mercoledì 20 luglio 2011

INCUBI EDITORIALI di F. Gnomo

Cari scrittori lettori anche io come voi ho amici che hanno pubblicato, o titoli di cui vengo a conoscenza dopo mesi che sono usciti.
Per non parlare di una esperienza diretta in famiglia.
Ora , come ben sapete , quando tutti contenti avete dei soldini e andate in libreria , al 90% ,se non si tratta di nomi arcinoti, vi sentirete dire che il titolo è esaurito, o lo dovete ordinare.
Allora mogi mogi ve ne tornate a casa ,  pure un po' imbestialiti perchè avevate parcheggiato bene. Non potete toccate il testo...saggiarlo, leggere la quarta , giudicarlo a pelle come una donna o un uomo. LO DOVETE ORDINARE. E che è un caffè al solito bar?
Allora  a casa  ve lo ordinate su internet almeno beccate pure qualche sconto.
Ora io dico: LIBRAI , avete il problema del numero dei titoli ma avete la resa facile, perchè non dare più spazio e tempo agli autori medi o esordienti. Almeno nei loro luoghi...Io non conosco  i costi, ma se un libro uscito un mese fa già me lo devo ordinare , me lo ordino a casa.
Proprio stanotte avevo questo incubo che poi ho ritrovato in un articolo apparso su Repubblica della Lipparini: la bolla dell'editoria, oggi in prima di Cultura.  Pensavo con orrore all'INTROVABILITA' dei titoli.

La permanenza del titolo in libreria per massimo un mese è un GRAVISSIMO problema. Se non si è un big, non si avrà mai il tempo di uscire fuori piano piano , come succedeva in passato, col passaparola. Oggi è tutto accelerato e il libro è trattato come un peiodico da edicola. Gli autori che  hanno faticato per scrivere si ritrovano che , alla meglio, il titolo una volta esaurito neanche viene riassortito e non lo trova neanche più chi vuole leggerlo.  Se non esaurito perchè invisibile torna indietro in breve tempo. E' un circuito perverso che NUOCE fortemente agli autori, oltre che agli editori piccoli. I librai hanno un ruolo importantissimo , che spesso viene sottovalutato. non c'è formazione, nè informazione da parte dei distributori. Ci vorrebbe una grande collaborazione e sensibilità, ma la molla unica del guadagno non lo ammette.  La vedo dura anche per la concorrenza su internet, ma almeno lì...i titoli durano più a lungo.Siamo in un periodo di mutazione, è chiaro. Ci sono tante opportunità, troppe. Pubblicare non è più il fine, il fine è farsi notare in un mare di titoli, e restare a galla...

2 commenti:

  1. Cara ti parlo da libraio. Ormai, soprattutto le grandi catene, sono una macelleria del libro. Lo dico a malincuore io devo litigare quasi ogni giorno per tenere un settore "non previsto" come il QUEER e se ordino un libro di un autore sconosciuto mi sento chiedere: "Ma perché hai ordinato questo libro?"
    Vien voglia di scappare e aprire una libreria tutta tua...
    Marino

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  2. In effetti, mi metto nei panni dei librai che, in fondo, devono 'stare a galla' come qualsiasi altra attività commerciale. Il fulcro sta nel lettore. Più si comprerà via internet scrittori poco in voga, più il mercato dovrà adeguarsi. Un esordiente è tagliato fuori in partenza, a meno che non sia supportato da una casa editrice degna di attenzione. Ma questo è un discorso arcinoto.

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