito un bella amicizia. I giorni dettano il rafforzare di questo amicizia, che vede i due in uno scambio simbiotico di emozioni, forse più forti di quanto si aspettassero e che lì porterà a scambiarsi anche un tenero bacio. Attilio di contro è un po’ il cugino geloso, protettivo e forse anche molto invidioso visto che professa a tutti di avere una ragazza, ma in realtà sicuramente è solo un fantasma immaginario dei suoi sogni. Tra litigi e respingimenti, ferite e pianti, un cambio di look, palestra, Eddy conosce Caterina ragazza semplice, per bene e a modo che gli farà riscoprire il piacere di relazionarsi anche con l’altro sesso. Ma si sa i primi amori non si scordano mai, e come gli amori infelici e gli erranti solitari Eddy si vedrà costretto a ritornare sui propri passi, affiancato da un quadro familiare ormai in rovina e un cugino che demonizza e non comprende, tutto fa da cornice all’esame di Stato in cui la voglia di affermare, di non reprimere, di non nascondere e dar libertà alle voci dell’anima farà vincere questo amore, si sa l’amore vince su tutto anche quanto la convenzionalità è sconfitta da dei “cupido” che dettano amore universale. Unico appunto io il libro l’avrei intitolato “Mi chiamano Eddy” invece di “Mi chiamo Eddy” e solo leggendo potrete scoprire perché dico ciò.

“Bacio velenoso, bacio che fende, taglia le labbra e recide i lacci; spara l’anima nel suo universo segreto. Bacio atteso, bacio negato, bacio incompreso. Bacio d’amore eppur pauroso, bacio che si affaccia nervoso. Bacio di notte tra le streghe del cuore, bacio d’amore.”

venerdì 6 luglio 2012

Lo scrittore scriteriato e l'editore stupefatto





Leggo ovunque di scrittori insoddisfatti, persone sensibili, con un bel romanzo tra le mani che amareggiate postano ovunque di essere delusi dalla "giungla dell'editoria". Premesso che potrei parlare due ore sul mestiere di editore, e del NON mestiere di editore degli abitanti della giungla, mi sento di affermare che molti autori se li vanno a cercare le sabbie mobili, il boa che li soffoca , la colonia di formiche rosse e via dicendo. Basta un po' di attenzione. Fino a qualche anno fa, quando lo scrittore stava solo e rintanato nel suo mondo, potevo capire che  si imbattesse in certi pirati della carta stampata, ma ora!? ora che anche il più timido e introverso, attraverso internet, frequenta siti, blog, Fb, Twitter  dove apprende le altrui disgrazie, partecipa a concorsi,   impavido propone a tutti incipit, frasi, interi romanzi, pretende e riceve  mazzate e commenti positivi, si mostra in tutta la sua innocente figura o figuraccia,  poi si fa abbindolare da editori che gli chiedono al minimo 1500 euro per stampare? E si lamentano della distribuzione? Sono amareggiati, delusi, spompati e alleggeriti di sogni e denaro per un unico solo motivo: vanesi e scriteriati non comparano, ascoltano, e ragionano. Io ho attraversato tutti questi aspetti dell'editoria prima di mettermi in gioco come editore serio con Farnesi Editore di Prato; in primo luogo sono autrice, ho fatto e faccio la mia gavetta, e come tale ho aggirato tutte le decine di proposte di pubblicare con metodi vergognosi, e cioè acquisto copie;  come avete potuto constatare ho anche provato a fare self publishing, per poter asserire con CONVINZIONE e RISULTATO che se si sceglie con cura l'allestimento di un libro e si fa fare un editing professionale serio, conviene produrre il libro da soli con una bella cover ad un terzo del prezzo di un editore da giungla. Se infatti quello che distingue un vero editore da un pirata è la selezione dei testi, editing e la cura del prodotto, oltre che la promozione e distribuzione ( ma questo è un campo a sè stante per i piccoli onesti editori) state certi che il pirata NON VE LO DARA'. Quindi da Editore stupefatto, perchè come ci sono arrivata io potrebbero arrivarci tutti, mi chiedo come mai ancora ci sia chi si lamenta di non essere  distribuito, tolleri di accollarsi 100, 200, 300 copie e sopratutto mi faccia questa domanda: ma tu per uscire con Mondadori, Longanesi o Pincopallino Big quanto hai pagato? Oppure : io vorrei uscire con te ( a parte che  potrei pensare a cena...) come faccio?Cari scrittori autori e amici, vi prego, oltre che fare bei romanzi, aprite il cervello sui problemi pratici, non regalate soldi ai pirati, se volete un bel romanzo stampato fatevelo da voi ( tanto avete lo stesso risultato, anzi migliore e risparmiate)o aspettate un bravo piccolo o grande editore, anche se vi auguro un piccolo che vi amerà, e sopratutto imparate a distinguere una biscia da una vipera, e questo vale sopratutto per le signore.

martedì 3 luglio 2012

MI CHIAMO EDDY
recensione di Armando Maschini


" Il bacio sazia.
Il bacio riempie la bocca e il cuore.
Non lascia spazio a niente.
Tutto prende."
L'autrice Federica Gnomo è riuscita con animo femminile a raccontare uno spaccato di vita vera. L'ha fatto con la sensibilità e l'amore che nutre per quell'universo d'amore che spesso viene vilipeso, deriso, non concepito.
Quasi un vademecum per i tanti, troppi genitori che dell'omosessulità dei figli ne fanno ancora una malattia. E malattia non è.
Lievemente racconta l'adolescenza di Eddy, prima pulcino incolore e poi stupendo cigno colmo di sensibilità, alla ricerca di quella affermazione personale, ma sopratutto il diritto sacrosanto di amare un proprio simile.
Un amore profondo quello tra Eddy e Daniel, quasi uno schiaffo morale alle tante coppie etero che pontificano l'amore eterno, quando di eterno non esiste nulla.
Federica Gnomo, lascia correre la penna, raccontandoci un mondo che tutti conosciamo, tingendolo, colorandolo di quei colori  pastello, come solo una donna è capace di fare.
Non scava nelle diatribe e prosopopee che molti " specialisti" della mente continuano a propinarci, stende con raffinata eleganza un racconto che colpisce sin dall'inizio.
Un genitore dovrebbe fermarsi a riflettere. Dove finisce la propria affermazione e dove inizia la comprensione e l'accoglienza per un amore diverso, che di diverso non ha nulla.
L'amore non conosce sesso. L'amore è un sentimento universale che deve unire, non dividere.
Eddy e Daniel, due personaggi che apprezzi dall'inizio.
Daniel, la cui dolcezza stimola un sentimento positivo. Il lettore si erge a difensore, cercando di proteggerlo sin dall'inzio, dai dubbi di Eddy.
Eddy, un giovane al quale nessuno ha mai chiesto: "sei felice?"
Ci sono verità immense in questa opera dell'autrice Federica Gnomo e sono convinto che raccoglierà centinaia di palusi da parte dei lettori, lettori sensibili e che non hanno paura dell'amore " diverso"... che di diverso non ha nulla, proprio nulla.
Spero che " Mi chiamo Eddy" venga letto da una folta schiera di mamme e papà che ancora oggi perseverano con atteggiamenti di chiusura di fronte ad un figlio/figlia che tentano disperatamente di amare e di plasmare la propria personalità nel nome di quel bellissimo sentimento che mai dovrebbe conoscere confini, discriminazioni, solo comprensione e aiuto!
Un complimento speciale, per la scelta della cover.
http://www.youcanprint.it/youcanprint-libreria/narrativa/chiamo-eddy-gnomo.html